Stefanite

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Stefanite
Classificazione StrunzII/E.06-10
Formula chimicaAg5SbS4
Proprietà cristallografiche
Gruppo cristallinotrimetrico
Sistema cristallinoortorombico[1][2], rombico[3][4]
Classe di simmetriapiramidale[1]
Parametri di cellaa = 7.793, b = 12.295, c = 8.506[1]
Gruppo puntualemm2[1]
Gruppo spazialeC mc21[1]
Proprietà fisiche
Densitàda 6.2 a 6.3[1], 6,25[3], 6,26[2] g/cm³
Durezza (Mohs)2-2.5[3][1][2]
Sfaldaturadebole, imperfetta secondo {010}[1][2] e povera secondo {021}[1][2]
Fratturafragile[3][2], subconcoide[1][2], concoide, irregolare
Coloregrigio ferro[3], nero[4][1][2], grigio piombo[1][2], nero ferro
Lucentezzametallica[4][1][2]
Opacitàopaca[1]
Striscionero[4][1], nero ferro[2], nero brillante
Diffusioneraro[3]
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale

La stefanite è un minerale, un solfuro di argento e antimonio.

Il nome deriva da Heinrich von Stephan, arciduca d'Austria[1][2] (7 gennaio 1831 - 8 aprile 1897) su proposta dello scopritore Wilhelm Karl von Haidinger (1795 - 1871), geologo e mineralogista austriaco, nel 1845[2].

Abito cristallino[modifica | modifica wikitesto]

Cristalli prismatici[3] tozzi, corti e tabulari pseudoesagonali[3][4], a volte geminati secondo le facce dei prismi verticali[4], spesso lamine.

Origine e giacitura[modifica | modifica wikitesto]

Genesi idrotermale, secondaria. Ha paragenesi con argento, pirargirite e acantite.

Il minerale è associato ad altri minerali d'argento (pirargirite, proustite, polibasite, ecc.)[3].

Forma in cui si presenta in natura[modifica | modifica wikitesto]

Cristalli, aggregati granulari, massivi[1], pseudoesagonali[1] o tabulari[1].

Caratteri fisico-chimici[modifica | modifica wikitesto]

È solubile in HNO3 con separazione di ossido di antimonioi[3]. In tubo chiuso scoppietta e poi fonde. Al cannello ferruminatorio dà aureola di ossigeno di antimonio e globulo di argento.

Al cannello dà ossido di antimonio e globulo d'argento in tono diverso dalla pirargirite[4].

Località di ritrovamento[modifica | modifica wikitesto]

Utilizzi[modifica | modifica wikitesto]

Per la sua relativa abbondanza è sfruttato da tempo quale minerale utile per l'estrazione di argento.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x Stephanite mineral data, su webmineral.com. URL consultato il 17/04/2021.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Stephanite, su mindat.org. URL consultato il 17/04/2021.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r Carlo Maria Gramaccioli, II. Solfuri, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. 1, Milano, Alberto Peruzzo editore, 1988, pp. 148-149.
  4. ^ a b c d e f g E. Artini, Classe III-Solfosali, in I minerali, sesta edizione riveduta e ampliata, Milano, Ulrico Hoepli editore, 1981, p. 351, ISBN 88-203-1266-2.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Webmin, su webmineral.com.
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