Clemente Biondetti

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Clemente Biondetti
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia (1898-1946)
Bandiera dell'Italia Italia (dal 1946)
Automobilismo
Categoria Campionato europeo di automobilismo, Gran Premi di automobilismo, Formula 1, Campionato mondiale vetture sport
Termine carriera 6 ottobre 1954
Record
Vittorie alla Mille Miglia 4 (1949)
Carriera
Carriera in Formula 1
Esordio 3 marzo 1950
Stagioni 1950
Scuderie Bandiera dell'Italia Clemente Biondetti 1950
GP disputati 1
Carriera nel Campionato europeo di automobilismo
Esordio 21 giugno 1931
Stagioni 1931, 1936-1939
Scuderie Maserati 1931
Bandiera dell'Italia Scuderia Maremmana 1936-1937
Ferrari 1937
Alfa Corse 1938-1939
Miglior risultato finale 12º (1931)
GP disputati 8
Podi 1
Punti ottenuti 137
Carriera nel Campionato mondiale vetture sport
Esordio 25 aprile 1953
Stagioni 1953-1954
Scuderie Lancia 1953
Bandiera dell'Italia Clemente Biondetti 1954
GP disputati 3
Statistiche aggiornate al Gran Premio d'Italia 1954

Clemente Biondetti (Buddusò, 18 novembre 1898Firenze, 24 febbraio 1955) è stato un pilota automobilistico italiano. È il pilota che detiene il record assoluto di vittorie alla Mille Miglia di velocità: 4 (1938, 1947, 1948 e 1949). Oltre alle 4 Mille Miglia fece sue anche 2 Targa Florio (1948, 1949).[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in Sardegna, a Buddusò, dove il padre Ettore lavorava come orologiaio e si era sposato (1872) con Fiorentina Dei, anch'essa discendente da una famiglia di origine toscana di estrazione operaia (i nonni Pietro Dei e Rosa Ricci provenivano da Pratovecchio, (Ar); il padre Giuseppe aveva sposato nel 1872 Maria Antonia Pedde)[2].

Gli esordi nel professionismo tra moto ed automobili (1923-1930)[modifica | modifica wikitesto]

Clemente Biondetti si appassiona al mondo dei motori da giovanissimo, a Firenze, nell’officina di Roberto Barsanti e nel bar di via Tornabuoni dove erano soliti ritrovarsi anche i conti Carlo e Giulio Masetti, il marchese Niccolini, il conte Gastone Brilli-Peri ed Emilio Materassi.[3]

Come altri campioni del periodo, Tazio Nuvolari e Achille Varzi in testa, Biondetti iniziò a correre in moto nel 1923, su una Moto Galloni 500 comprata con tutti i suoi risparmi. Il debutto arrivò alla Sassi - Superga e la prima vittoria di classe alla Vermicino - Rocca di Papa su una Galloni 750. Nel biennio successivo gareggiò con una Norton 500, poi su una Excelsior 350 e una A.J.S. 350, con cui si aggiudicò il Campionato Pisano 1925.[3]

Passò all'automobilismo solo nel 1927 dopo un gravissimo incidente al circuito motociclistico di Ostia che lo lasciò infermo per un anno con 24 fratture.[4] Iniziò su una Salmson con cui nel 1929 si laureò Campione Italiano 1100, poi passò alla Bugatti e ottenne la sua prima vittoria assoluta alla cronoscalata delle Colline Pistoiesi 1929 su una Bugatti Tipo 40 e vinse la Coppa della Consuma 1930 ad oltre 85 km/h di media. Sempre nel 1930, grazie anche ad altre vittorie, vinse il titolo di Campione Italiano 1500.

La Maserati e la M.B. (1931-1936)[modifica | modifica wikitesto]

La Maserati-Bugatti (MB) di Clemente Biondetti durante una sosta ai box alla Targa Florio 1932

Grazie a questi risultati nel 1931 venne ingaggiato dalla Maserati, con cui ottenne due terzi posti a Roma e Montlhéry nonostante la scarsa competitività del mezzo. Tra il 1931 e il 1936 insieme al conte e collega Premoli si dedicò a costruire e a portare in gara una vettura da Gran Premio dotata di telaio Bugatti e motore Maserati battezzata M.B. (Maserati - Bugatti). Sia Premoli sia Biondetti gareggiarono in contemporanea in diverse gare utilizzando almeno due versioni di questo ibrido.

