Sojuz TM-2

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Sojuz TM-2
Emblema missione
Dati della missione
OperatoreProgramma spaziale sovietico
NSSDC ID1987-013A
SCN17482
Nome veicoloSojuz-TM
VettoreSoyuz-U2
Codice chiamataТаймыр
("Taymyr")
Lancio5 febbraio, 1987
21:38:16 UTC
Luogo lanciocosmodromo di Bajkonur (rampa Gagarin)
Atterraggio30 luglio, 1987
01:04:12 UTC
Sito atterraggio80 km da
Arqalyq, RSS di Kazakistan
Durata174 giorni, 3 ore, 25 minuti e 56 secondi
Proprietà del veicolo spaziale
Peso al lancio7 100 kg
Parametri orbitali
Orbitaorbita terrestre bassa
Numero orbite2810
Apoapside365 km
Periapside341 km
Apogeo365 km
Perigeo341 km
Periodo91.6 min
Inclinazione51,6°
Equipaggio
Numero2 (decollo)

3 (atterraggio)

MembriAleksandr Ivanovič Lavejkin
Solo lancioJurij Romanenko
Solo atterraggioAleksandr Stepanovič Viktorenko
Muhammad Ahmed Faris
programma Sojuz
Missione precedenteMissione successiva
Sojuz T-15 Sojuz TM-3

La Sojuz TM-2 fu la seconda spedizione sulla stazione spaziale sovietica Mir. Questa fu anche la prima missione con equipaggio della serie Sojuz-TM.

Equipaggio[modifica | modifica wikitesto]

Ruolo Equipaggio al lancio Equipaggio all'atterraggio
Comandante Bandiera dell'Unione Sovietica Jurij Romanenko, Roscosmos
Terzo volo
Bandiera dell'Unione Sovietica Aleksandr Viktorenko, Roscosmos
Primo volo
Ingegnere di volo Bandiera dell'Unione Sovietica Aleksandr Lavejkin, Roscosmos
Primo volo
Cosmonauta Ricercatore Bandiera della Siria Muhammed Faris, Intercosmos
Primo volo

Equipaggio di riserva[modifica | modifica wikitesto]

Ruolo Equipaggio
Comandante Bandiera dell'Unione Sovietica Vladimir Titov, Roscosmos
Ingegnere di volo Bandiera dell'Unione Sovietica Aleksandr Serebrov, Roscosmos

Missione[modifica | modifica wikitesto]

Jurij Romanenko rimase 326 giorni all'interno della stazione spaziale Mir. Lavejkin mostrò delle irregolarità nel battito cardiaco che ne resero necessario un rientro anticipato.

Inizialmente l'equipaggio della TM-2 restò sulla Mir e il modulo Kvant venne lanciato per attaccare automaticamente con la stazione spaziale. Kvant consisteva nel modulo stazione spaziale (11 tonnellate) e un unico vicolo basato sul FGB chiamato "il modulo servizio funzionale" (MSF) (9,6 tonnellate). Il MSF portò a termine le manovre importanti il 2 e il 5 aprile. Il 5 aprile il suo sistema di attacco Igla iniziò l'arrivo sulla porta di poppa della Mir. Gli astronauti rientrarono nella Sojuz-TM 2 di modo che avessero la possibilità di fuga nel caso in cui il modulo finisse fuori controllo. Alla distanza di circa 200 metri, il sistema Igla lasciò il blocco sulla porta di poppa della Mir. Gli astronauti guardarono dalla Sojuz TM-2 la fallita combinazione dei moduli Kvant e MSF che mancarono di 10 metri la stazione spaziale.

Kvant e il suo MSF andarono alla deriva fino a 400 km dalla Mir prima di essere riportati indietro per un secondo tentativo di attacco. Vi fu un aggancio parziale il 9 aprile. La sonda del modulo Kvant in quel caso non rientrò del tutto, impedendo così un aggancio stabile tra il modulo stesso e la Mir. I sovietici lasciarono il Kvant parzialmente agganciato mentre cercarono una soluzione. Qualsiasi tipo di manovra era impossibile in quel momento, dato che la sonda del Kvant/MSF sarebbe scivolata nel sistema frenante dell'attacco della porta di poppa della Mir, causando uno scontro fra i due attacchi.

L'11 aprile Romanenko e Lavejkin lasciarono la Mir per analizzare e, se possibile, riparare il problema con il modulo Kvant. Scoprirono un corpo estraneo all'interno dell'aggancio, probabilmente un sacco dei rifiuti che avevano espulso tra la navetta Progress 28 e l'aggancio della Mir. Controllato da terra, il Kvant estese la propria sonda, permettendo agli astronauti (in attività extraveicolare) di togliere l'oggetto estraneo e buttarlo nello spazio. Successivamente il modulo, controllato da terra, venne fatto agganciare con successo. L'attività extraveicolare durò 3 ore e 40 minuti. Il MSF si staccò dal Kvant il 12 aprile, liberando l'aggancio di poppa per sostituirlo con l'aggancio di poppa della Mir.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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