Sofia di Württemberg

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Disambiguazione – Se stai cercando la duchessa di Sassonia-Weimar, vedi Sofia di Württemberg (1563-1590).
Sofia di Württemberg
Sofia di Württemberg ritratta da Franz Xaver Winterhalter nel 1863
Regina consorte dei Paesi Bassi
Granduchessa consorte di Lussemburgo
Duchessa consorte di Limburg
Stemma
Stemma
In carica7 marzo 1849 –
3 giugno 1877
PredecessoreAnna Pavlovna di Russia
SuccessoreEmma di Waldeck e Pyrmont
Nome completotedesco: Sophia Frederika Mathilde von Württemberg
italiano: Sofia Federica Matilde del Württemberg
NascitaStoccarda, 17 giugno 1818
MorteL'Aia, 3 giugno 1877
Casa realeCasato di Württemberg per nascita
Casa d'Orange per matrimonio
PadreGuglielmo I di Württemberg
MadreCaterina Pavlovna di Russia
Consorte diGuglielmo III dei Paesi Bassi
FigliGuglielmo
Maurizio
Alessandro
ReligioneProtestantesimo

Sofia di Württemberg, in tedesco Sophia Frederika Mathilde von Württemberg (Stoccarda, 17 giugno 1818L'Aia, 3 giugno 1877), fu la regina dei Paesi Bassi come prima moglie del re Guglielmo III.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gioventù[modifica | modifica wikitesto]

Sofia nacque a Stoccarda come seconda delle due figlie nate dal matrimonio di Guglielmo I di Württemberg con la granduchessa Caterina Pavlovna di Russia, figlia dello zar Paolo I. Sua madre morì poco dopo la sua nascita, nel 1819, e Sofia venne affidata a sua zia, la principessa Caterina di Württemberg, moglie di Girolamo Bonaparte.

Sofia ebbe moltii pretendenti, tra cui Ottone I di Grecia e il duca Guglielmo VIII di Brunswick, prima della sua unione con il principe Guglielmo d'Orange.

Il re Guglielmo I di Württemberg rifiutò la mano di sua figlia ad Ottone I di Grecia, non accordava la sua confidenza ad una monarchia da poco creata. Quanto a Guglielmo VIII di Brunswick, la domanda di matrimonio non avvenne, a causa di una voce circolata su gli impegni della principessa Sofia.

In effetti, Sofia aveva incontrato suo cugino, il principe Guglielmo di Orange-Nassau, nipote e secondo in linea di successione del re Guglielmo I dei Paesi Bassi.

I padri dei giovani ragazzi avevano considerato il matrimonio. Se il principe si sentì attratto da sua cugina, non fu lo stesso per Sofia, che disprezzava questo giovane arrogante e capriccioso. La regina Anna dei Paesi Bassi, madre del principe, si era ugualmente opposta al progetto di suo marito e di suo cognato. Figlia dello zar di Russia, era stata cresciuta nella religione ortodossa, che condanna il matrimonio tra cugini di primo grado. Il matrimonio ebbe luogo l'anno seguente.

L'anno seguente, il re Guglielmo I dei Paesi Bassi, nonno dello sposo, abdicò. Non ammetteva che il Trattato di Londra avesse ratificato l'indipendenza del Belgio, ma, vedovo da due anni, desiderava sposare una dama belga Suo figlio salì al trono sotto il nome di Guglielmo II dei Paesi Bassi e il marito di Sofia, divenuto erede del trono, portò il titolo di Principe d'Orange.

Il re Guglielmo II, prevedendo i movimenti rivoluzionari che agitavano l'Europa concesse ai suoi sudditi una costituzione liberale. Morì nel 1849 e Guglielmo salì al trono con il nome di Guglielmo III dei Paesi Bassi.