L'Alfa Romeo e l'Alfa Corse (1936-1940)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1936 prese parte alla sua prima Mille Miglia su un'Alfa Romeo Tipo B P3 biposto in coppia con Cerasa, ottenendo un buon 4º posto assoluto. A quel punto venne ingaggiato ufficialmente dall'Alfa Romeo, correndo sulle vetture italiane più in auge del tempo, con cui battagliò ad armi impari anche in campo internazionale, senza ottenere successi di rilievo. Dopo uno sfortunato ritiro nel 1937 nel 1938 vinse la sua prima Mille Miglia in coppia con Aldo Stefani stabilendo una nuova media record (135,391 km/h), che resistette fino all’edizione del 1953, al volante di un'Alfa Romeo 8C 2900 B MM spider Touring con motore da gran premio.[5][6]

L'Alfa Romeo 8C 2900B MM Spider Touring con cui Biondetti trionfò alla Mille Miglia 1938

Dopo quella vittoria Enzo Ferrari, capo dell'Alfa Corse, gli affidò insieme all'asso francese Raymond Sommer l'unica Alfa Romeo iscritta alla 24 ore di Le Mans, una vettura unica dotata con carrozzeria berlinetta realizzata dalla carrozzeria Touring passata alla storia come Alfa Romeo 8C 2900B berlinetta Speciale Le Mans Touring e conservata oggi al Museo Storico Alfa Romeo. Purtroppo per loro dopo aver guidato la corsa fino a 4 ore dal termine con largo vantaggio un guasto al motore li costrinse al ritiro, Biondetti addirittura spinse da solo la vettura ai box per ben 4 km ma non ci fu nulla da fare e la vittoria andò alla Delahaye 135 CS.

Nel 1939 vinse la Coppa Acerbo sul circuito di Pescara e si classificò 2º al Gran Premio di Svizzera prima di classificarsi 4º assoluto alla Mille Miglia 1940 su una Alfa Romeo 6C 2500 tipo 256 Spider Touring, sempre in coppia con Aldo Stefani. A quel punto anche l'Italia entrò in guerra e le competizioni motoristiche furono sospese.

Dopo la seconda guerra mondiale e la Ferrari (1947-1949)[modifica | modifica wikitesto]

L'Alfa Romeo 8C 2900 B Lungo Berlinetta Touring del 1938 guidata da Clemente Biondetti ed Emilio Romano vincitrice della Mille Miglia 1947

Al termine della seconda guerra mondiale Biondetti si recò a Brescia in treno e durante la punzonatura incontrò Emilio Romano, che aveva iscritto una 8C 2900 B corto berlinetta Touring privata dei compressori ed era in cerca di un pilota. Fecero l'accordo, partirono e vinsero, dopo un lungo duello con la Cisitalia 202 Spider MM di Tazio Nuvolari che guidò la gara fino a che un acquazzone non li costrinse a rallentare; proprio dove Biondetti su una vettura chiusa continuava senza sosta.[7]

La Ferrari 166 MM barchetta Touring di Clemente Biondetti ed Ettore Salani sulla strada per la vittoria alla Mille Miglia il 24 Aprile 1949

A quel punto venne ingaggiato dalla neonata Ferrari e contribuì a consolidarne la fama in campo nazionale ed internazionale con una serie di importanti vittorie nel biennio 1948-49 che rappresentarono il culmine della carriera del pilota toscano.[4]

Alla guida di una Ferrari 166 S Spider Allemano vinse la Targa Florio insieme a Igor Troubetzkoy[8] e la Mille Miglia 1948 in coppia con Giuseppe Navone[9] a bordo di un'altra 166 S berlinetta Allemano. Queste furono entrambe le prime vittorie di una Ferrari a due delle più prestigiose gare nazionali. L'anno successivo ottenne la sua quarta ed ultima affermazione alla Mille Miglia 1949 su una nuova Ferrari 166 MM barchetta Touring insieme ad Ettore Salani.[10] Sempre nel 1949 vinse di nuovo la Targa Florio su una Ferrari 166 MM in coppia con Aldo Benedetti.

