Stazione di Rovasenda Alta

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Rovasenda Alta
stazione ferroviaria
già Rovasenda
Stazione lato binari
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàRovasenda
Coordinate45°32′14.64″N 8°18′59.54″E / 45.5374°N 8.31654°E45.5374; 8.31654
Lineeferrovia Santhià-Arona
Storia
Stato attualeSenza traffico
Attivazione1905
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, passante
Binari2
GestoriRete Ferroviaria Italiana
InterscambiStazione di Rovasenda
DintorniCastello di Rovasenda

La stazione di Rovasenda Alta è una delle due stazioni ferroviarie del comune di Rovasenda, posta a monte della collina, sulla linea Santhià-Arona, in parallelo all'altra. Il termine "Alta" distingue tale impianto, privo di traffico, da quello situato a valle, lungo la linea Biella-Novara.

Fino alla soppressione del traffico sulla Santhià-Arona, avvenuta nel 2012, i due impianti erano messi in comunicazione attraverso alcuni raccordi ed un piazzale intermedio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La stazione entrò in funzione il 16 gennaio 1905, in concomitanza all'attivazione del tronco Santhià-Borgomanero. In origine la stazione era dotata di tre binari passanti e un binario tronco e ricovero a servizio del Magazzino merci.

Il movimento era svolto in regime di giunto telefonico mediante il quale il Dirigente Unico coordinava il personale addetto al movimento della stazione nell'effettuazione di incroci e precedenze. Oltre al servizio di biglietteria era possibile spedire posta o merci in piccole partite.

Nel 1939, con l'apertura della Ferrovia Biella-Novara, entrò in funzione la nuova stazione[1] gestita dalla Società Ferrovia Biella Novara (SFBN).

A causa del dislivello non fu possibile congiungere la nuova linea alla stazione già esistente e ne venne dunque costruita una nuova più a valle; in occasione del passaggio della Biella-Novara alle FS, avvenuta nel 1961, vennero realizzati un raccordo di collegamento e un piazzale intermedio per mettere in comunicazione gli impianti e rendere fattibile l'interscambio fra le due linee[2], impianti che rimasero operativi fino alla sospensione del traffico della linea[3].

Negli anni ottanta, nell'ambito del potenziamento della linea, furono effettuati lavori di ristrutturazione che comportarono l'allungamento del primo binario in direzione Arona, per ospitare convogli merci e viaggiatori più lunghi durante gli incroci e l'eliminazione del binario centrale. Con l'introduzione sulla linea ferroviaria del sistema di Controllo centralizzato del traffico (CTC), la stazione fu inoltre dotata di apparato ACEI semplificato, che sostituì i precedenti impianti per la manovra degli enti del piazzale, comandati manualmente dal personale[4]. All'inizio del terzo millennio l'impianto fu rinominato Rovasenda Alta[3].

Dal 2000 la gestione dell'intera linea, e con essa quella della stazione di Rovasenda Alta, passò in carico a Rete Ferroviaria Italiana la quale ai fini commerciali classifica l'impianto nella categoria "Bronze"[5].

La stazione fu privata di ogni tipo di traffico il 17 giugno 2012, per effetto della sospensione al servizio della linea ad opera della regione Piemonte[6].

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Il fabbricato viaggiatori lato strada

La stazione è dotata di due binari passanti, di cui il secondo di corretto tracciato e il primo per gli incroci e precedenze con i deviatoi percorribili a 60 km/h. L'impianto era telecomandato a distanza con il sistema CTC, mediante il Dirigente Centrale Operativo di Torino Lingotto.

Nel piazzale intermedio è presente uno scalo merci, composto da un fascio binari passanti e tronchi intercomunicanti con la linea Biella-Novara, raccordato al secondo binario della stazione, in direzione Santhià.

Per i viaggiatori sono presenti delle scalinate, con l'attraversamento a raso nel piazzale intermedio, che consentivano il passaggio tra le due stazioni.

Movimento[modifica | modifica wikitesto]

La stazione era in ultimo servita da treni regionali di Trenitalia, fino al giorno in cui l'esercizio ferroviario è stato sospeso per decisione della Regione Piemonte e sostituito da autocorse.

Alcune aree della stazione risultano ancora utilizzate dai viaggiatori come entrata principale per accedere all'altro impianto.

In passato la stazione era interessata dal traffico merci a servizio del Deposito Militare sito nelle adiacenze e raccordato alla linea in direzione di Gattinara; carri merci dal nord dell'Europa raggiungevano inoltre una locale falegnameria e in loco avvenivano inoltri e spedizioni di carri carichi di argilla per le locali industrie refrattarie produttrici di gres.

Interscambi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luigi Ballatore, Storia delle ferrovie in Piemonte, Il Punto, Torino, 2002, pp 165-166. ISBN 978-88-88552-00-2.
  2. ^ M. Matto, Santhià e la ferrovia, op. cit.
  3. ^ a b Ennio Morando e altri, Ricordi di Rotaie, su Diagonale Nord Piemonte (Arona – Bivio Arona – Borgomanero – Romagnano Sesia – Rovasenda Alta - Santhià). URL consultato il 7 febbraio 2016.
  4. ^ Notizia su I Treni, n. 74, settembre 1987, p. 7.
  5. ^ www.rfi.it, Stazioni del Piemonte, su rfi.it. URL consultato il 16 aprile 2016.
  6. ^ redazionale, Servizio con autobus sulle ferrovie a bassa frequentazione, in Piemonte Informa, 16 giugno 2012. URL consultato il 17 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Matto, Santhià e la ferrovia, una storia che dura da 150 anni, Editrice Grafica Santhiatese, Santhià 2006. ISBN 88-87374-95-3.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]