Matrimonio e famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Il 18 giugno 1839 Sofia e Guglielmo si sposarono a Stoccarda, la coppia si stabilì nel palazzo Noordeinde ed ebbe tre figli:

Rapporti con il marito[modifica | modifica wikitesto]

Guglielmo era un giovane uomo collerico, ciclotimico e violento. Di una sensualità incontrollabile, si abbandonava a dissolutezze sfrenate come i suoi cugini Romanov. Militare e ultra-conservatore, proibì qualsiasi forma di vita culturale nei suoi palazzi. Tentò di limitare l'applicazione della costituzione concessa da suo padre e sostenne i ministri che si opponevano alla camera bassa. In una lettera a Sofia, la regina Vittoria I del Regno Unito parla di Guglielmo come un "paesano senza educazione".

Poco sensuale, Sofia soffrì degli orribili trattamenti di suo marito che non esitava anche in ambiente domestico a colpirla con la frusta.

Poco dopo l'incoronazione di Guglielmo, il loro secondo figlio, Maurizio di sette anni, si ammalò di meningite. La regina propose il ricorso ad altri medici oltre a quelli della corte, ma il re rifiutò. Il piccolo principe morì e Sofia, lacerata e indignata si rifugiò in Württemberg. La sua famiglia la convinse a rispettare i suoi doveri e a ritornare da suo marito. Pochi mesi dopo nacque il loro terzo figlio, il principe Alessandro dei Paesi Bassi.

Contatti internazionali e vita culturale[modifica | modifica wikitesto]

Sofia era largamente superiore al suo sposo sul piano intellettuale. La regina corrispondeva naturalmente con i membri della sua famiglia, del suo ambiente e con i capi di Stato europei. Intratteneva soprattutto dei legami intensi con l'imperatore dei Francesi Napoleone III e con la regina Vittoria I del Regno Unito. Ebbe anche dei ricchi scambi epistolari con molti docenti universitari, tra cui il giurista Johan Rudolf Thorbecke, padre della costituzione olandese e molte volte primo ministro, le cui idee liberali erano sgradite al re; inoltre con lo storico Tedesco Leopold von Ranke, l'archeologo Heinrich Schliemann e anche il politico Francese Adolphe Thiers. Protesse e stimolò le arti e protesse soprattutto i pittori Nicolas Pieneman e Johan Barthold Jongkind. Sostenne moltissime associazioni caritatevoli, comprese la protezione degli animali e la creazione di parchi, al fine di favorire la salute pubblica. Scrisse molti articoli che furono pubblicati sulla prestigiosa Revue des deux Mondes.

Sposando secondo il suo rango e per senso del dovere ma senza vero affetto e stima per il suo futuro coniuge, Sofia pensava di poter dominare il suo sposo. Pubblicamente fece conoscere le sue idee liberali e i suoi sentimenti riguardanti l'inattitudine di Guglielmo a regnare, dichiarando che lui sarebbe stato migliore come reggente, e queste affermazioni causarono un immenso scandalo.

Sofia tentò anche di separarsi da suo marito, ma il governo si oppose a tale progetto. Così incominciò a passare molto tempo dalla sua famiglia a Stuttgart. A partire dal 1855, la coppia visse separatamente, il re al Palazzo Het Loo, la regina a Huis ten Bosch.

La regina visse con il suo figlio minore, il principe Alessandro di quattro anni, che lei crebbe secondo i propri principi e ne fece un uomo colto. Il maggiore, di 15 anni, rimase con suo padre.

Dei figli difficili[modifica | modifica wikitesto]

Sofia e Guglielmo III tentarono di far sposare il loro figlio maggiore con Alice del Regno Unito poi con Maria Alexandrovna di Russia, ma la cattiva reputazione del giovane principe fece fallire le negoziazioni.

D'altro canto, il re e la regina, per una volta d'accordo, si opposero al matrimonio del principe ereditario con una giovane ragazza di cui si era innamorato: Matilde di Limburg-Stirum. Anche se il parlamento aveva dato la propria approvazione, la coppia reale protestò e rifiutò il consenso dal momento che la donzella non faceva parte di alcuna famiglia regnante.

