Stefania Filo Speziale

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Stefania Filo Speziale

Stefania Filo Speziale (Napoli, 1905Napoli, 1988) è stata un'architetta italiana.

Prima donna laureatasi in architettura presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II, Filo Speziale è divenuta una dei maggiori esponenti del movimento Moderno italiano, progettando sia il primo grattacielo di Napoli, il grattacielo della Società Cattolica Assicurazioni, che il cinema-teatro Metropolitan di Napoli, ad oggi il più capiente d'Italia.[1]

Nel corso della sua carriera ha progettato oltre 150 opere, molte delle quali legate all'edilizia residenziale pubblica, oltre che essere stata tra le prime progettiste della I Mostra Triennale delle Terre Italiane d'Oltremare. Nel corso della sua carriera è divenuta inoltre docente di Composizione Architettonica e Caratteri Distributivi, divenendo tra i primi docenti a introdurre la logica della progettazione tipologica come disciplina accademica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1932 Filo Speziale si laurea in architettura presso la Scuola Superiore di Architettura a Napoli, divenendo tra le prime donne a laurearsi in architettura, oltre che la prima donna a laurearsi in tale disciplina nella facoltà napoletana. Filo Speziale prosegue la carriera accademica come assistente alla cattedra del professore Marcello Canino, insegnando Caratteri Distributivi degli Edifici (1937) e lavorando contemporaneamente presso lo studio di architettura di Canino.[2] Negli stessi anni Filo Speziale progetta la sua prima opera per l'IACP presso piazza Ottocalli nel quartiere San Carlo all'Arena di Napoli.[3]

A seguito del Piano Regolatore di Napoli, diretto da Luigi Piccinato, nel 1937 il Regime Fascista affida alla Scuola Superiore di Architettura la progettazione della I Mostra Triennale delle Terre Italiane d'Oltremare, a cui Filo Speziale prende parte progettando cinque padiglioni facenti parte del Settore del Lavoro, tra cui il Padiglione della Silvicoltura e del Legno, il Padiglione della Pesca, e la porta d'ingresso a nord.[4] Successivamente all'inaugurazione della mostra il 9 maggio 1940, essa viene chiusa il mese successivo per lo scoppio della seconda guerra mondiale. Al termine del conflitto mondiale, Filo Speziale partecipa alla ricostruzione e al restauro dei padiglioni, non vedendo tuttavia ricostruite le sue opere.

Nel 1945 diventa membro dell’Istituto Nazionale di Urbanistica. Dal 1946 al 1948 progetta a Napoli il cinema-teatro Metropolitan, il più capiente d'Italia (con oltre 3000 posti). Il progetto, interamente ipogeo, è collocato in una grande cava sottostante il palazzo Cellammare, in via Chiaia.[5]

L'Ambassador's Palace Hotel, precedentemente denominato Società Cattolica Assicurazioni

Dal dopoguerra l'attività di Stefania Filo Speziale si incentra sulla ricostruzione della città, realizzando quartieri di edilizia economica e popolare (IACP, Gescal e INA-Casa) e numerose abitazioni private. Tra i progetti principali vi è la progettazione del piano regolatore del rione a Capodichino con la realizzazione di nove edifici (1951), la realizzazione di quattro edifici nel rione Bagnoli (1953) e la progettazione del quartiere ad Agnano, approvato dal piano regolatore generale comunale, composto da edifici residenziali, un mercato e un edificio scolastico (1953-1957). Nel 1957 partecipa alla progettazione del centro sociale nel settore sud-ovest del Complesso Soccavo-Canzanella, sotto il coordinamento di Giulio De Luca, e affiancata da Marcello Canino, mentre l'anno successivo partecipa alla progettazione del Rione Traiano a Napoli, sempre con Cannino.

Negli stessi anni Filo Speziale entra a far parte dello studio di architettura di Carlo Chiurazzi e Giorgio di Simone, con i quali progetta Palazzo Della Morte (1951-1957), complesso residenziale voluto dalla famiglia Della Morte, proprietaria della società costruttrice I.C.E.V.A. Nel 1953 progetta con lo studio un edificio residenziale a Posillipo commissionato dalla società iMep. Nel 1953 viene bandito un il concorso per la realizzazione del primo grattacielo di Napoli dalla Società Cattolica Assicurazioni. I tre progettisti partecipano al bando, vincendolo, portando alla realizzazione del grattacielo della Società Cattolica Assicurazioni.

