Storia dell'uomo

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La storia dell'uomo è l'insieme delle vicende umane all'interno della storia della Terra. Secondo la teoria dell'evoluzione di Darwin, l'uomo è il frutto di un processo evolutivo, dunque l'inizio della storia dell'umanità può essere fatto risalire a diversi stadi di questo sviluppo: la si può intendere dalla comparsa del primo manufatto tecnologico australopithecino, a partire dalla comparsa del genere Homo, oppure a partire dalla comparsa di Homo sapiens, il cosiddetto "uomo moderno", circa 300 000 anni fa.

Con tale definizione si può preferire indicare la storia dell'uomo moderno, dotato di caratteri anatomici identici all'uomo odierno e di una cultura artistica e spirituale, ma nella periodizzazione tradizionale il primo dei periodi della storia umana è generalmente indicato nella preistoria, 2,5-2,6 milioni di anni fa, e quindi include diverse specie ominidi.

Periodizzazione[modifica | modifica wikitesto]

L'inizio della storia dell'umanità: un chopper con "margine semplice", una pietra scheggiata proveniente dal sito di Dmanisi (Georgia): uno strumento fabbricato da un individuo della specie Homo habilis circa 1 850 000 anni fa. L'industria litica sancisce la nascita della tecnologia e con essa la comparsa del genere umano e l'inizio della preistoria

La periodizzazione della storia umana più comune presso la cultura occidentale suddivide la storia del genere Homo in due grandi periodi, preistoria (che si divide in età della pietra e in età dei metalli, a loro volta con periodi distinti) e storia (età antica, medievale, moderna e contemporanea). Mentre le vicende preistoriche trovano fatti comuni a tutte le attuali civiltà del mondo, a partire dalla storia antica tale periodizzazione classica riflette maggiormente le vicende del Vicino Oriente antico, del continente europeo e in generale del mondo occidentale.

La preistoria (2,5 milioni di anni fa – IV millennio a.C.) è il primo periodo catalogato della storia umana. Inizia con la “nascita” della tecnologia, ovvero la costruzione dei primi rudimentali utensili in pietra da parte di alcuni rappresentanti del genere Australopitecus o/e della prima specie del genere Homo, l'Homo habilis, ad esempio selci scheggiate. La preistoria è tipicamente suddivisa in:

  • Età della pietra: gli esseri umani cominciano a fabbricare utensili dalla pietra, dal legno o da altre materie prime.
    • Paleolitico (o età della pietra antica, 2,5 m.a.f.- 12.000 a.f. ): la più antica e la più lunga era della storia dell'umanità (più del 99% della sua storia), inizia con la nascita della scheggiatura della pietra (tecnologia) e termina con la comparsa delle prime forme di agricoltura. Nel corso di quest'epoca si verifica il lento passaggio dalla specie Homo habilis all'essere umano moderno (sapiens).
    • Mesolitico (o età della pietra di mezzo, 12.000-10 000 a.C. circa): rappresenta la fase di transizione tra Paleolitico e Neolitico, che vede alcune società umane avviarsi all'agricoltura e alla vita sedentaria.
    • Neolitico (o età della pietra nuova, 10 000 a.C. - 3 500 a.C. circa): inizia con la transizione neolitica, ovvero con il completo passaggio di alcuni gruppi umani (in Mesopotamia, Cina, India) da comunità nomadi dedite alla caccia, alla pesca e alla raccolta, a comunità stabili dedite all'agricoltura e all'allevamento.
  • Età dei metalli: gli esseri umani cominciano a sviluppare la metallurgia e lavorare i metalli. Si può considerare in realtà parte della protostoria, fase d'intermezzo tra preistoria e storia.[1]
    • Età del rame (eneolitico): dalle prime forme di metallurgia, caratterizzato dallo sviluppo della tessitura e del commercio.
    • Età del bronzo: dall'uso del bronzo, caratterizzato dallo sviluppo delle città e delle classi sociali.
    • Età del ferro: dall'uso del ferro e dalla nascita di stati moderni e burocratici.