Dal 1950 fino alla scomparsa (1950-1955)[modifica | modifica wikitesto]

La Jaguar XK120 di Clemente Biondetti e Gino Bronzoni alla Mille Miglia 1950 dove giunsero 8°

Contrariato per la marginalità cui le case italiane lo relegavano (a detta sua veniva considerato un pilota di seconda fascia[11]) nel 1950 venne ingaggiato da "Lofty" England, ingegnere a capo della divisione sportiva della Jaguar, per correre sulle nuove Jaguar XK 120 OTS nelle gare su strada, in particolare Targa Florio e Mille Miglia.[1] Alla Jaguar serviva infatti un pilota in grado di migliorare l'affidabilità delle vetture inglesi, e la scelta cadde su Biondetti per le sue abilità meccaniche, oltre che per quelle da stradista[11]. La Targa Florio di quell'anno si concluse con un ritiro mentre si trovava in buona posizione e alla Mille Miglia, dove tutte le altre Jaguar si ritirarono, concluse all'8º posto assoluto dopo una serie di piccoli guasti.

Grazie a questo piazzamento ottenne dalla Jaguar il motore da competizione che montò sul telaio di una Ferrari 166 S per prendere parte al Gran Premio d'Italia 1950, la sua unica partecipazione al Campionato mondiale di Formula 1, con l'auto che lui chiamò Jaguar-Biondetti Special. Tuttavia, in qualifica si classificò solo venticinquesimo (e ultimo), a 32 secondi dal poleman Juan Manuel Fangio, mentre in gara si ritirò al diciassettesimo giro per un guasto al motore, mentre occupava la diciassettesima posizione.[11] Con quest'auto, successivamente, il corridore toscano vinse la Firenze-Fiesole 1951 e si presentò al via della Mille Miglia, ritirandosi dopo pochi chilometri, come all'edizione 1952 dove corse su una Ferrari 225S in coppia con Ercoli.

Nel 1953 la Lancia, che aveva messo su una squadra ufficiale, lo ingaggiò in vista della Mille Miglia e Biondetti, in coppia con Barovero, li ripagò portando la sua Lancia D20 all'8º posto. Il piazzamento sarebbe potuto essere ancora migliore se in vista dal traguardo non si fosse rotto l'albero di trasmissione e lui e il copilota avessero dovuto spingere la macchina fino al traguardo per 6 km.[12] Nello stesso anno, alla guida di una Lancia Aurelia, ottenne una delle sue ultime vittorie alla Coppa della Toscana del 1953. Nel 1954, la sua ultima stagione di gare, vinse la 6 Ore di Bari e arrivò 2° al Giro delle Calabrie, 4° alla Mille Miglia, al Giro d’Italia e alla 12 Ore di Reims, in coppia con Masten Gregory su una Ferrari 375 MM, e 5° alla Targa Florio.

A quel punto, già conscio da un anno di avere il cancro alla gola che lo avrebbe portato alla morte, si ritirò dalle gare e l'anno successivo morì nella sua Firenze. Riposa nella tomba di famiglia nel cimitero di Trespiano.

Eredità[modifica | modifica wikitesto]

Targa commemorativa al Passo della Futa

Gli sono state intitolate le curve 13 e 14 dell'Autodromo internazionale del Mugello, chiamate appunto Biondetti 1 e Biondetti 2.

Una targa commemorativa lo ricorda al Passo della Futa.

Risultati[modifica | modifica wikitesto]

Formula 1[modifica | modifica wikitesto]

1950 Scuderia Vettura Punti Pos.
Clemente Biondetti Ferrari 166 S Rit 0
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Campionato europeo di automobilismo[modifica | modifica wikitesto]

1931 Scuderia Vettura ITA FRA BEL Punti Posizione
Maserati Maserati Tipo 26 M 3[13] 19 12º
1936 Scuderia Vettura MON GER SVI ITA Punti Posizione
Scuderia Maremmana Maserati 6C 34 Rit Rit 29 25º
1937 Scuderia Vettura BEL GER MON SVI ITA Punti Posizione
Scuderia Maremmana Maserati 6C 34 - - Rit - - - - 34 15º
Scuderia Ferrari Alfa Romeo 12C 36 - - - - Rit - -
1938 Scuderia Vettura FRA GER SVI ITA Punti Posizione
Alfa Corse Alfa Romeo Tipo 312
Alfa Romeo Tipo 316[14]
Rit 4 27 13º
1939 Scuderia Vettura BEL FRA GER SVI Punti Posizione
Alfa Corse Alfa Romeo 158 9 28 16º
Legenda

Gran Premi di automobilismo[modifica | modifica wikitesto]

