Sphaerias blanfordi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Pipistrello della frutta di Blanford
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Superordine Laurasiatheria
Ordine Chiroptera
Sottordine Megachiroptera
Famiglia Pteropodidae
Genere Sphaerias
Miller, 1906
Specie S. blanfordi
Nomenclatura binomiale
Sphaerias blanfordi
Thomas, 1891
Sinonimi

Cynopterus blanfordi, S.b.motuoensis

Il pipistrello della frutta di Blanford (Sphaerias blanfordi Thomas, 1891) è un pipistrello appartenente alla famiglia degli Pteropodidi, unica specie del genere Sphaerias (Miller, 1906), diffuso nel Subcontinente indiano e in Indocina.[1][2]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Dimensioni[modifica | modifica wikitesto]

Pipistrello di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 75 e 95 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 51,7 e 61 mm, la lunghezza del piede tra 11 e 12 mm, la lunghezza delle orecchie tra 15 e 20 mm, un'apertura alere fino a 41,4 cm e un peso fino a 39 g.[3][4]

Caratteristiche craniche e dentarie[modifica | modifica wikitesto]

Il cranio presenta un rostro allungato ed insolitamente basso mentre la scatola cranica è alta e a forma di cupola. I fori post-orbitali, comuni nelle altre specie simili, sono assenti e le ossa pre-mascellari sono dirette obliquamente in avanti.

Sono caratterizzati dalla seguente formula dentaria:

1 3 1 2 2 1 3 1
2 3 1 2 2 1 3 2
Totale: 30
1.Incisivi; 2.Canini; 3.Premolari; 4.Molari;

Aspetto[modifica | modifica wikitesto]

La pelliccia è lunga e densa e si estende fino alle tibie. Il colore generale del corpo è bruno-grigiastro, con le parti ventrali più chiare e la nuca, il tratto spinale e l'area lungo le membrane alari cosparse di peli marroni brillanti. I maschi hanno due macchie di peli giallastri ai lati del collo. Il muso è relativamente corto, le narici sono grandi e sporgenti, separate da un profondo solco ben distinto. Le orecchie sono lunghe, ovali, marroni scure ed hanno il margine anteriore marcato di bianco. L'antitrago è piccolo e di forma triangolare. Le membrane alari sono marroni scure, con le ossa metacarpali più chiare ed attaccate posteriormente alla fine della prima falange dell'alluce. È privo di coda e di calcar, mentre l'uropatagio è ridotto ad una sottile membrana densamente ricoperta di peli lungo la parte interna degli arti inferiori.

Biologia[modifica | modifica wikitesto]

Comportamento[modifica | modifica wikitesto]

Si rifugia in gruppi di 2-5 individui all'interno della vegetazione.[4]

Alimentazione[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è stata osservata in aree dove erano presenti alberi del genere Musa, delle specie Harpullia cupanioides, Altingia excelsa, Citrus limonia e delle famiglie Arecaceae e Bambusoideae[4].

Riproduzione[modifica | modifica wikitesto]

In Thailandia sono state osservate femmine in allattamento ed individui immaturi durante il mese di maggio.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Questa specie è diffusa in India: Arunachal Pradesh, Assam, Mizoram, Sikkim, Uttar Pradesh; Cina: Guangxi, Xizang sud-orientale e Yunnan nord-occidentale, Nepal, Bhutan, Myanmar settentrionale e orientale, Thailandia nord-occidentale; Vietnam settentrionale e centrale, Laos settentrionale[5].

Vive nelle foreste monsoniche montane e foreste umide sempreverdi tra i 308 e i 2.710 metri di altitudine.[1]

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

S.b. motuensis (Cai & Zhang, 1980), descritto in base agli esemplari catturati nello Xizang, non è considerata una sottospecie valida[4].

Conservazione[modifica | modifica wikitesto]

La IUCN Red List, considerata il vasto Areale, la popolazione numerosa, classifica S. blanfordi come specie a rischio minimo (Least Concern)).[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) Bates, P., Bumrungsri, S., Csorba, G. & Francis, C. 2008, Sphaerias blanfordi, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Sphaerias blanfordi, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
  3. ^ Andersen, 1912.
  4. ^ a b c d Zhang & Al., 2010.
  5. ^ B.Douangboubpha, D.Sanamxay, V.Xayaphet, S.Bumrungsri e P.J.J.Bates, First record of Sphaerias blanfordi (Chiroptera: Pteropodidae) from Lao PDR (PDF) [collegamento interrotto], in Tropical Natural History, vol. 12, n. 1, 2012, pp. 117-122.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Mammiferi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di mammiferi