Stauros Lamprinidīs

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Stauros Lamprinidīs

Ministro degli affari esteri della Repubblica Ellenica
Durata mandato17 giugno 2011 –
11 novembre 2011
Capo del governoGiōrgos Papandreou
PredecessoreDīmītrīs Droutsas
SuccessoreStauros Dīmas

Rappresentante speciale dell'Unione europea per i diritti umani
Durata mandato25 luglio 2012 –
20 febbraio 2019
Predecessorecarica istituita
SuccessoreEamon Gilmore

Vicepresidente del Parlamento europeo
Durata mandato14 luglio 2009 –
16 giugno 2011
PresidenteJerzy Buzek

Europarlamentare
Durata mandato20 luglio 2004 –
16 giugno 2011
LegislaturaVI, VII
Gruppo
parlamentare
S&D
CircoscrizioneGrecia
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoMovimento Socialista Panellenico

Stauros Lamprinidīs (in greco Σταύρος Λαμπρινίδης?, traslitterato anche Stavros Lambrinidis; Atene, 6 febbraio 1962) è un politico greco, ex membro del Parlamento europeo e ministro degli affari esteri dal 17 giugno all'11 novembre 2011.

Fa parte del Movimento Socialista Panellenico (PASOK) ed è stato membro del gruppo socialista al Parlamento europeo, vicepresidente della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Stauros Lamprinidīs si laurea nel 1984 in scienze politiche e in economia alla Amherst College negli Stati Uniti e in giurisprudenza alla Yale Law School sempre in USA nel 1988.

È stato segretario generale per la diaspora greca presso il Ministero degli affari esteri (1996-1999).

Relazione sul rafforzamento della sicurezza e delle libertà fondamentali su Internet[modifica | modifica wikitesto]

Stauros Lamprinidīs ha esposto una relazione sul rafforzamento della sicurezza e delle libertà fondamentali su Internet, datata 25 febbraio 2009 al parlamento europeo. Il testo è stato approvato il 26 marzo 2009[2] e si schiera in difesa della libertà di espressione su internet.

In questa relazione sostiene come internet rappresenti uno strumento unico nel suo genere poiché offre socialmente e culturalmente delle grandi opportunità. Viene anche suggerito ai governi di attenersi a rispettare la privacy degli utenti e viene scoraggiata la violazione della riservatezza che non può essere giustificabile neanche con la lotta al terrorismo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN7362155226769484490005 · GND (DE1179994388 · WorldCat Identities (ENviaf-7362155226769484490005