1933 Scuderia Vettura MON FRA BEL ITA SPA Posizione
Pilota privato MB Speciale Maserati 8C 3000 Rit -
1948 Scuderia Vettura MON SVI FRA ITA GBR Posizione
Scuderia Inter Ferrari 166 C Rit -
1949 Scuderia Vettura GBR BEL SVI FRA ITA Posizione
Luigi Platé Talbot Darracq 700 - - Rit - - -
A. de Filippis Maserati 4CLT/48 - - - - Rit
Legenda

Campionato mondiale vetture sport[modifica | modifica wikitesto]

1953 Scuderia Vettura Bandiera degli Stati Uniti Bandiera dell'Italia Bandiera della Francia Bandiera del Belgio Bandiera della Germania Ovest Bandiera del Regno Unito Bandiera del Messico
Lancia Lancia D20 8 Rit
1954 Scuderia Vettura Bandiera dell'Argentina Bandiera degli Stati Uniti Bandiera dell'Italia Bandiera della Francia Bandiera del Regno Unito Bandiera del Messico
Clemente Biondetti Ferrari 250 MM 4

24 Ore di Le Mans[modifica | modifica wikitesto]

Anno Classe Gomme Vettura Squadra Co-piloti Giri Pos.
Assol.
Pos. di
Classe
1938 5.0 19 D Alfa Romeo 8C 2900 B Touring
Alfa Romeo 2.9L Supercharged I8
Bandiera della Francia Raymond Sommer Bandiera della Francia Raymond Sommer 219 Rit Rit
1951 S 5.0 23 D Jaguar XK120C Biondetti Special
Jaguar 3.4L I6
Bandiera del Regno Unito Jaguar Cars Ltd Bandiera del Regno Unito Leslie Johnson 50 Rit Rit
1953 S 8.0 63 P Lancia D20
Lancia 2.7L Compresseur V6
Bandiera dell'Italia Scuderia Lancia Bandiera dell'Argentina José Froilán González 213 Rit Rit

Mille Miglia[modifica | modifica wikitesto]

Anno Scuderia Costruttore Vettura Numero Categoria Classe Co-Pilota Risultato
assoluto
Risultato
di classe
1929 Salmson Salmson 1100 31 Sport S 1.1 Bandiera dell'Italia Mario Moradei NP NP
1936 Alfa Romeo Alfa Romeo Tipo B P3 Biposto 84 ? +2.0c Bandiera dell'Italia Cerasa
1937 Bandiera dell'Italia Scuderia Ferrari Alfa Romeo Alfa Romeo 8C 2900 A spider "botticella" 141 Sport S +2.0 Bandiera dell'Italia P. Mazzetti Rit Rit
1938 Bandiera dell'Italia Alfa Corse Alfa Romeo Alfa Romeo 8C 2900 B MM Spider Touring 143 Sport S3.s/4.5 Bandiera dell'Italia Aldo Stefani
1940 Bandiera dell'Italia Alfa Corse Alfa Romeo Alfa Romeo 6C 2500 tipo 256 Spider Touring 79 ? 3.0 Bandiera dell'Italia Aldo Stefani
1947 Bandiera dell'Italia Emilio Romano Alfa Romeo Alfa Romeo 8C 2900 B Berlinetta Touring 230 Sport S 3.0 Bandiera dell'Italia Emilio Romano
1948 Bandiera dell'Italia Scuderia Ferrari Ferrari Ferrari 166S Coupé Allemano 16 Sport S 2./+2.0 Bandiera dell'Italia Giuseppe Navone
1949 Bandiera dell'Italia Scuderia Ferrari Ferrari Ferrari 166MM Barchetta Touring 624 Sport S +1.1 Bandiera dell'Italia Ettore Salani
1950 Bandiera dell'Italia Clemente Biondetti Jaguar Jaguar XK120 729 Sport S +2.0 Bandiera dell'Italia Gino Bronzoni
1951 Bandiera del Regno Unito Jaguar Cars Jaguar Jaguar 3400 Speciale 437 Sport/Gran Turismo S/GT +2.0 Bandiera dell'Italia Contini Rit Rit
1952 Bandiera dell'Italia Squadra Guastalla Ferrari Ferrari 225S Spider Vignale 622 Sport S +2.0 Bandiera dell'Italia G. Ercoli Rit Rit
1953 Bandiera dell'Italia Scuderia Lancia Lancia Lancia D20 616 Sport S 2.0 Bandiera dell'Italia Enrico Barovero
1954 Bandiera dell'Italia Clemente Biondetti Ferrari Ferrari 250MM Vignale 601 Sport S +2.0
Legenda

