Strada statale 311 Nepesina

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Strada statale 311
Nepesina
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Lazio
Dati
ClassificazioneStrada statale
Inizioex SS 2 presso Nepi
Fineex SS 3 presso Civita Castellana
Lunghezza21,837[1] km
Provvedimento di istituzioneD.M. 1/02/1962 - G.U. 97 del 13/04/1962[2]
GestoreTratte ANAS: nessuna (dal 2002 la gestione è passata alla Regione Lazio che ha poi ulteriormente devoluto le competenze alla Provincia di Viterbo e dal 2007 la gestione è passata alla società Astral)

La ex strada statale 311 Nepesina (SS 311), ora strada regionale 311 Nepesina (SR 311)[3], è una strada regionale italiana che si snoda nel Lazio.

Percorso[modifica | modifica wikitesto]

La strada ha origine distaccandosi dalla ex strada statale 2 Via Cassia all'altezza dello svincolo per Nepi. Dopo poche centinaia di metri, c'è il bivio con la provinciale Cimina che la collega a Ronciglione, al lago di Vico e quindi Viterbo. La strada prosegue invece in direzione nord-est fino a Nepi, superata la quale punta prima verso nord e poi nuovamente verso est fino ad arrivare alla periferia di Civita Castellana.

Qui la strada segue un nuovo tracciato esterno al centro abitato, che passa a nord del paese, finendo per innestarsi sulla ex strada statale 3 Via Flaminia nei pressi della zona industriale.

In seguito al decreto legislativo n. 112 del 1998, dal 1º febbraio 2002 la gestione è passata dall'ANAS alla Regione Lazio, che ha ulteriormente devoluto le competenze alla Provincia di Viterbo[4]; dal 5 marzo 2007 la società Astral ha acquisito la titolarità di concessionario di tale arteria[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Individuazione delle rete stradale di interesse regionale - Regione Lazio (PDF), su gazzette.comune.jesi.an.it.
  2. ^ Decreto ministeriale dell'1/02/1962
  3. ^ Astral - Le strade in gestione [collegamento interrotto], su astralspa.it.
  4. ^ L.R. 14 del 06/08/1999 (artt. 124-125) (ZIP), su casaportale.com, Regione Lazio.
  5. ^ Deliberazione n. 17/2010/PRS (PDF), su corteconti.it, Corte dei conti, pp. 13-15. URL consultato il 27 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).

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