Storia della Città del Vaticano

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Immagine commemorativa. Da sinistra verso destra, Vittorio Emanuele III di Savoia, Papa Pio XI e Benito Mussolini.

Lo Stato della Città del Vaticano nacque l'11 febbraio del 1929, con i Patti Lateranensi, firmati tra l'Italia fascista e la Santa Sede; con alcuni accordi si concludeva la cosiddetta "questione romana", aperta nel 1870, con la storica Presa di Roma.

Con questi accordi, entrati in vigore ufficialmente il 7 giugno 1929, la nuova entità statale ottenne la piena sovranità su: la piazza e la Basilica di San Pietro, i Palazzi Vaticani, i Giardini e alcuni edifici adiacenti.

Le basiliche di San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura, Santa Maria Maggiore, la Cancelleria, il palazzo di Propaganda Fide, il palazzo e i giardini di Castel Gandolfo e altri edifici posti nella città di Roma ottennero, invece, il diritto di extraterritorialità.

Lo spazio aereo e il sottosuolo furono interdetti allo Stato italiano.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]