L'invenzione della scrittura, indicata intorno al IV millennio a.C., segna per convenzione l'inizio della storia propriamente detta. Tradizionalmente la storia è suddivisa in quattro epoche:

Comparsa dell'essere umano[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Evoluzione umana, Migrazioni umane preistoriche e Preistoria.
Distribuzione spaziale e temporale delle principali specie appartenenti al genere Homo

La teoria attualmente riconosciuta e accettata da antropologi, paleontologi e biologi stima che la famiglia Hominidae si sia evoluta a partire da protoprimati, ramo comune dal quale discendono anche le scimmie africane circa 5-6 milioni di anni fa e che fra i 2,3 ed i 2,4 milioni di anni fa il genere Homo si sia differenziato dall'Australopithecus.

Circa sette milioni di anni fa l'assestamento della crosta terrestre produsse la formazione della Rift Valley, che attraversa gli stati attuali: Etiopia, Kenya e Tanzania. I venti carichi di piogge provenienti da ovest furono intrappolati dal sollevamento del Rift e di conseguenza avvenne l'inaridimento della parte orientale dell'Africa, con progressiva formazione dell'attuale savana in sostituzione alla foresta. La popolazione dei proto-ominidi africani si ritrovò ad essere geograficamente separata dal Rift in due ambienti ecologicamente differenti: il versante ovest rimase lussureggiante e i protoprimati su questo lato si evolvettero in un ambiente boscoso, differenziandosi verso la linea delle attuali scimmie antropomorfe non umane, mentre altre rimaste sull'altopiano orientale si adattarono a condizioni ambientali differenti quali la scomparsa della foresta sostituita dalla savana africana. In questo ambiente avvenne l'evoluzione e l'affermazione della linea afferente agli Hominina, di cui Homo sapiens è l'unico vivente[2].

Le prime specie appartenenti al genere Homo muovendosi lungo le coste dei mari, si diffusero rapidamente per lunghe distanze nelle zone tropicali. Anche con l'utilizzo di vestiti pesanti fu resa possibile anche la colonizzazione delle terre extratropicali.

L'appartenente al genere Homo progenitore della nostra specie, denominato Homo ergaster, si origina in Africa, evolvendosi dà origine a Homo erectus e colonizzando ad ondate successive l'Eurasia si differenzia nelle specie Homo heidelbergensis e successivamente in Homo neanderthalensis (processo di migrazione chiamato Out-of-Africa 1), gli appartenenti al genere Homo che rimasero in Africa diedero origine all'Homo sapiens che successivamente migrò, dando origine ad un secondo processo di migrazione chiamato Out-of-Africa 2.

L'essere umano moderno, secondo studi genetici, è originario dell'Africa (circa 200 000 anni fa); durante il processo di migrazione chiamato Out-of-Africa II (seconda fuoriuscita dal continente africano) ha colonizzato dapprima l'Eurasia e l'Oceania (circa 50 000 anni fa), ibridandosi con le specie già fuoriuscite dall'Africa in precedenza (denisoviani in Asia orientale e neanderthaliani in Eurasia occidentale)[3], poi, infine, l'America (da circa 10 000 anni fa[4] ad almeno 15 000[5] o, forse, ma le ricerche sono tuttora in corso, 40 000 anni fa). Secondo i medesimi studi le attuali etnie caucasiche, indiane e oceaniche conservano tracce di ibridazione con Homo neanderthalensis ereditate tramite la trasmissione paterna del cromosoma Y avvenuta in Europa, mentre altre popolazioni non presentano tracce di ibridazione con Homo neanderthalensis: questo viene comunemente interpretato come una conferma dell'origine africana dell'essere umano moderno, il quale solo durante la seconda migrazione a partire dall'Africa si sarebbe ibridato con gli ominidi europei residenti nel centro Europa a partire dalla prima migrazione.

Gli umani generalmente vivevano in piccoli gruppi nomadi; circa 10 000 anni fa, l'avvento dell'agricoltura innescò la rivoluzione neolitica. L'accesso a stabili risorse di cibo favorì la formazione di comunità permanenti, l'addomesticamento di animali e l'uso di utensili in metallo. L'agricoltura incoraggiò anche lo scambio e la cooperazione; con l'affermarsi della metallurgia e di altre innovazioni, erano ormai gettate le basi per le prime società. I primi villaggi si svilupparono nelle regioni del Medio Oriente (Fase protostorica del Vicino Oriente).

