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Lo stadio comunale Mario Battaglini è un impianto sportivo di Rovigo, attualmente destinato all'esclusivo uso rugbistico; esso è infatti sede degli incontri interni del Rugby Rovigo Delta.
Lo stadio, della capienza di 5.500 posti a sedere su due tribune principali, è intitolato al rugbista Mario Battaglini (1919-1970), a cui è intitolato anche un monumento celebrativo - a opera dello scultoreCesare Zancanaro - presente nell'impianto stesso.
La costruzione dell'impianto, che si trova nella zona settentrionale della città, risale agli anni sessanta per iniziativa dell'amministrazione comunale di Rovigo al fine dare una sede appropriata alla locale squadra di rugby e, all'epoca, detentrice del settimo titolo italiano conquistato nel campionato 1963-1964.
Terminati i lavori, fu ufficialmente inaugurato nel 1970: della struttura originale faceva parte solo l'attuale edificio, la tribuna Lanzoni, allora affacciata al più recente quartiere rodigino, il quartiere Commenda.
Tra i pochi stadi espressamente dedicati al rugby, il Battaglini ospitò per diversi anni, oltre le partite interne della squadra casalinga, anche gli incontri della Nazionale italiana, tra i quali il più rappresentativo figura essere quello, pur senza valenza di test match, svoltosi il 28 novembre1979, tra l'Italia e gli All Blacks XV e conclusasi 18-12 per gli ospiti.
In quell'occasione, per la portata dell'evento, le presenze degli spettatori superarono le aspettative e si arrivò a ospitare circa 11.000 appassionati[1], sistemati, oltre che sulle tribune, anche a bordo campo: la Questura diede il permesso straordinario di aprire i cancelli e di sistemare gran parte dei tifosi rimasti senza biglietto, in gran parte studenti, alle spalle dei tabelloni pubblicitari[2].
Un altro incontro di rilievo fu disputato al Battaglini durante la Coppa Europa 1982-83: l'Italia riuscì a conquistare il primo risultato utile contro la Francia in un incontro internazionale, benché quest'ultima si fosse presentata nella competizione con la selezione A1 e non abbia mai riconosciuto alla gara il titolo di test match: il risultato finale fu di 6-6, con una meta trasformata per parte; a seguire la prima vittoria contro una Nazionale britannica, la Scozia (che anch'essa non concesse il test match), nel 1993, per 18-15.
L'impianto fu successivamente ampliato ed ammodernato con la costruzione della tribuna est, oggi dedicata a Isidoro Quaglio (1942-2008), già giocatore del Rugby Rovigo e della Nazionale.
Nell'era-playoff del massimo campionato nazionale di rugby, lo stadio ha inoltre ospitato quattro volte la finale, nel 1996[3], nel 1999[4], nel 2002[5] e nel 2011.
In occasione della finale del 28 maggio 2011 tra Rovigo e Petrarca Padova è stata riaperta la tribuna nord (prima inagibile) e ne sarà approntata una sud esclusivamente per i tifosi ospiti; con queste modifiche la capienza dello stadio giungerà a 7.000 posti [6]
Gianluca Barca, Gian Franco Bellè (a cura di), La sesta nazione. Ottant'anni di storia della Federazione Italiana Rugby, Parma, Grafiche Step, 2008, ISBN 1-01-000003530-7.