Società italiana per il progresso delle scienze

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Società Italiana per il Progresso delle Scienze Onlus
Società Italiana per il Progresso delle Scienze
AbbreviazioneSIPS
TipoONLUS
Fondazione1839
Scopopromuovere il progresso, la coordinazione e la diffusione delle scienze e delle loro applicazioni e di favorire i rapporti e la collaborazione fra i cultori di esse
Sede centraleBandiera dell'Italia Roma
Sito web

La Società italiana per il progresso delle scienze (SIPS) è un'associazione italiana, originata nel corso delle Riunioni degli scienziati italiani di epoca preunitaria ed eretta in ente morale nel 1908; successivamente costituita in ONLUS: si occupa della promozione e diffusione delle scienze e delle loro applicazioni.

L'origine della Società[modifica | modifica wikitesto]

L'attività sociale tra gli scienziati provenienti dai vari Stati della Penisola risale al 1839, nell'Italia preunitaria, con la I Riunione degli scienziati italiani a Pisa, realizzata su iniziativa di un gruppo di scienziati di diverse provenienze geografiche e diverse discipline, sull'onda del movimento di attenzione europeo di quel periodo per il progresso e il benessere dell'umanità, meglio noto come positivismo. Tra i suoi promotori vi furono Carlo Luciano Bonaparte zoologo, nipote di Napoleone, Vincenzo Antinori, Giovanni Battista Amici, Gaetano Giorgini, Paolo Savi e Maurizio Bufalini.[1]

Durante l'XI Riunione degli scienziati italiani, svoltasi a Roma nel 1873 e presieduta da Terenzio Mamiani, nelle sedute del 25 e 27 ottobre venne approvata la costituzione di una «un'associazione o società degli Scienziati italiani ad imitazione dell'associazione britannica e dell'associazione francese per l'incremento delle scienze».[2] Fu così istituità formalmente la Società italiana per il progresso delle scienze che iniziò la propria attività nel 1875 con l'approvazione del Regolamento all'apertura della XII Riunione degli scienziati italiani a Palermo.[3] Fu eletto presidente della società Terenzio Mamiani.

L'iniziativa non ebbe però seguito e non vennero organizzati congressi o realizzate pubblicazioni.

La nuova Società[modifica | modifica wikitesto]

Vito Volterra, primo presidente

La ricostituzione della società avvenne a partire dal 1906 su iniziativa di Vito Volterra, Arturo Issel e Pietro Romualdo Pirotta, con i lavori preparatori per il primo congresso tenuto a Parma nel successivo settembre 1907.[4] Con regio decreto 15 ottobre 1908, la Società italiana per il progresso delle scienze venne eretta in ente morale nazionale.[5]

La Società ebbe tra i propri presidenti insigni scienziati italiani come il matematico Vito Volterra, il chimico Giacomo Ciamician e i premi Nobel per la medicina Camillo Golgi e Daniel Bovet. Il fisico Enrico Fermi fu vice presidente alla fine degli anni venti.

Lo statuto attualmente vigente, approvato nel 1974 con decreto del Presidente della Repubblica sancisce che la Società «ha per scopo di promuovere il progresso, la coordinazione e la diffusione delle scienze e delle loro applicazioni e di favorire i rapporti e la collaborazione fra i cultori di esse» (art. 1 dello statuto).

Riunioni[modifica | modifica wikitesto]

