Stanley Buckmaster, I visconte Buckmaster

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Stanley Buckmaster

Lord cancelliere
Durata mandato25 maggio 1915 –
5 dicembre 1916
MonarcaGiorgio V
PredecessoreRichard Haldane, I visconte Haldane
SuccessoreRobert Finlay, I visconte Finlay

Dati generali
Suffisso onorificoVisconte Buckmaster
Partito politicoPartito Liberale
UniversitàChrist Church (Oxford)

Stanley Owen Buckmaster, I visconte Buckmaster (Londra, 9 gennaio 1861Londra, 5 dicembre 1934), è stato un avvocato e politico inglese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Era il terzo figlio di John Charles Buckmaster, e di sua moglie, Emily Anne Goodliffe. Studiò a Aldenham e al Christ Church (Oxford). Nell'aprile 1902 venne nominato consigliere del re[1].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni politiche del 1906, Buckmaster fu eletto deputato per il collegio di Cambridge. Nel 1911 fu eletto per Keighley.

Fu membro del Consiglio del Ducato di Lancaster e servì sotto HH Asquith come procuratore generale (1913-1915). Nel 1915 divenne un membro del Consiglio della Corona, elevato alla nobiltà come Barone Buckmaster, di Cheddington nella Contea di Buckingham, e nominato Lord Cancelliere, incarico che ricoprì fino al dicembre 1916, quando Asquith lasciò la carica di primo ministro.

Buckmaster fu anche consulente per l'Università di Oxford (1911-1913) e Presidente del Consiglio di amministrazione dell'Imperial College of Science and Technology. Fu nominato Visconte Buckmaster nel 1933.

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Sposò, il 29 dicembre 1889, Edith Augusta Lewin (?-23 ottobre 1935), figlia di Spencer Lewin. Ebbero tre figli:

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Morì il 5 dicembre 1934 a Londra e fu cremato a Golders Green Crematorium[2].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze britanniche[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine reale vittoriano - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) The London Gazette (PDF), n. 27424, 11 April 1902, p. 2416.
  2. ^ The Complete Peerage, Volume XIII - Peerage Creations 1901-1938, St Catherine's Press, London, 1949, p. 201.

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Controllo di autoritàVIAF (EN63385242 · ISNI (EN0000 0000 3647 4188 · LCCN (ENn2003071440 · GND (DE1046717375 · J9U (ENHE987007361938605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2003071440