Stegopelta landerensis

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Stegopelta landerensis
Armatura pelvica di Stegopelta landerensis
Stato di conservazione
Fossile
Periodo di fossilizzazione: Cretacico
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Subphylum Vertebrata
Infraphylum Gnathostomata
Superclasse Tetrapoda
Classe Reptilia
Sottoclasse Diapsida
Infraclasse Archosauromorpha
Superordine Dinosauria
Ordine Ornithischia
Sottordine Thyreophora
Infraordine Ankylosauria
Famiglia ? † Ankylosauridae
Genere Stegopelta
Williston, 1905
Specie S. landerensis
Nomenclatura binomiale
Stegopelta landerensis
Williston, 1905

Stegopelta landerensis Williston, 1905 è un dinosauro erbivoro appartenente agli anchilosauri. Visse tra il Cretaceo inferiore e quello superiore (Albiano/Cenomaniano, circa 105,3-94,3 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati negli Stati Uniti d'America (Wyoming).[1]

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

L'etimologia del nome deriva dall'unione delle parole greche στεγος (stegos = tetto) e πελτα (pelta = scudo) ad indicare un sauro dall'armatura disposta come le tegole di un tetto.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Questo animale, come tutti gli anchilosauri, era un pesante quadrupede dal corpo corazzato.[2] La lunghezza doveva aggirarsi tra i 4 e i 5 metri, ma non è possibile una ricostruzione attendibile dell'animale, in quanto i resti fossili rinvenuti non sono ben conservati. In ogni caso, sembra che Stegopelta possedesse un'armatura costituita da osteodermi lungo tutto il corpo, e che vi fosse una regione di placche ossee fuse insieme nella regione sacrale. È possibile, inoltre, che lungo i fianchi fossero presenti lunghe spine biforcute, come nel ben noto Edmontonia.[3]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Descritto per la prima volta nel 1905 da Samuel Williston, questo animale è noto per uno scheletro molto parziale comprendente un frammento mascellare, sette vertebre cervicali e due dorsali, parti del bacino e del sacro, parti delle zampe anteriori e posteriori e alcuni resti dell'armatura, tra cui una spina posizionata sulla spalla e una sorta di anello osseo intorno al collo.[3][4] Sfortunatamente, questi resti erano emersi dall'erosione di una scarpata e in parte calpestati dal bestiame, cosicché la conservazione è davvero scarsa.[5] Poiché all'epoca gli Anchilosauri erano poco conosciuti, Williston mise i ritrovamenti in relazione con lo Stegopelta, relazionando l'armatura con quella del Glyptodon.[4] Ridescrivendo i resti nel 1910, Moodie li considerò simili o equivalenti all'Ankylosaurus.[5]

In ogni caso, dopo l'iniziale interesse di Williston i fossili caddero nel dimenticatoio; nel 1978 Walter Coombs pose Stegopelta in sinonimia con l'altrettanto enigmatico Nodosaurus nella sua ridescrizione degli Anchilosauri.[6] Fu solo nel 1998 che un nuovo studio di Ken Carpenter e James Kirkland permise di riconoscere che Stegopelta possedeva caratteristiche uniche nelle vertebre e nell'armatura.[3] Successivamente, nel 2000, Tracy Ford ritenne opportuno assegnare questo dinosauro a una propria sottofamiglia, Stegopeltinae, all'interno della famiglia degli anchilosauridi.[7] Molti paleontologi, in ogni caso, preferiscono considerare Stegopelta un anchilosauro dalle incerte affinità, anche se ritengono che sia un genere a sé stante.[2][8] Analogie sono state proposte con il nodosauro Texasetes (per la forma delle vertebre cervicali) e con la primitiva sottofamiglia Shamosaurinae. Un altro presunto stegopeltino è Glyptodontopelta.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Stegopelta landerensis, in Fossilworks. URL consultato il 20 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2014).
  2. ^ a b Vickaryous, M.K., Maryańska, T., and Weishampel, D.B. (2004). Ankylosauria. In: Weishampel, D.B., Dodson, P., and Osmólska, H. (eds.). The Dinosauria (second edition). University of California Press:Berkeley, 363-392. ISBN 0-520-24209-2
  3. ^ a b c Carpenter, K., and Kirkland, J.I. (1998). Review of Lower and middle Cretaceous ankylosaurs from North America. In: Lucas, S.G., Kirkland, J.I., and Estep, J.W. (eds.). Lower and Middle Cretaceous Terrestrial Ecosystems. New Mexico Museum of Natural History and Science Bulletin 14:249-270.
  4. ^ a b S.W. Williston, A new armored dinosaur from the Upper Cretaceous of Wyoming, in Science, vol. 22, n. 564, 1905, pp. 503–504, DOI:10.1126/science.22.564.503-a, PMID 17748142.
  5. ^ a b R.L. Moodie, An armored dinosaur from the Cretaceous of Wyoming, in Kansas University Science Bulletin, vol. 5, 1910, pp. 257–273.
  6. ^ Jr. Coombs, The families of the ornithischian dinosaur order Ankylosauria, in Palaeontology, vol. 21, n. 1, 1978, pp. 143–170.
  7. ^ Ford, T.L. (2000). A review of ankylosaur osteoderms from New Mexico and a preliminary review of ankylosaur armor. In: Lucas, S.G., and Heckert, A.B. (eds.). Dinosaurs of New Mexico. New Mexico Museum of Natural History and Science Bulletin 17:157-176.
  8. ^ Carpenter, K. (2001). Phylogenetic analysis of the Ankylosauria. In: Carpenter, K. (ed.). The Armored Dinosaurs. Indiana University Press:Bloomington, 455-483. ISBN 0-253-33964-2

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Williston, S.W. (1905). A new armored dinosaur from the Upper Cretaceous of Wyoming. Science 22:503-504.
  • Moodie, R.L. (1910). An armored dinosaur from the Cretaceous of Wyoming. Kansas University Science Bulletin 5:257-273.
  • Coombs, Jr., W.P. (1978). The families of the ornithischian dinosaur order Ankylosauria. Palaeontology 21(1):143-170.
  • Carpenter, K., and Kirkland, J.I. (1998). Review of Lower and middle Cretaceous ankylosaurs from North America. In: Lucas, S.G., Kirkland, J.I., and Estep, J.W. (eds.). Lower and Middle Cretaceous Terrestrial Ecosystems. New Mexico Museum of Natural History and Science Bulletin 14:249-270.
  • Ford, T.L. (2000). A review of ankylosaur osteoderms from New Mexico and a preliminary review of ankylosaur armor. In: Lucas, S.G., and Heckert, A.B. (eds.). Dinosaurs of New Mexico. New Mexico Museum of Natural History and Science Bulletin 17:157-176.
  • Vickaryous, M.K., Maryańska, T., and Weishampel, D.B. (2004). Ankylosauria. In: Weishampel, D.B., Dodson, P., and Osmólska, H. (eds.). The Dinosauria (second edition). University of California Press:Berkeley, 363-392.

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