Stazione delle Precedenze

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Stazione di Precedenze)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
P.C. Precedenze
stazione ferroviaria
già Precedenze
I locali tecnici visti dai binari
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàCastiglione dei Pepoli
Coordinate44°07′57.04″N 11°10′20.67″E / 44.132511°N 11.172409°E44.132511; 11.172409
Altitudine311 m s.l.m.
Lineeferrovia Bologna-Firenze
Storia
Stato attualein uso
Attivazione1934
Caratteristiche
TipoPosto di comunicazione in galleria, passante
Binari2
DintorniCà di Landino
NoteStazione ferroviaria fino agli anni '60
 
Mappa di localizzazione: Emilia-Romagna
P.C. Precedenze
P.C. Precedenze

La stazione delle Precedenze era una stazione ferroviaria completamente sotterranea, poi trasformata in Posto di Comunicazione, sita a metà circa della Grande galleria dell'Appennino, lungo la linea ferroviaria Firenze-Bologna.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Stazione delle Precedenze nel 1961

La stazione venne realizzata per continuare la cadenza dei posti di blocco lungo la ferrovia: data la grande lunghezza della galleria (18.507 m), venne deciso di posizionare il posto di blocco n. 12 a metà del tunnel. Inoltre, si pensò di poter far cambiare binario ai treni (peraltro, in caso di incidente, malfunzionamento o manutenzione sulla linea, era altresì possibile utilizzare il binario unico alternato). In seguito si progettò una via per poter fermare un convoglio lento e dare la precedenza ad un treno veloce: nel punto individuato venne quindi scavato uno slargo, detto "camerone", per ospitare il personale, gli apparati di controllo, i marciapiedi e l'imbocco dei due tunnel secondari a forma di banana in cui erano presenti i binari di precedenza.[2]

Il 5 dicembre 1929 presso la stazione si tenne la cerimonia, officiata dall'arcivescovo di Bologna, il cardinale Giovanni Battista Nasalli Rocca di Corneliano, per la caduta dell'ultimo diaframma della galleria dell'Appennino.[3]

La stazione, dotata di banchine per il servizio passeggeri, venne inaugurata contestualmente alla intera linea ferroviaria Direttissima, il 22 aprile 1934.[4]

Il servizio passeggeri fu attivo fino agli anni sessanta, quando lo stesso venne soppresso per motivi di sicurezza e scarsità del traffico. In tempi successivi l'impianto fu reso telecomandato e conseguentemente divenne impresenziato.[5]

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

Il vecchio banco ACE, tipo AEG, e quadro luminoso

La stazione è posta alla chilometrica 46+848, distante 8893 m dall'ingresso nord e 9614 m dall'ingresso sud della Grande galleria dell'Appennino.

L'impianto è dotato di un ufficio dove risiedeva il dirigente movimento della stazione e di due binari di precedenza. Per l'accesso all'impianto, nel periodo in cui esso era presenziato, venivano utilizzate le discenderie costituite dagli originari cunicoli utilizzati per lo scavo della galleria, accessibili dall'abitato di Cà di Landino, inclinati di 27 gradi[6] e dotati di 1863 scalini, la cui salita richiedeva circa un'ora. Due giorni all'anno, un raggio di sole si infiltrava per pochi minuti fino al camerone delle Precedenze.

La stazione era dotata di otto deviatoi semplici, due scambi inglesi, quattro tronchini di protezione e due binari di ricovero per i treni che cedevano il passo.

Utilizzata solo come posto di comunicazione, l'impianto dispone di 2 binari di precedenza di 450 m di lunghezza resi in seguito tronchi, e due comunicazioni di scambi che vengono utilizzate per fare cambiare binario ai treni quando questo si rivela necessario.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ RFI 2003, p. 40.
  2. ^ Stazioni in galleria: Precedenze (“Grande Galleria dell’Appennino”), su scalaeNNe – Note Sparse (Treni, Ferrovie e loro modellazione in Scala N), 16 dicembre 2017/.
  3. ^ Direttissima Bologna-Firenze - inaugurazione della Galleria, su Senato della Repubblica - Archivio Luce, 5 dicembre 1929.
  4. ^ Carlo Carli, Precedenze 50 anni fa, in I Treni, n. 195, luglio 1998, p. 18.
  5. ^ Carlo Carli, La fine di Precedenze, in I Treni, n. 200, gennaio 1999, p. 18.
  6. ^ Supplemento a La tecnica professionale, luglio 1934, p. 3.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]