Steve Martin (attore)

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Steve Martin a Concord nel 2017
Statuetta dell'Oscar Oscar onorario 2014

Stephen Glenn Martin, detto Steve (Waco, 14 agosto 1945), è un attore, comico, sceneggiatore, produttore cinematografico e musicista statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini e la formazione[modifica | modifica wikitesto]

Steve Martin nel 1963

Nato a Waco, nel Texas, figlio di un mediatore immobiliare che aspirava a fare l'attore e di una casalinga, è cresciuto in California, a Garden Grove (Orange County). È di origine irlandese, scozzese e inglese. Da ragazzino lavora presso il "Magic Shop" di Disneyland dove sviluppa il suo talento per i giochi manuali e la magia e impara a creare gli animali con i palloncini e a suonare il banjo. Frequenta le scuole superiori, la Garden Grove High School, impegnandosi anche nel cheerleading, e in seguito, per breve tempo, frequenta Teatro e Poesia inglese al Santa Ana College, a Santa Ana.

In questo periodo si aggiunge a una piccola compagnia teatrale formata dai suoi vecchi compagni delle superiori, con la quale rappresenta commedie. Si aggiunge poi alla compagnia teatrale del parco divertimenti Knott's Berry Farm, a Buena Park, dove conosce Stormie Sherk, attrice e showgirl, futura scrittrice di argomento religioso, e si fidanza con lei.

Convinto dalla fidanzata, studia filosofia alla California State University di Long Beach pensando di abbandonare lo spettacolo per passare all'insegnamento ma, capendo l'illogicità e i paradossi di certa filosofia, dopo la laurea di primo livello nel 1967 ritorna radicalmente sui suoi passi, ritenendo comunque fondamentali questi anni di studio per la sua formazione. Decide quindi di trasferirsi a Los Angeles, per una laurea specialistica in Teatro all'Università della California, ma inizia quasi subito a lavorare da cabarettista nei night club, abbandonando i nuovi studi.

A 22 anni, nello stesso 1967, è fidanzato con una ballerina di uno show televisivo intitolato The Smothers Brothers Comedy Hour. Grazie alla sua ragazza, Steve entra in contatto con l'autore principale dello show, Mason Williams, che lo prende nella sua squadra pagandolo inizialmente con soldi sottratti dai propri compensi. La collaborazione è molto positiva e prosegue portando a tutto il gruppo degli autori l'ambito premio Emmy nel 1969.

Steve Martin è ormai un autore televisivo apprezzato e comincia anche a fare le sue prime apparizioni in alcune delle trasmissioni da lui firmate. Piano piano comincia anche a esibirsi, sempre su pezzi scritti da sé, in teatri e club, dapprima all'apertura di alcuni spettacoli di altre compagnie, poi in rassegne di cabarettisti. Nel 1976 ottiene una nuova nomination ai premi Emmy per il programma Van Dyke and Company.

Il successo[modifica | modifica wikitesto]

Steve Martin nel 1977

A metà degli anni settanta, Steve Martin colleziona numerosissime partecipazioni agli show più seguiti della tv statunitense, compreso il nascente Saturday Night Live del quale sarà uno dei volti più noti pur non entrando mai ufficialmente a fare parte del cast. Nel 1977 incide il suo primo album di esibizioni cabarettistiche live Let's get small, ottenendo un successo strepitoso. Altrettanto successo ha con il secondo album, A Wild and Crazy Guy che nel 1978, a distanza di un anno, ottiene il primo Grammy Award per il miglior album comico dell'anno.

La carriera cinematografica[modifica | modifica wikitesto]

Acquisita una grande popolarità come comico buffo e un po' demenziale Steve Martin è pronto ad affrontare il salto verso il cinema, che è il suo vero obiettivo, forte anche di una popolarità grandissima negli Stati Uniti dovuta agli album campioni di vendite, cui seguono tour degni di una rock star. Il suo esordio è con un corto dal titolo The Absent-Minded Waiter, di soli sette minuti, con Buck Henry e Teri Garr, da lui scritto, e che subito ebbe una nomination all'Oscar per il miglior corto.

L'esordio vero e proprio da attore in un lungometraggio è in Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band dove interpreta una canzone dei Beatles. Nel 1979 arriva Lo straccione (The Jerk), diretto da Carl Reiner, ma da lui scritto e interpretato, che ottiene un enorme successo e gli apre definitivamente le porte della carriera cinematografica. Questa sarà costellata di successi ma nel complesso risulterà discontinua per ciò che riguarda il giudizio della critica.

Questo primo grande successo apre molte opportunità alla carriera di Steve Martin che, per esempio, incontra Stanley Kubrick interessato a fargli interpretare un suo adattamento da Doppio sogno di Schnitzler, in forma di commedia sexy. Il progetto non viene portato avanti e solo venti anni più tardi, dallo stesso soggetto ma in una chiave differente, Kubrick realizzerà il suo ultimo film, Eyes Wide Shut.

Steve Martin alla promozione di Il mistero del cadavere scomparso (1982)

Altri successi come autore televisivo spingono Martin a provare la carta di un film, sempre tutto suo, ma stavolta non comico. Il film è Spiccioli dal cielo (Pennies from Heaven) (1981) e il risultato è deludente nonostante un grande investimento in denaro e in tempo (solo le lezioni di tip-tap durarono mesi...).

Il ritorno al genere comico con la regia di Carl Reiner lo ripaga con i successi di tre film molto diversi tra loro: Il mistero del cadavere scomparso (Dead Men Don't Wear Plaid) (1982), Ho perso la testa per un cervello (The Man with Two Brains) (1983) e Ho sposato un fantasma (All of Me). Nel 1986, insieme agli amici Martin Short e Chevy Chase è protagonista del western comico I tre amigos! (¡Three Amigos!) diretto da John Landis, con le musiche di Randy Newman.