Numero Luogo Anno Presidente[6]
1 Parma 1907 Vito Volterra
2 Firenze 1908 Vito Volterra
3 Padova 1909 Vito Volterra
4 Napoli 1910 Giacomo Ciamician
5 Roma 1911 Giacomo Ciamician
6 Genova 1912 Vittorio Scialoja
7 Siena 1913 Vittorio Scialoja
8 Roma 1916 Camillo Golgi
9 Milano-Torino 1917 Ferdinando Lori
10 Pisa 1919 Ferdinando Lori
11 Trieste 1921 Raffaello Nasini
12 Catania 1923 Pietro Bonfante
13 Napoli 1924 Pietro Bonfante
14 Pavia 1925 Carlo Somigliana
15 Bologna 1926 Carlo Somigliana
16 Perugia 1927 Filippo Bottazzi
17 Torino 1928 Filippo Bottazzi
18 Firenze 1929 Gian Alberto Blanc
19 Bolzano-Trento 1930 Gian Alberto Blanc
20 Milano 1931 Gian Alberto Blanc
21 Roma 1932 Gian Alberto Blanc
22 Bari 1933 Mariano D'Amelio
23 Napoli 1934 Mariano D'Amelio
24 Palermo 1935 Mariano D'Amelio
25 Tripoli 1936 Mariano D'Amelio
26 Venezia 1937 Mariano D'Amelio
27 Bologna 1938 Mariano D'Amelio
28 Pisa 1939 Mariano D'Amelio
41 [7] Roma 1942 Mariano D'Amelio
42 Roma 1949 Francesco Saverio Nitti
43 Lucca 1950 Francesco Saverio Nitti
44 Perugia 1952 Gaetano Martino
45 Napoli 1954 Gaetano Martino
46 Palermo/Catania-Messina 1956 Gaetano Martino
47 Trieste 1959 Gaetano Martino
48 Cagliari-Sassari 1964 Gaetano Martino
49 Siena 1967 Gaetano Martino
50 Pescara-Chieti 1969 Antonio Carrelli
51 Pugnochiuso 1971 Antonio Carrelli
52 Padova 1973 Antonio Carrelli
53 Pisa 1975 Antonio Carrelli
54 Brescia 1977 Antonio Carrelli
55 Torino 1979 Antonio Carrelli
56 Lecce 1981 Daniel Bovet
57 Ancona 1983 Daniel Bovet
58 Parma 1985 Daniel Bovet
59 Genova 1987 Daniel Bovet
60 Bologna 1989 Daniel Bovet
61 Catania 1991 Daniel Bovet
62 Viterbo 1993 Arnaldo Maria Angelini
63 Urbino 1995 Arnaldo Maria Angelini
64 Roma 1997 Arnaldo Maria Angelini
65 Cassino 1999 Arnaldo Liberti
66 Roma 2001 Carlo Bernardini (onorario)
67 Avellino 2003 Carlo Bernardini (onorario)
68 Trento-Bolzano 2006 Carlo Bernardini (onorario)
69 Parma 2007 Carlo Bernardini (onorario)
70 Roma 2010 Maurizio Cumo
71 Roma 2011 Maurizio Cumo
72 Roma 2012 Maurizio Cumo
73 Roma 2014 Maurizio Cumo
74 Roma 2014 Maurizio Cumo
75 Roma 2015 Maurizio Cumo
76 Roma 2016 Maurizio Cumo
77 Roma 2017 Maurizio Cumo
78 Roma 2018 Maurizio Cumo
79 Roma 2019 Luigi Berlinguer
80 Roma 2020 Luigi Berlinguer

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La nascita
  2. ^ Atti della undecima riunione degli scienziati italiani tenuta in Roma dal XX al XXIX ottobre MDCCCLXXIII, Roma, 1875, pp. 31-36.
  3. ^ Atti del duodecimo congresso degli scienziati italiani : tenuto in Palermo nel settembre del 1875, Roma, Tip. dell'Opinione, 1879, p. XVI.
  4. ^ Atti della Società italiana per il progresso delle scienze, 1908.
  5. ^ Decreto 15 ottobre 1908, in Gazzetta ufficiale del Regno d'Italia, 9 gennaio 1909, p. 99.
  6. ^ Riunioni, su sipsinfo.it. URL consultato il 20 luglio 2016.
  7. ^ Da questa data vennero incluse nel conteggio le 12 riunioni degli scienziati italiani del XIX sec. precedenti alla fondazione della Società.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN140120140 · ISNI (EN0000 0001 1882 2123 · LCCN (ENn83827522 · GND (DE3371-6 · BNF (FRcb16275197g (data) · J9U (ENHE987007589915505171 · WorldCat Identities (ENlccn-n83827522
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