Nel 1970 diventa docente ordinario di Caratteri Distributivi e termina la carriera accademica nel 1980 presso l'Università di Napoli (cattedra di Composizione Architettonica). Prima di morire, nel 1988, ha distrutto il suo intero archivio.

Nel 2022 le è stata dedicata una mostra monografica, ospitata nelle sale di Palazzo Gravina a Napoli.

Caratteristiche dell'architettura di Filo Speziale[modifica | modifica wikitesto]

Progettazione tipologica e l'abitare[modifica | modifica wikitesto]

A Filo Speziale si deve il merito di aver importato nella cultura architettonica italiana la logica della progettazione tipologica, attraverso con l’insegnamento universitario dedicato ai caratteri tipologici. L'architetta ha un interesse profondo per le necessità dell’abitante nell’ambito del tema della casa, da lei declinato dalla piccola alla grande scala, è particolarmente attenta all’integrazione degli spazi serventi e serviti, ponendo inoltre sullo stesso piano paesaggio ambientale e costruito.

Opere architettoniche[modifica | modifica wikitesto]

Edilizia residenziale pubblica e piani urbanistici[modifica | modifica wikitesto]

Edifici pubblici[modifica | modifica wikitesto]

Residenze[modifica | modifica wikitesto]

  • Palazzo della Morte - Napoli, 1951-1957
  • Edificio residenziale - Posillipo, 1953

Opere letterarie[modifica | modifica wikitesto]

  • Stefania Filo Speziale, La casa di abitazione, Fiorentino, 1953.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Architetti Senza Tempo: Stefania Filo Speziale, su openhouseitalia.org, Open House Italia. URL consultato il 19 maggio 2023.
  2. ^ Annamaria Prandi, Napoli super Modern, su Doppiozero, 9 luglio 2022. URL consultato il 20 maggio 2023.
  3. ^ Luca Begheldo, Case popolari a Capodichino, su Open House Italia, 5 giugno 2022. URL consultato il 20 maggio 2023.
  4. ^ Federico Patellani, Prima Mostra Triennale delle Terre Italiane d'oltremare. Napoli - Ingresso nord - Progetto dell'architetto Stefania Filo Speziale, su lombardiabeniculturali.it, Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 19 maggio 2023.
  5. ^ Carlo De Cristofaro, Stefania Filo Speziale, la prima architetta di Napoli, su Atribune, 1º luglio 2022. URL consultato il 19 maggio 2023.
  6. ^ Luca Begheldo, Quartiere INA Casa di Agnano, su Open House Italia, 5 giugno 2022. URL consultato il 20 maggio 2023.
  7. ^ Filo Speziale progetta cinque padiglioni e l'ingresso nord alla Mostra

