Stabilizzatore d'immagine

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Esempio di immagine con e senza stabilizzazione

Lo stabilizzatore d'immagine è un sistema che permette l'acquisizione di immagini e video senza il tremolio involontario creato dalla mano o dalla respirazione dell'operatore, donando alle immagini una nitidezza maggiore rispetto ad una foto o ripresa effettuata senza questo sistema, soprattutto quando si utilizzano degli zoom potenti e dei tempi di apertura dell'otturatore abbastanza lunghi. Lo stabilizzatore d'immagine viene usato sia nelle fotocamere che nelle videocamere di ultima generazione; esso può essere ottico o digitale e si può trovare all'interno del dispositivo o abbinato ad un obiettivo supplementare (soprattutto nella fotografia reflex).

Stabilizzatore ottico (OIS)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stabilizzatore ottico funziona mediante un sistema meccanico, tramite un giroscopio che muove le lenti assecondando i movimenti involontari della mano in modo da controbilanciare lo spostamento. Questo sistema può essere costituito anche da una sola lente che, spostandosi, corregge l'asse ottico dell'immagine riducendo la sfocatura o tremolio.[1] Si tratta di un sistema sofisticato e complesso, che in genere fa lievitare il prezzo dell'apparecchio. Esso può essere parte di un sistema ottico di un dispositivo o di un obiettivo supplementare che si può abbinare ad una fotocamera di tipo reflex o reflex digitale.

Stabilizzatore digitale (EIS)[modifica | modifica wikitesto]

Lo stabilizzatore digitale è costituito da un processore dotato di un apposito software di elaborazione delle immagini, preinstallati sul dispositivo. Questo tipo di stabilizzatore funziona solo su apparecchi digitali, siano essi videocamere o fotocamere. Si tratta di un sistema meno costoso da realizzare rispetto agli stabilizzatori ottici, in quanto non necessita di una parte meccanica. Tuttavia è per sua natura meno efficace e preciso dello stabilizzatore ottico.

Utilizzo dello stabilizzatore[modifica | modifica wikitesto]

Lo stabilizzatore si può usare in svariati casi e situazioni in cui ci serve un'immagine abbastanza ferma. Di certo uno stabilizzatore non può sostituire l'uso di un treppiedi in quanto non consente tempi di ripresa elevati e una ripresa perfettamente immobile. Ma in molte situazioni permette di scattare delle foto o riprese ottimali in cui, per comodità o per necessità, non possiamo utilizzare il treppiedi. Bisogna sempre ricordarsi che i sistemi di stabilizzazione funzionano per minimi movimenti del dispositivo e per tempi di apertura consigliabilmente non inferiori a 1/20 di secondo.

Impieghi[modifica | modifica wikitesto]

Il primo stabilizzatore d'immagine è presente nel mercato dal 1995 con l'obiettivo EF 75-300 mm della Canon e sta conquistando sempre più rapidamente il consenso di molte case produttrici di videocamere, fotocamere e obbiettivi. Inizialmente questo sistema era montato su dispositivi molto professionali e performanti, successivamente su apparecchi semi professionali, decretandone un grande successo (come la serie FZ delle Lumix di Panasonic), e attualmente anche su videocamere più economiche e fotocamere compatte. Inoltre, moltissimi smartphone (anche quelli più economici) sono dotati di uno stabilizzatore di immagine digitale; i modelli più costosi o che puntano molto sulla qualità del comparto foto hanno anche uno stabilizzatore ottico oltre a quello digitale.

Nomenclature[modifica | modifica wikitesto]

Ogni casa produttrice di dispositivi di acquisizione immagini ha sentito sempre più forte il bisogno di personalizzare il nome del proprio stabilizzatore creando nuove sigle. Le più importanti sono:

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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