Strada statale 81 Piceno Aprutina

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Strada statale 81
Piceno Aprutina
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regioni  Marche
  Abruzzo
Province  Ascoli Piceno
  Teramo
  Pescara
  Chieti
Dati
ClassificazioneStrada statale
InizioAscoli Piceno
FineSS 84 presso Casoli
Lunghezza186,070 km
Data apertura1928
Provvedimento di istituzioneLegge 17 maggio 1928, n. 1094
GestoreANAS
Percorso
Località serviteAscoli Piceno, Civitella del Tronto, Campli, Teramo, Penne, Chieti, Guardiagrele, Casoli
Principali intersezioniSS 4, RA11, SS 80, A24, A25, RA12, SS 5, SS 656, SS 649, SS 84
La strada statale 81 nei pressi di Teramo

La strada statale 81 Piceno Aprutina (SS 81) è una strada statale italiana. Iniziando il suo percorso ad Ascoli Piceno, nel sud delle Marche, collega i principali centri collinari della fascia pedemontana abruzzese per terminare nei pressi di Casoli.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La strada venne istituita con la legge n. 1094 del 17 maggio 1928 con il seguente percorso: "Innesto con la n. 4 presso Ascoli - Teramo - Penne - Chieti"[1].

Nel 1942 l'itinerario venne prolungato da Chieti sino a raggiungere la SS 84 presso Casoli[2].

Percorso[modifica | modifica wikitesto]

La SS 81 parte dal centro di Ascoli Piceno nei pressi del ponte di porta Cartara, e dopo l'intersezione con la SS 4 Via Salaria e il raccordo autostradale 11 lascia la Valle del Tronto all'altezza di Folignano, dove superando il crinale che separa la Valle del Tronto dalla Val Vibrata raggiunge l'Abruzzo ai piedi della Montagna dei Fiori. Nonostante numerose rettifiche di tracciato svolte nel corso degli anni, la strada mantiene un andamento tortuoso interrotto solo negli attraversamenti delle principali valli abruzzesi, come la Valle del Tordino, dove la strada incrocia la SS 80 al centro di Teramo, la Valle del Vomano, dove è presente l'omonimo svincolo dell'autostrada A24, e la Valle del Tavo. Raggiunta la Val Pescara la strada si interseca con l'autostrada A25, il raccordo autostradale 12, la SS 5 Via Tiburtina Valeria e la SS 656 Val Pescara-Chieti, i principali assi viari dell'area metropolitana di Pescara, per poi attraversare il centro storico di Chieti, dove inizialmente terminava il suo itinerario.

Superato il capoluogo teatino la strada raggiunge la SS 649 di Fondo Valle Alento dove assume caratteristiche superstradali quali l'assenza di intersezioni a raso, sino a Guardiagrele, da dove si dirama la SS 81 dir. Riprendendo le caratteristiche di strada extraurbana secondaria, seguendo un tracciato rettilineo di fondovalle, costeggia l'area archeologica dell'antica città sannita Cluviae e raggiunge il fiume Aventino nei pressi di Casoli, immettendosi quindi nella SS 84 Frentana.

I primi 11,498 km sono in territorio marchigiano, i rimanenti in Abruzzo. A Villa Passo di Civitella del Tronto è presente l'antica dogana borbonica[3].

La ex SS 81 dir, ora SP 210, si dirama dalla SS 81 all'altezza della zona industriale di Campotrino e raggiunge la località Comino di Guardiagrele nei pressi della SS 263 di Val di Foro e di Bocca di Valle.

Tratto Chieti-Guardiagrele[modifica | modifica wikitesto]

Piceno-Aprutina

Tipo Nome svincolo ↓km↓ ↑km↑ Note Provincia
Francavilla- autostrade

Bucchianico- Chieti

150,5
35,2
Immissione su SS 649
area di servizio
-
32,1
Accessibile solo in direzione monti-mare
Roccamontepiano

Casalincontrada

154,7
30,8
area di servizio
160,6
-
Accessibile solo in direzione mare-monti
Fara Filiorum Petri

Rapino

161,0
24,5
Comino

Pennapiedimonte

Palombaro

164,2
21,3
Intersezione con SP 210 ex SS 81 dir
zona industriale Campotrino
164,8
21
Guardiagrele

San Martino sulla Marrucina

166,3
19,8


Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Legge 17 maggio 1928, n. 1094
  2. ^ Regio decreto 4 agosto 1942, n. 1262, in materia di "Classificazione nella rete delle strade statali della strada che da Chieti per il bivio di Guardiagrele va ad innestarsi alla statale n. 84 Frentana presso Casoli."
  3. ^ Luca Capponi, I cippi confinari tra il Regno di Napoli e lo Stato della Chiesa, su Cronache Picene, 7 luglio 2018. URL consultato il 5 febbraio 2022.

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