Tuttavia, all'età di 34 anni, il principe era maggiorenne e forte dell'accordo del parlamento, tentò di superare l'opinione dei suoi genitori. Domandò la mano di Matilde ai suoi genitori, ma anch'essi rifiutarono di dare la loro figlia in moglie al principe. Il re, infatti, era stato l'amante della contessa di Limburg-Stirum all'epoca della nascita di Matilde, pertanto una voce corrente disse che Matilde era una figlia illegittima del re e quindi la sorellastra del principe ereditario.

Indignato, il principe Guglielmo lasciò i Paesi Bassi per Parigi dove visse apertamente con una cantante di cabaret e rovinò la sua salute con una vita dissoluta. A Parigi, era conosciuto con il soprannome "Principe Limone" dalle prostitute - allusione al suo titolo di Principe d'Orange. Secondo le voci di quell'epoca, morì di una malattia venerea dato che non solo frequentava i bordelli, ma anche le "ragazze di strada". Morì a 39 anni poco dopo sua madre.

Il secondo figlio morì all'età di 7 anni.

Il terzo, molto attaccato a sua madre, ma di costituzione malaticcia, si rifugiò nei suoi libri, non rimettendosi mai dalla morte della regina, sostenne suo fratello nella sua agonia a Parigi e si chiuse nel suo palazzo; divenuto principe ereditario, il secondo matrimonio di suo padre l'offese profondamente e ruppe ogni relazione con lui. Di salute fragile, si lasciò morire all'età di 33 anni nel 1884.

Nessuno dei tre si sposò.

Morte e sepoltura[modifica | modifica wikitesto]

Sofia di Württemberg morì il 3 giugno 1877 a Huis Ten Bosch, presso L'Aia.

Secondo le sue ultime volontà, fu sepolta nel suo abito da sposa, dichiarando che lei aveva smesso di vivere dal giorno del suo matrimonio.

Venne sepolta nella nuova chiesa di Delft.

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Federico II Eugenio di Württemberg Carlo I Alessandro di Württemberg  
 
Maria Augusta di Thurn und Taxis  
Federico I di Württemberg  
Federica Dorotea di Brandeburgo-Schwedt Federico Guglielmo di Brandeburgo-Schwedt  
 
Sofia Dorotea di Prussia  
Guglielmo I di Württemberg  
Carlo Guglielmo Ferdinando di Brunswick-Wolfenbüttel Carlo I di Brunswick-Wolfenbüttel  
 
Filippina Carlotta di Prussia  
Augusta di Brunswick-Wolfenbüttel  
Augusta di Hannover Federico, principe del Galles  
 
Augusta di Sassonia-Gotha-Altenburg  
Sofia di Württemberg  
Pietro III di Russia Carlo Federico, Duca di Holstein-Gottorp  
 
Anna Petrovna di Russia  
Paolo I di Russia  
Caterina II di Russia Cristiano Augusto, Principe di Anhalt-Zerbst  
 
Giovanna di Holstein-Gottorp  
Caterina Pavlovna di Russia  
Federico II Eugenio di Württemberg Carlo I Alessandro di Württemberg  
 
Maria Augusta di Thurn und Taxis  
Sofia Dorotea di Württemberg  
Federica Dorotea di Brandeburgo-Schwedt Federico Guglielmo di Brandeburgo-Schwedt  
 
Sofia Dorotea di Prussia  
 

Titoli e trattamento[modifica | modifica wikitesto]

  • 17 giugno 1818 - 18 giugno 1839 Sua Altezza Reale Principessa Sofia di Württemberg
  • 18 giugno 1839 - 7 marzo 1849 Sua Altezza Reale La Principessa di Orange
  • 7 marzo 1849 – 3 giugno 1877 Sua Maestà La Regina dei Paesi Bassi

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Dama Nobile dell'Ordine della regina Maria Luisa (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jean-Charles Volkmann, Genealogia dei re e delle principesse, Éditions Jean-Paul Gisserot, Parigi, 1998.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN71440573 · ISNI (EN0000 0000 6306 0482 · CERL cnp00560990 · LCCN (ENn84193487 · GND (DE120570610 · BNF (FRcb122165402 (data) · J9U (ENHE987007590752405171 · WorldCat Identities (ENlccn-n84193487