Prime civiltà[modifica | modifica wikitesto]

Una riproduzione in scala di un villaggio della cultura di Cucuteni-Trypillia (Romania-Ucraina) intorno al 5 000 a.C. Agricoltura, allevamento e sedentarizzazione in villaggi stabili segnano il passaggio dal Paleolitico al Neolitico

Circa 9 500 anni fa si formarono in India[6] e successivamente anche in Mesopotamia, nell'antico Egitto e, probabilmente, anche in Siria, le prime forme di città-Stato. Queste civiltà svilupparono le prime forme di scrittura e le prime grandi religioni.

Le forze militari si formarono per protezione e i governi per l'amministrazione delle società che si andavano sempre più sviluppando. Nella cultura babilonese, il Codice di Hammurabi è la prima testimonianza di legislazione pervenutaci. Gli Stati cooperavano e competevano per le risorse, in alcuni casi muovendo guerra.

Lo sviluppo delle città portò alla costruzione di imponenti strutture di vario genere, di carattere religioso, bellico o semplicemente per l'abbellimento della città (Sette meraviglie del mondo). Si accentuarono le differenze tra classi sociali, con il fenomeno della schiavitù.

Nacque una prima economia che, basò il commercio sul baratto. Si sviluppò l'agricoltura, e una prima forma di economia non di sussistenza. Con lo sviluppo delle società mercantili, come quella dei cosiddetti "popoli del mare", dei Micenei, degli Etruschi o dei Fenici, ebbe sviluppo il commercio e l'artigianato, ma anche l'arte della guerra da parte dei Micenei.

Contemporaneamente, la civiltà della valle dell'Indo (c. 3300 - 1300 a.C.), estesa geograficamente soprattutto lungo il fiume Indo nel subcontinente indiano, ma anche lungo il Sarasvati, un fiume dell'India ormai prosciugato, si colloca tra le più antiche civiltà del mondo, insieme a quelle della Mesopotamia e dell'antico Egitto. Lo sviluppo urbano è più precoce in Egitto e Mesopotamia, ma la civiltà dell'Indo conobbe una maggiore estensione geografica (attuale Pakistan e India occidentale).

Ancora più a oriente, testimonianze dell'antica agricoltura cinese basata sulle risaie sono state datate al 6000 a.C. e associate alla cultura di Peiligang (裴李崗文化) della contea di Xinzheng (新鄭縣), Henan (河南省). Grazie all'agricoltura, aumentò la popolazione, l'abilità nell'immagazzinare le risorse e comparvero le prime figure di amministratori e artigiani. Nel tardo Neolitico, la valle di Huang He (黃河) divenne un centro culturale, infatti è qui che furono fondati i primi villaggi, fra i quali il più significativo da un punto di vista archeologico è quello ritrovato a Banpo (半坡), Xi'an (西安).

Tra le tesi dello sviluppo successivo, la tesi dell'area nucleare, dell'archeologo Kwang-chih Chang sosteneva che la civiltà cinese si fosse sviluppata da una cultura dell'era neolitica, quella di Yangshao. Tale cultura si sarebbe diffusa attorno al 5000 a.C. e avrebbe formato la base per la civiltà cinese. La tesi delle "sfere interattive" proposta da Kwang-chih Chang, sostiene che la cultura cinese non derivi solo dalla cultura Yangshao, ma da una combinazione di culture presenti in quel periodo. Inizialmente queste culture erano separate, ma si integrarono con il commercio e la diffusione delle prime tecnologie attorno al 3000 a.C.

In Giappone si stava sviluppando il Periodo Jōmon, forse primo, dove troviamo forse il primo esempio di manufatti ceramici.

In Grecia nacquero le città-Stato; qui sorsero le prime grandi scuole di filosofia, le più antiche forme delle quali furono forse in vivificante contatto con le culture orientali persiane[7].

Gli Imperi[modifica | modifica wikitesto]

Il primo impero a svilupparsi fu quello babilonese, che sviluppò le prime leggi scritte certificate di re Hammurabi. Seguì l'impero assiro, che unificò il Medio Oriente sotto uno stato centralizzato repressivo. In questo periodo si sviluppò la metallurgia (ferro)

L'impero dei Persiani si estendeva dall'Egeo all'Indo ideò l'universalità e sviluppò un sistema centralizzato regionalistico.