Targa Florio[modifica | modifica wikitesto]

Anno Scuderia Costruttore Vettura Numero Categoria Classe Co-Pilota Giri Risultato
assoluto
Risultato
di classe
1928 Bandiera dell'Italia Clemente Biondetti Salmson Salmson 1.1 76 ? 1.1 2 Rit Rit
1929 Bandiera dell'Italia Clemente Biondetti Salmson Salmson 1.1 56 ? 1.1 2 Rit Rit
1931 Maserati Maserati Maserati 26 M 2.5 6 Corsa senza limiti 2 Rit Rit
1932 Bandiera dell'Italia Clemente Biondetti Maserati-Bugatti Maserati-Bugatti Speciale 2.5 11 Corsa senza limiti 4 Rit Rit
1948 Bandiera dell'Italia Scuderia Inter Ferrari Ferrari 166 S Allemano 36 Sport S 2.0 Bandiera della Francia Igor Troubetzkoy 1
1949 Bandiera dell'Italia Scuderia Inter Ferrari Ferrari 166 SC 344 Sport S +1.1 Bandiera dell'Italia Aldo Benedetti 1
1950 Bandiera dell'Italia Clemente Biondetti Jaguar Jaguar XK120 501 Sport S +2.0 Bandiera dell'Italia Gino Bronzoni 1 Rit Rit
1954 Bandiera dell'Italia Scuderia Ferrari Ferrari Ferrari 250 MM 82 Sport S +2.0 8
Legenda

Coppa Acerbo[modifica | modifica wikitesto]

Anno Scuderia Costruttore Vettura Numero Categoria Classe Co-Pilota Giri Risultato
assoluto
Risultato
di classe
1930 Bandiera dell'Italia Scuderia Materassi Talbot Talbot T700 10 - - 5 Rit Rit
1931 Bugatti Bugatti T 35C 78 - - 4 Rit Rit
1932 Bandiera dell'Italia Clemente Biondetti Maserati Maserati 8C-2500 18 - - 12
1936 Bandiera dell'Italia Scuderia Maremmana Maserati Maserati 8CM 32 - - 4 Rit Rit
1938 Alfa Corse Alfa Romeo Alfa Romeo 312 38 - - 1 Rit Rit
1939 Alfa Corse Alfa Romeo Alfa Romeo 158 44 - - 14
1948 Bandiera dell'Italia Scuderia Inter Ferrari Ferrari 166 SC 9 - - 0 Rit Rit
1949 Bandiera dell'Italia Clemente Biondetti Ferrari Ferrari 166 SC 26 Sport S +1.1 18
1950 Bandiera dell'Italia Clemente Biondetti Ferrari Ferrari 166-Jaguar 14 ? ? 8 Rit Rit
1952 Bandiera dell'Italia Franco Cornacchia Ferrari Ferrari 212 MM 5 Sport S +2.0 Bandiera dell'Italia Franco Cornacchia 60
Legenda

Gare extra campionato[modifica | modifica wikitesto]

