Stazione di Carisio

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Carisio
stazione ferroviaria
Stazione lato binari
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàCarisio
Coordinate45°24′11.88″N 8°12′44.46″E / 45.4033°N 8.21235°E45.4033; 8.21235
Lineeferrovia Santhià-Arona
Storia
Stato attualeSenza traffico
Caratteristiche
TipoStazione in superficie, passante
Binari2

La stazione di Carisio è una stazione ferroviaria della linea Santhià-Arona, la cui circolazione è interrotta dal 2012, posta nel comune di Carisio.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'impianto fu attivato il 16 gennaio 1905, in occasione dell'apertura del primo tratto fra Santhià e Borgomanero della linea Santhià-Arona[1].

Il movimento era svolto in regime di giunto telefonico mediante il quale il Dirigente Unico coordinava il personale addetto al movimento della stazione nell'effettuazione di incroci e precedenze.

Nel 1987, con l'introduzione sulla linea ferroviaria del sistema di Controllo centralizzato del traffico, la stazione venne dotata di apparato ACEI[2], che sostituì i precedenti impianti per la manovra degli enti del piazzale comandati manualmente dal personale. Tale sistema ha permesso il controllo a distanza, mediante Dirigente Centrale Operativo.

Dal 2000 la gestione dell'intera linea, e con essa quella della stazione di Carisio, passò in carico a Rete Ferroviaria Italiana la quale ai fini commerciali classifica l'impianto nella categoria "Bronze"[3].

Dal 2003 la stazione risulta soppressa al traffico viaggiatori e attiva solo come posto di movimento.

La stazione rimase senza traffico dal 17 giugno 2012, per effetto della sospensione del servizio sulla linea[4].

Strutture e impianti[modifica | modifica wikitesto]

La stazione è dotata di 2 binari passanti, di cui il secondo di corretto tracciato e il primo per gli incroci e precedenze con i deviatoi percorribili a 60 km/h. L'impianto era telecomandato a distanza con il sistema CTC, mediante il Dirigente Centrale Operativo di Torino Lingotto.

Il fabbricato viaggiatori fu chiuso in occasione all'automatizzazione della linea e i relativi accessi sono stati murati. Ospitava anche l'ufficio dirigenza del movimento[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ M. Matto, Santhià e la ferrovia, op. cit.
  2. ^ Notizia su I Treni, n. 74, settembre 1987, p. 7.
  3. ^ www.rfi.it, Stazioni del Piemonte, su rfi.it.
  4. ^ redazionale, Servizio con autobus sulle ferrovie a bassa frequentazione, in Piemonte Informa, 16 giugno 2012. URL consultato il 17 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2013).
  5. ^ Materiali fotografico su Stazione ferroviaria abbandonata di Carisio, coll. est.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mario Matto, Santhià e la ferrovia, una storia che dura da 150 anni, Editrice Grafica Santhiatese, Santhià 2006. ISBN 88-87374-95-3.

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