La cultura greca - fortemente interattiva con quelle minoica e persiana - innestatasi con quella romana dopo la sua conquista, fornì gli elementi essenziali della cultura del mondo occidentale, arricchitasi poi a livello istituzionale, essenzialmente grazie alla complessa struttura statale ideata dal sistema di Roma che superò le anguste visioni della polis greca, pur alimentandosi con l'esperienza imperiale avviata dall'ellenizzato Alessandro Magno.

Nell'ultima metà del I millennio a.C., si registrarono progressi tecnologici decisivi (filosofia), proprio mentre in Cina si perfezionava la preparazione della carta, che agevolò la scrittura e quindi la diffusione del sapere. Sempre in Cina si svilupparono la matematica e successivamente un suo nuovo ramo: l'algebra[non chiaro] (vedi Storia dei numeri).

In Italia, si sviluppò la civiltà romana, discendente di quella etrusca, che fondò un grande impero. La sua storia e divisibile in 3 periodi: monarchico (753-509 a.C.), repubblicano (509-27 a.C.) e imperiale (27 a.C.-476 d.C.). La civiltà romana fu caratterizzata da un marcato militarismo (es: guerre puniche), anche se già nel periodo tardo-repubblicano nelle città romane, si attuarono progressi in ingegneria civile e militare, con la costruzione di strade, ponti[8] e di un sistema idrico e fognario[9].

476: l'ultimo imperatore romano, Romolo Augusto, consegna la sua corona al generale barbaro Odoacre. La storiografia indica tradizionalmente questo momento come transizione tra età antica e medioevo

Il declino del sistema imperiale di Roma (165-476 d.C.) segna l'inizio del Medioevo in Europa, malgrado una parte tutt'altro che secondaria dell'Impero sopravviva a lungo più a Oriente, con l'Impero Bizantino. Il Sacro Romano Impero fu un'organizzazione statale di stampo feudale fondata nell'anno 800 da Carlo Magno. L'Islam, fondato dal profeta Maometto, creò un vasto impero, che estendeva dalla Persia alla Spagna.

Quando nel XV secolo i Turchi ottomani s'impadronirono di Costantinopoli, nell'Europa latina (territorio identificato in gran parte nell' Italia contemporanea) erano già in atto da qualche tempo profonde riflessioni sui nuovi assetti territoriali e culturali del Vecchio Continente, in particolar modo grazie alla riscoperta imprenditorialità delle popolazioni italiche che, fin dall'età delle Crociate, avevano ripreso a percorrere le rotte transmarine e a organizzarsi in organizzazioni statali locali: comuni e republiche marinare.[senza fonte]

Le religioni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Religioni maggiori.

Secondo le religioni maggiori di tutto il mondo, nel V secolo a.C. nacquero Buddha e Confucio, nel I secolo a.C. nacque Gesù, più tardi nel VI secolo nacque Maometto. Dalla presunta vita e predicazione di queste persone si svilupparono Buddhismo, Confucianesimo, Cristianesimo e Islam. In precedenza hanno portato alla nascita dell'Ebraismo gli Israeliti, la loro ascendenza è stata fatta risalire ai patriarchi biblici Abramo, Isacco e Giacobbe, che vivevano a Canaan intorno al XVIII secolo a.C. Allo stesso modo, Cristianesimo e Islam sono definite religioni abramitiche. Tra le religioni di origini più antiche vi è poi l'Induismo.

Questi credo improntarono nel corso dei secoli la cultura e le società in modo significativo. Oltre all'introduzione di norme morali ed etiche, molte religioni contribuirono anche allo sviluppo delle civiltà e alla diffusione del sapere. Le loro espressioni artistiche hanno prodotto capolavori di arte, in tutte le sue forme: architetture per il culto, dipinti e affreschi di soggetti religiosi, composizioni musicali, sculture, poesie e letteratura ispirata.

Età delle scoperte[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Età delle scoperte.

Il tardo Medioevo vide la nascita di idee rivoluzionarie e tecnologie. In Cina, un'economia avanzata e urbanizzata promosse innovazioni come la stampa e la bussola magnetica[10], mentre l'Età dell'oro islamica vide i maggiori sviluppi scientifici negli imperi islamici. In Europa, la riscoperta della classicità e gli sviluppi tecnologici come la stampa sfociarono nel Rinascimento del XIV secolo.

Le arti conobbero un periodo fecondo, con la pittura, la scultura, l'architettura e la musica.