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Aldo Aveta, Alessandro Castagnaro e Fabio Mangone (a cura di), La Mostra d’Oltremare nella Napoli occidentale. Ricerche storiche e restauro del moderno, Editori Paparo, 2021, ISBN 978-88-6887-097-3.
  • Marco Burrascano e Marco Mondello, Lo Studio Filo Speziale e il modernismo partenopeo. Palazzo Della Morte, CLEAN Edizioni, 2014, ISBN 978-88-8497-255-2.
  • Mattia Cocozza, Stefania Filo Speziale. Abitare la città mediterranea, CLEAN, 2022, ISBN 978-88-8497-839-4.
  • Mattia Cocozza, Una casa “per tutti”. L’architettura democratica di Stefania Filo Speziale tra Capri e Agnano, in “L’Industria delle Costruzioni”, n. 492, luglio-agosto 2023, ISSN 0579-4900
  • Mattia Cocozza, Orientare lo sguardo “a Sud”. Stefania Filo Speziale, regista di un paesaggio moderno (abstract), in QuAD: Quaderni di Architettura e Design, vol. 4, Roma, Edizioni Quasar, 2021, pp. 143-156, ISSN 2611-4437 (WC · ACNP). URL consultato il 19 maggio 2023 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2023).
  • Mattia Cocozza, Così è (se vi pare), in “Dromos”, n. 8, settembre 2022, ISSN 2239-6284
  • Mattia Cocozza, Giovanni Menna, Napoli: Stefania Filo Speziale, in Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, Architetti senza tempo: Gae Aulenti, Luigi Moretti, Stefania Filo Speziale, Sergio Jaretti Sodano, Elio Luzi - catalogo 2022, Ministero della Cultura - Open House Italia, Roma 2022, ISBN 9791221011821
  • Carolina De Falco, Case INA e luoghi urbani. Storie dell’espansione occidentale di Napoli, Napoli, CLEAN, 2018, pp. 63-76, ISBN 978-88-8497-657-4.
  • Carolina De Falco, Case pubbliche e Ricostruzione: immaginare lo sviluppo di Napoli a Occidente (abstract), in Eikonocity, vol. 2, n. 1, Napoli, FeDOA Press, 30 giugno 2017, pp. 85-99.
  • Stefania Filo Speziale, La casa di abitazione, Fiorentino, 1953.
  • Benedetto Gravagnuolo e Pasquale Belfiore, Napoli: architettura e urbanistica del Novecento, Laterza, 1994, ISBN 8842044555.
  • Chiara Igrosso, Il modernismo mediterraneo di Stefania Filo Speziale, prima architetta napoletana (PDF), in Architetti Senza Tempo, Open House Italia, 2022, pp. 22-27, ISBN 979-12-2101-182-1.
  • Diego Lama, Architetti dimenticati: La donna che progettò l'edificio più «macho» (PDF) (abstract), in Corriere del Mezzogiorno, Caserta, RCS MediaGroup, 20 marzo 2008, p. 19.
  • Elena Manzo, Architetture del Moderno a Napoli tra progetto e prassi. La casa di Stefania Filo Speziale, in Il Moderno tra Conservazione e Trasformazione. Dieci Anni di Do.Co.Mo.Mo. Italia: Bilanci e Prospettive, atti del Convegno Internazionale di Studi (Trieste 5-8 dicembre 2005), Editreg, Trieste 2005, pp. 155-164, ISBN 88-88018-53-0
  • Elena Manzo, Piazza Medaglie d’Oro and the Vomero hill in the Società pel Risanamento’s projects in Naples. 1885-1964, in Gambardella C. (a cura di) World Heritage and Knowledge. Representation, Restoration, Redesign, Resilence, atti del XVI International Forum “Le Vie dei Mercanti” (Napoli-Capri 14-16 giugno 2018), collana “Architecture Heritage and Design”, La Scuola di Pitagora, Napoli 2018, pp. 162-171, ISBN 978-88-492-3633-0
  • Elena Manzo, Living the Modernity in Naples: via Petrarca and the Post-Second World War housing. Three buildings by the architect Stefania Filo Speziale in Parco Ruffo [Ruffo Park], in C. Gambardella e D. Listokin (edited by), Development and preservation in large cities. An International perspective, La Scuola di Pitagora, Napoli 2018, 6-7, pp. 183-192, ISBN 978-88-6542-636-4
  • Andrea Maglio, Stefania Filo Speziale e l'edilizia borghese napoletana. Un'opera inedita: il complesso di via Petrarca 64 a Napoli, in Stefano D'Agostino e Francesca Romana d'Ambrosio Alfano (a cura di), Storia dell’Ingegneria: Atti del 9º convegno nazionale, Cuzzolin, 2022, pp. 1089-1102, ISBN 978-88-86638-94-4.
  • Renato Nicolini, NapoliGuida. Itinerari di architettura moderna, a cura di Sergio Stenti e Vito Cappiello, 2ª ed., CLEAN Edizioni, 2010 [1998], ISBN 978-88-8497-104-3.
  • (EN) Aurora Riviezzo e Chiara Ingrosso, Stefania Filo Speziale and Her Long-Overlooked Legacy to Twentieth Century Italian Architecture (PDF), in Helena Serazin, Caterina Franchini e Emilia Garda (a cura di), Women's Creativity since the Modern Movement (1918-2018) Toward a New Perception and Reception, Založba ZRC - ZRC SAZU, 2018, pp. 1046-1055, ISBN 978-961-05-0106-0.

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