Dal 1986 al 1994 è stato sposato con l'attrice inglese Victoria Tennant, conosciuta sul set di Ho sposato un fantasma. Sempre nel 1986 è nel cast della versione cinematografica del musical La piccola bottega degli orrori (Little Shop of Horrors) dove è un dentista sadico. Questo è anche il primo di tre film interpretati insieme a Rick Moranis.

Nel 1987 di nuovo un grande successo insieme a John Candy nella commedia diretta da John Hughes Un biglietto in due (Planes, Trains & Automobiles). Nello stesso anno interpreta ed è tra gli autori di Roxanne, una versione attualizzata del Cyrano de Bergerac che gli vale premi importanti e che, soprattutto, gli fa superare l'etichettatura di autore/attore esclusivamente comico. Nel 1988 è insieme a Michael Caine nello spassoso Due figli di... (Dirty Rotten Scoundrels), remake di Frank Oz di un vecchio classico hollywoodiano. Tra il 1989 e il 1990 interpreta altre due commedie con Rick Moranis: Parenti, amici e tanti guai (Parenthood) di Ron Howard, e Il testimone più pazzo del mondo (My Blue Heaven).

Nei due anni successivi interpreta e scrive due film sulla sua città, Los Angeles: la commedia Pazzi a Beverly Hills (L.A. Story) e la tragedia esistenzialista Grand Canyon - Il cuore della città diretta da Lawrence Kasdan, nel quale scopriamo la sua bravura in un ruolo drammatico. Nel thriller di David Mamet del 1997, La formula (The Spanish Prisoner), ha un ruolo ambiguo in una vicenda torbida. Ma è con le commedie per famiglie che Steve Martin si conferma come uno dei "principi del botteghino".

Steve Martin a New York City nel 2011

Con Il padre della sposa (Father of the Bride) (1991), remake della commedia anni cinquanta nella quale ricalca il personaggio del padre geloso che fu di Spencer Tracy, si apre un nuovo fortunato capitolo nella carriera di Steve Martin, ormai stella di livello internazionale. Dopo Il padre della sposa 2 (Father of the Bride Part II) (1995) di nuovo con Diane Keaton e Martin Short, ci sono Sperduti a Manhattan (The Out-of-Towners) insieme a Goldie Hawn nel remake di una commedia di Neil Simon del 1970 in una parte che fu di Jack Lemmon, Un ciclone in casa (Bringing Down the House) (2003) e Una scatenata dozzina (Cheaper by the Dozen), tutte commedie brillanti premiate dal pubblico.

Nel 2005 viene portato al cinema un suo romanzo, Shopgirl, da lui stesso prodotto e interpretato insieme a Claire Danes. Nel 2006 un nuovo remake e un'altra impegnativa prova con il passato, non ottimamente affrontata (sono piovute le nomination ai Razzie Awards), ne La Pantera Rosa (The Pink Panther) dove interpreta il personaggio dell'ispettore Clouseau, al posto del grande Peter Sellers e nel 2009 con il sequel: La Pantera Rosa 2.

Attivo anche in campo teatrale, Steve Martin ha recitato in Aspettando Godot di Samuel Beckett nel 1988 e nel 2002 ha prodotto un nuovo allestimento del dramma The Elephant Man a Broadway. È inoltre autore di une mezza dozzina di opere teatrali portati in scena a Broadway e nell'Off-Broadway, mentre nel 2014 ha ottenuto un successo di critica con il musical Bright Star, di cui ha scritto la colonna sonora e il libretto. Per Bright Star Martin ha ricevuto due candidature ai Tony Award, il massimo riconoscimento del teatro di Broadway: al Tony Award al miglior libretto di un musical e al Tony Award alla migliore colonna sonora originale,

Altre attività[modifica | modifica wikitesto]

Steve Martin, anche negli anni di grande successo come attore non ha mai smesso la sua attività di autore, scrivendo racconti e commedie ottenendo successi anche in questo ambito. In particolare la commedia Picasso at the Lapin Agile è stata rappresentata in diverse città degli Stati Uniti.

Nel 2002 è tornato ad aggiudicarsi un Grammy Award per la miglior performance in un pezzo country, Foggy Mountain Breakdown di Earl Scruggs and Friend, grazie alla registrazione di un brano classico con il suo banjo. Ha presentato, insieme a Alec Baldwin, la cerimonia dei Premi Oscar 2010. Steve Martin è un grande appassionato d'arte moderna della quale è collezionista e per la quale ha contribuito sotto forma di sostanziose donazioni verso musei e istituzioni pubbliche per l'allestimento di esposizioni e l'acquisizione di opere.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Si è sposato due volte: prima dal 1986 al 1994 con l'attrice Victoria Tennant; la seconda nel 2007 con la scrittrice Anne Stringfield, con cui era fidanzato da tre anni e da cui ha avuto una figlia, nata nel 2012. È un membro del Mensa.[1]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiaggio[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Produttore[modifica | modifica wikitesto]

Compositore[modifica | modifica wikitesto]

Autore[modifica | modifica wikitesto]

Attore[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatori italiani[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Steve Martin è stato doppiato da:

Da doppiatore è sostituito da:

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Kennedy Center Honors (Stati Uniti) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Quoziente intellettivo superiore a 130. Quando le celebrities sono anche geni, su Corriere della Sera, 1º luglio 2016. URL consultato il 10 luglio 2023.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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