Stagioni (album)

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Stagioni
album in studio
ArtistaFrancesco Guccini
Pubblicazione4 febbraio 2000
Durata42:18
Dischi1
Tracce9
GenereMusica d'autore
EtichettaEMI
RegistrazioneStudio Fonoprint (Bologna), autunno 1999
FormatiLP, CD
Francesco Guccini - cronologia
Album precedente
(1998)
Album successivo
(2001)

Stagioni (2000) è il diciannovesimo album di Francesco Guccini, pubblicato nel 2000 dalla EMI.[1]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il disco contiene 9 brani dei quali tre sono dedicate alle stagioni, esclusa la sola estate; Guccini in un'intervista racconta di aver tentato di scriverne una, ma non ne veniva fuori niente e allora lasciò perdere spiegando poi che «L'estate è il tempo della spensieratezza, della dimenticanza. [...] "Stagioni" è un disco poco spensierato. Tristezza? C'è sempre stata, in ogni mio disco. Però, [...] non è mai resa. Può essere amarezza, delusione, sdegno ma non rinuncia. Il crepuscolarismo c'è in "Autunno", ma non c'è assolutamente in "Addio", che è una risposta a secco, decisa, chiara, anche violenta».

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Da quest'album furono tratti due singoli: Stagioni/Inverno '60 (EMI Music, 020 1799042) e Addio/E un giorno... (EMI Music, 020 1799152), pubblicati su CD.

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Testi e musiche di Francesco Guccini.

  1. Addio (intro) – 0:53
  2. Stagioni – 6:08
  3. Autunno – 4:55
  4. E un giorno... – 5:25
  5. Ho ancora la forza – 3:24 (testo: Luciano Ligabue e Guccini – musica: Ligabue)
  6. Inverno '60 – 5:17
  7. Don Chisciotte – 6:00 (testo: Giuseppe Dati e Guccini – musica: Dati e Goffredo Orlandi)
  8. Primavera '59 – 5:59 (musica: Juan Carlos Biondini)
  9. Addio – 4:10

I brani[modifica | modifica wikitesto]

Stagioni[modifica | modifica wikitesto]

La canzone parla di Ernesto "Che" Guevara e ha avuto una genesi singolare. Guccini dice di aver scritto una strofa nel 1968, e di non essere riuscito a continuare il testo. A un suo concerto, vedendo dei ragazzi con la maglietta del Che decide di dedicare loro quella strofa, e vedendo la reazione entusiastica del pubblico decise di terminare la canzone.[2] La canzone viene anche cantata nel film indiano Un'altra volta nella foresta (Abar Aranye, 2003) del regista Goutam Ghose.

E un giorno...[modifica | modifica wikitesto]

È una sorta di lettera per la figlia Teresa a cui, bambina, aveva dedicato la canzone Culodritto pubblicata in Signora Bovary. Parla della crescita della figlia che oggi vede il mondo con gli occhi di un adulto, che vede il padre invecchiare sino a quando, crescendo anche lei capirà che i sogni dei bambini, il loro modo di vedere il mondo, sono destinati ad essere travolti "dal molto d'amaro", e che il padre è sempre lo stesso, un po' folle e un po' saggio, sconsideratamente ottimista.

Don Chisciotte[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Don Chisciotte (brano musicale).

Addio[modifica | modifica wikitesto]

Nel testo di Addio sono presenti vari riferimenti letterari impliciti o espliciti (ad esempio François Villon, il Don Chisciotte di Cervantes, oggetto anche dell'omonima canzone, Dante, Baudelaire, T.S. Eliot, Socrate).

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Stagioni, su Francesco Guccini Official. URL consultato l'11 gennaio 2023.
  2. ^ Mario Luzzatto Fegiz, Guccini:ora con un tango attacco la tv, in Corriere della Sera, 3 febbraio 2000, p. 37. URL consultato il 5 novembre 2011 (archiviato dall'url originale il 31 agosto 2013).

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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