Luigi Ceccarini

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Luigi Ceccarini
Busto di Luigi Ceccarini al Gianicolo
NascitaRoma, 1819
Morte1887
Dati militari
Paese servitoBandiera dello Stato Pontificio Stato Pontificio
Repubblica romana
Regno di Sardegna
Forza armataEsercito pontificio
Esercito della Repubblica romana
Armata sarda
GradoColonnello
GuerrePrima guerra d'indipendenza italiana
Seconda guerra d'indipendenza italiana
Brigantaggio postunitario
Comandante diBattaglione universitario romano
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Luigi Ceccarini (Roma, 18191887) è stato un militare e patriota italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Militare dell'esercito pontificio, illuso dai discorsi patriottici di papa Pio IX, come buona parte dei patrioti italiani, chiese ed ottenne di partecipare, nel 1848, alla guerra contro l'Austria.

Partì col grado di capitano e fu promosso sul campo a maggiore. Comandante del Battaglione Universitario Romano nella difesa di Vicenza, sostenne eroicamente l'urto di una brigata austriaca nei posti avanzati fuori della città alla Rotonda del Palladio. Caduta Vicenza, Ceccarini riuscì a condurre il suo battaglione a Venezia, già pronta a resistere, e vi rimase a difesa dei forti di Marghera, Brondolo, Chioggia e Pellestrina.[1]

Avuta notizia dell'intervento francese, deciso da Luigi Napoleone, tornò nello Stato Pontificio, assumendo il grado di colonnello e il comando delle piazzeforti di Forlì, Ancona e Terni che tentavano di resistere alle truppe austriache.

Giunto a Roma partecipò alla difesa della Repubblica Romana e ricevette l'incarico di organizzare e dirigere la difesa delle mura, da porta Maggiore a porta San Paolo. Durante i combattimenti riuscì ad infliggere gravi perdite all'esercito francese.

Restaurato il governo pontificio, il colonnello Ceccarini fu escluso dall'amnistia e riparò in Piemonte, entrando nell'esercito sardo e prendendo parte alla seconda e alla terza guerra di indipendenza. In seguito, contribuì alla repressione del brigantaggio nelle provincie meridionali.

Il busto di Ceccarini, realizzato dallo scultore Odoardo Tabacchi, venne posto sul Gianicolo, tra gli eroi della difesa di Roma. Nel 2004 alla statua venne staccata la testa e trafugata da una banda di malviventi specializzata il reperti storici e archeologici. Ritrovata dalle forze dell'ordine, nel 2005, il busto è stato ridotto in pristino.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ufficiale dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa delle campagne delle Guerre d'Indipendenza - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ferdinando Augusto Pinelli, Storia militare del Piemonte, vol. III, Torino, De Giorgis Editore, p. 463, 468, 472

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Eugenio Cecchi, Giardini storici romani: Pincio e Gianicolo, Paolo Carrara Editore, Milano, 1897

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