Anno Vettura 1 2 3 4 5 6 7
1928 Salmson Bandiera dell'Italia
TRI
2
Bandiera dell'Italia
TGF
Rit
Bandiera dell'Italia
MUG
12
Bandiera dell'Italia
CMO
6
1929 Salmson Bandiera dell'Italia
TRI
1
Bandiera dell'Italia
TGF
Rit
Bandiera dell'Italia
ROM
11
Bandiera dell'Italia
CRE
Rit
Bugatti Bandiera dell'Italia
MUG
7
Bandiera dell'Italia
CMO
17
Bandiera dell'Italia
MNZ
NQ
1930 Salmson Bandiera dell'Italia
TRI
3
Talbot Bandiera di Monaco
MON
Rit
Bandiera dell'Italia
ROM
4
Bandiera dell'Italia
CAC
Rit
Bugatti Bandiera dell'Italia
CMO
Rit
1931 Maserati Bandiera dell'Italia
TRI
Rit
Bandiera di Monaco
MON
7
Bandiera dell'Italia
TGF
Rit
Bandiera dell'Italia
ROM
3
Bandiera dell'Italia
CMO
Rit
Bandiera dell'Italia
CAC
Rit
1932 Maserati Bandiera dell'Italia
TGF
Rit
Bandiera dell'Italia
MNZ
NP
Bandiera dell'Italia
CMO
Rit
Bandiera dell'Italia
CAC
8
Bandiera dell'Italia
MNZ
Rit
Bugatti Bandiera dell'Italia
TGF
Rit
1933 Maserati Bandiera dell'Italia
TRI
Rit
Bandiera della Francia
REI
Rit
Bandiera dell'Italia
CMO
Rit
Bandiera dell'Italia
MNZ
6
1934 Maserati Bandiera dell'Italia
TRI
5
Bandiera della Svizzera
BRE
8[15]
1936 Alfa Romeo Bandiera dell'Italia
MIL
6
Bandiera dell'Italia
CAC
Rit
Bandiera dell'Italia
MOD
2
SIATA Bandiera della Svizzera
BRE
Rit
1937 Alfa Romeo Bandiera dell'Italia
NAP
2
1938 Alfa Romeo Bandiera dell'Italia
TRI
Rit
Bandiera della Germania
NÜR
Rit
Bandiera dell'Italia
COC
2
Bandiera dell'Italia
COC
3[16]
Bandiera dell'Italia
CAC
Rit
Bandiera dell'Italia
CAC
Rit
Bandiera dell'Italia
MOD
Rit
1939 Alfa Romeo Bandiera dell'Italia
TRI
Rit
Bandiera dell'Italia
COC
5/3[17]
Bandiera dell'Italia
CAC
1
1948 Talbot Bandiera dell'Italia
MNZ
NQ
Ferrari Bandiera dell'Italia
GAR
6[18]
1949 Ferrari Bandiera dell'Argentina
BUA
9
1950[19] Maserati Bandiera dell'Italia
SNR
Rit
Bandiera dell'Italia
BAR
6
Ferrari Bandiera dell'Italia
CAC
Rit
Maserati Bandiera dell'Argentina
BUA
11
Bandiera dell'Argentina
SAM
7
Bandiera dell'Argentina
SAL
Rit
1952 PS Bandiera dell'Italia
NAP
Rit
Bandiera dell'Italia
BAR
6
Legenda

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Scuderia Automobilistica Clemente Biondetti - Storia di Clemente Biondetti, su scuderiabiondetti.it. URL consultato l'11 ottobre 2020.
  2. ^ Archivio Parrocchiale Buddusò, Atti di battesimo e di matrimonio, in Atti.
  3. ^ a b I pazzi del bar di via Tornabuoni, su Biblioteca Digitale. URL consultato il 12 ottobre 2020.
  4. ^ a b Silvano Lonardo, Clemente Biondetti: l’uomo della Mille Miglia, su f1world.it - Amarcord, 24 febbraio 2020. URL consultato l'11 ottobre 2020.
  5. ^ Almanacco di 24 Mille Miglia (1937-38), su Biblioteca Digitale. URL consultato il 12 ottobre 2020.
  6. ^ L'ultima Mille Miglia su Motor Italia, su Biblioteca Digitale. URL consultato il 12 ottobre 2020.
  7. ^ Almanacco di 24 Mille Miglia (1940-47), su Biblioteca Digitale. URL consultato il 12 ottobre 2020.
  8. ^ 166 Spyder Corsa, barchetta.cc, Nov 17, 2016.
  9. ^ 166 Sport, barchetta.cc, Nov 17, 2016.
  10. ^ Almanacco di 24 Mille Miglia (1948-49), su Biblioteca Digitale. URL consultato il 12 ottobre 2020.
  11. ^ a b c Alfredo Cirelli, La Ferraguar: Biondetti ed il suo Cavallino dal ruggito di Giaguaro, su Fuori Traiettoria, 29 marzo 2020. URL consultato il 21 febbraio 2022.
  12. ^ Clemente Biondetti secondo Hans Tanner, su Biblioteca Digitale. URL consultato il 12 ottobre 2020.
  13. ^ Condivise la vettura con Luigi Parenti.
  14. ^ Al Gran Premio d'Italia 1938.
  15. ^ Condivise la vettura con Renato Balestrero.
  16. ^ Condivise la vettura con Jean-Pierre Wimille.
  17. ^ Arrivò quinto con una vettura condivisa con Francesco Severi e arrivò terzo con un'altra vettura condivisa con Carlo Maria Pintacuda. Al fine della classifica viene considerato solo il primo risultato.
  18. ^ Condivise la vettura con Ferdinando Righetti.
  19. ^ I risultati in Argentina sono quelli della Formula Libre.

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