Speaking in Tongues (Talking Heads)

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Speaking in Tongues
album in studio
ArtistaTalking Heads
Pubblicazione31 maggio 1983
Durata46:50
Dischi1
Tracce9
Genere[1]New wave
EtichettaSire
ProduttoreTalking Heads
Certificazioni
Dischi d'argentoBandiera del Regno Unito Regno Unito[2]
(vendite: 60 000+)
Dischi di platinoBandiera del Canada Canada[3]
(vendite: 100 000+)
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti[4]
(vendite: 1 000 000+)
Talking Heads - cronologia
Album successivo
(1984)
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[1]

Speaking in Tongues è il quinto album del gruppo musicale statunitense Talking Heads, pubblicato il 31 maggio 1983. Il titolo può essere tradotto in italiano con il termine glossolalia. Da questa pubblicazione in poi, fino al 1986 con l'uscita dell'album True Stories, gli album saranno tutti autoprodotti dalla band.

Il disco[modifica | modifica wikitesto]

L'album costituì un successo commerciale per il gruppo, e ne fu estratto il primo e solo singolo della Top 10 americana: Burning Down the House. Un video sorprendente fu trasmesso frequentemente durante la permanenza nelle classifiche. Il tour che ne seguì fu documentato nel film di Jonathan Demme Stop Making Sense, che diede vita a un album dal vivo con lo stesso titolo. Tale titolo proviene dalla frase ripetuta più volte nella canzone Girlfriend is Better.

Nel febbraio del 2006 il disco fu ripubblicato nel formato Dualdisc, in cui gran parte delle canzoni erano presentate in versione estesa. Il lato CD includeva due ulteriori canzoni: Two Note Swivel e un altro missaggio di Burning Down the House. Il lato DVD-A conteneva le versioni stereo e 5.1 surround ad alta risoluzione (96 kHz, 24 bit), oltre a quella Dolby Digital 5.1, una nuova versione di Burning Down the House che enfatizzava la sperimentazione delle possibilità del suono surround e i video di Burning Down the House e This Must Be the Place con audio Dolby Digital a due canali. In Europa fu pubblicato su due supporti distinti invece di uno solo.

David Byrne fu l'autore della copertina originaria. L'artista Robert Rauschenberg vinse un Grammy per l'edizione limitata, formata da un disco trasparente insieme ad altri tre stampati con collage simili in tre colori differenti.

Byrne ha affermato, a parziale spiegazione del titolo dell'album:

(EN)

«I originally sang nonsense, and uh, made words to fit that. That worked out all right.»

(IT)

«Ho iniziato a cantare cose senza senso e inventato le parole che vi andassero dietro. Ha funzionato molto bene.»

Tracce[modifica | modifica wikitesto]

Tutti i testi sono stati scritti da David Byrne. Tutte le musiche sono state composte dai Talking Heads.

Edizione 1983[modifica | modifica wikitesto]

Lato A
  1. Burning Down the House – 4:00
  2. Making Flippy Floppy – 4:36
  3. Girlfriend Is Better – 4:25
  4. Slippery People – 5:06
  5. I Get Wild/Wild Gravity – 4:06
Lato B
  1. Swamp – 5:09
  2. Moon Rocks – 5:04
  3. Pull Up the Roots – 5:08
  4. This Must Be the Place (Naive Melody) – 4:56

Edizione 2006[modifica | modifica wikitesto]

  1. Burning Down the House – 4:01
  2. Making Flippy Floppy – 5:53
  3. Girlfriend Is Better – 5:42
  4. Slippery People – 5:05
  5. I Get Wild/Wild Gravity – 5:16
  6. Swamp – 5:12
  7. Moon Rocks – 5:45
  8. Pull Up the Roots – 5:09
  9. This Must Be the Place (Naive Melody) – 5:03
  10. Two Note Swivel – 5:51
  11. Burning Down the House (versione alternativa) – 5:09

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Talking Heads
Musicisti aggiuntivi
Personale tecnico
  • John Convertino – aiuto-ingegnere
  • Franklin Gibson – aiuto-ingegnere per l'overdubbing, missaggio
  • Ted Jensen – creazione del master audio
  • Butch Jones – ingegnere
  • Jay Mark – aiuto-ingegnere per l'overdubbing, missaggio
  • Alex Sadkin – ingegnere per l'overdubbing, missaggio

Classifiche[modifica | modifica wikitesto]

Album
Anno Classifica Posizione
1983 Billboard 200 15
1983 Billboard Top R&B/Hip-Hop Albums 58
1983 UK Albums 21
Singoli
Anno Singolo Classifica Posizione
1983 This Must Be the Place (Naive Melody) UK singles 51

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) William Ruhlmann, Speaking in Tongues, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 9 giugno 2014.
  2. ^ (EN) Speaking in Tongues, su British Phonographic Industry. URL consultato l'8 febbraio 2021.
  3. ^ (EN) Speaking in Tongues – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 5 ottobre 2019.
  4. ^ (EN) Talking Heads - Speaking in Tongues – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 5 ottobre 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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