Alcune invenzioni segnano pesantemente la trasformazione delle capacità belliche, ad esempio la scoperta della polvere da sparo, già nota peraltro in contesto cinese, sebbene impiegata unicamente per i fuochi d'artificio. La Rivoluzione astronomica del XVI secolo (Niccolò Copernico, Galileo Galileo, Giovanni Keplero) - che recuperò non poche idee già espresse dai matematici, fisici e astronomi d'età ellenistica - aprì le porte all'età moderna.

Analisi di laboratorio di una delle "mummie di Llullaillaco", bambini incas sacrificati sulla cima del vulcano Llullaillaco, nella provincia di Salta (Argentina)
La mattina del venerdì 12 ottobre 1492 Cristoforo Colombo e il suo equipaggio sbarcano sulla piccola isola di San Salvador, nell'arcipelago delle Bahamas. La scoperta dell'America marca per la cultura occidentale il passaggio dal medioevo all'età moderna

Per i successivi 500 anni le esplorazioni (Cristoforo Colombo) e le conquiste imperialistiche portarono America, Asia e Africa sotto il controllo europeo, fino ai movimenti per l'indipendenza. Gli insediamenti nelle colonie portarono tra le conseguenze anche l'intensificarsi dello schiavismo, in particolare in Africa e alla nascita di nuovi imperi: Spagna, Portogallo, Olanda, Francia e Inghilterra.

L'età delle scoperte geografiche servì non solo ad aprire nuove rotte mercantili verso l'Oriente più estremo ma a dare impulso all'attività di ricerca scientifica. Lo sviluppo della marineria velica oceanica e la capacità di portare a migliaia di chilometri la potenza devastante delle artiglierie di ferro imbarcate su poderosi vascelli, aprì con la forza nuovi empori e consentì un nuovo benessere, puntellato dall'espressione di una superiorità militare che crebbe sempre più con il procedere dei secoli.

In America, dove tra il XII e il XV secolo erano cresciute ed avevano prosperato le civiltà precolombiane, in grado di formare enormi imperi continentali, come quello degli Incas, ma anche quello Tolteco e Azteco e della civiltà Maya, cedettero alla superiore potenza delle armi da fuoco, ancorché portate da un numero esiguo di soldati europei portoghesi dapprima e spagnoli poi.

Più tardi, verso la fine del XVIII secolo, gli inglesi colonizzarono l'Australia, decimando la popolazione degli aborigeni autoctona.

Le rivoluzioni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Illuminismo, Capitalismo, Energia elettrica e Rivoluzione industriale.

A fine 1700, rivoluzioni tecnologiche nella produzione che avviarono il più grande boom nella storia del mondo.

Prise de la Bastille, di Jean-Pierre-Louis-Laurent Houel. Il 1789, anno dell'inizio della Rivoluzione francese, è la data canonica per l'inizio della Storia contemporanea

Il grande movimento culturale e filosofico dell'Illuminismo aprì le porte ad una serie di rivoluzioni. Con apice in quelle francese e americana, le rivoluzioni liberali aprirono le porte al capitalismo di mercato, combattuto poi dalla classe proletaria (rivoluzione d'Ottobre).

Importanti contributi scientifici, di notevole impatto culturale, furono la gravitazione universale e le teorie di Darwin sull'evoluzionismo.

Le guerre[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia contemporanea, XX secolo e Ideologia.

Forse centinaia e centinaia di guerre si sono svolte durante lo sviluppo del genere umano. Il XIX e il XX secolo videro sulla scena europea ed internazionale grandi guerre. Tensioni tra le forze nazionali in Europa prima e poi nel mondo scoppiarono in conflitti (su tutte, le due guerre mondiali). Si affermarono grandi ideologie che portarono alla formazione di regimi dittatoriali. In diversi paesi del mondo si verificano genocidi, per i quali milioni di individui furono sterminati dal regime o dal popolo dominante (il caso più famoso: quello della Shoah, il genocidio degli Ebrei da parte del regime dittatoriale nazista)

Politiche internazionali di sfruttamento portano all'accentuarsi della divisione tra fasce di ricchezza, individuando Primo Mondo (servizi), Secondo Mondo (industria) e Terzo Mondo (agricoltura).

La fine del XX secolo vide un clima di tensioni tra le due superpotenze USA e URSS, definito guerra fredda. Il XXI secolo inizia con la minaccia del terrorismo a livello mondiale, dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 che innescarono una serie di reazioni militari da parte delle Potenze maggiormente attrezzate sotto un profilo tecnologico e militare. Al 2007 sono presenti ancora tra i 24-29 conflitti, sparsi soprattutto lungo l'asse centrale della Terra, in Africa e il sud-est asiatico sono le zone con una concentrazione maggiore. 6 500 000 la stima dei morti in questi conflitti. Inoltre sono presenti diverse zone di tensione.

Villaggio globale[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: XXI secolo, Computer, Astronautica e Globalizzazione.

Il XX secolo vede un grande sviluppo della tecnologia. Dopo le guerre mondiali, la ripresa dell'economia mondiale portò alla diffusione di massa di invenzioni che cambiarono le abitudini e la qualità di vita. Il telegrafo si sviluppò nella radio; successivamente esplose in tutto il mondo il fenomeno della televisione e quindi del cinema (anni 1920). Sempre negli stessi anni iniziano i primi voli aerei. Nelle città è sempre più diffuso l'uso dell'automobile.

Partono studi e spedizioni per l'esplorazione dello spazio; nel 1969 durante la missione spaziale Apollo 11, per la prima volta un essere umano cammina su un altro corpo celeste, la Luna, nella così detta "corsa allo spazio.

Verso la fine del secolo, l'informatica ha una crescita esponenziale, portando i computer ad essere protagonisti prima nel settore industriale, poi in tutte le case. La posta elettronica e internet diventano canali privilegiati per la comunicazione in ogni angolo della Terra.

Si rende necessaria l'attenzione mondiale a temi come l'ambientalismo, la difesa di diritti civili, la lotta alla povertà e alla fame. Nasce l'ONU (1945) e si sviluppano varie organizzazioni non governative che agiscono su scala globale.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Treccani: voce Età del Ferro. e Treccani: voce Protostoria.
  2. ^ Ancora oggi alcuni biologi, tra cui Jared Diamond, in Il terzo scimpanzé. Ascesa e caduta del primate Homo sapiens, sono del parere che la distinzione tra i generi Homo e Pan sia del tutto arbitraria e artificiosa, risolvibile riclassificando lo scimpanzé comune, il bonobo e l'uomo sotto lo stesso genere (Pan). Linneo stesso nelle prime edizioni del Systema Naturae, univa sotto lo stesso genere (Homo) le due specie, prima di distinguerle nelle successive. Questo ricollocherebbe diversamente tutti i generi della linea evolutiva umana.
  3. ^ Il ménage à trois dei nostri antenati, su lescienze.it, 19 settembre 2011. URL consultato il 19 aprile 2014.
  4. ^ Templeton, Alan (2002) "Out of Africa again and again" Nature 416: 45 - 51 From Alan Templeton, "Out of Africa again and again."
  5. ^ González-José, R. et al. Nature 425, 62−65 (2003).
  6. ^ Fonte: http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2002/01/18/Cultura/ARCHEOLOGIA-SCOPERTA-IN-INDIA-PIU-ANTICA-CIVILTA-DEL-MONDO_154800.php .
  7. ^ Cfr. il primo volume di Giorgio Colli, La sapienza greca, Milano, Adelphi, 1977-80, 3 vol.
  8. ^ Basterebbe ricordare come, già in età monarchica romana, il massimo detentore della sapienza fosse il pontifex, ossia il "facitore di ponti". Cosa tanto più naturale quanto più si rifletta sul fatto che le fortune del primo insediamento romano sul Palatino furono possibili solo grazie alla possibilità di scavalcare il fiume Tevere, non solo nel luogo di guado dell'attuale Isola Tiberina.[senza fonte]
  9. ^ La miglior testimonianza d'età monarchica romana è la Cloaca maxima ma occorre ricordare che già i sistemi di adduzione in città delle acque, distinte in "bianche" e "nere" e "putride", era stato realizzato dai Fenici. Il fatto è perfettamente controllabile nella città punica di Tharros, in Sardegna.
  10. ^ Al di là della leggendaria scoperta dell'amalfitano Flavio Gioia, non è improbabile che la bussola abbia visto in natali già fra i Fenici, stando almeno ad alcune descrizioni lasciateci dai navigatori cartaginesi che, come è noto, si spinsero ben oltre le "Colonne di Ercole", navigando al largo delle coste africane, fino almeno al Golfo di Guinea.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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