Sinéad O'Connor

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Sinéad O'Connor
Sinéad O'Connor in concerto nel 2014
NazionalitàBandiera dell'Irlanda Irlanda
GenerePop
Folk rock
Musica tradizionale irlandese
Periodo di attività musicale1987 – 2023
Album pubblicati11
Studio10
Live1
Sito ufficiale

Sinéad Marie Bernadette O'Connor (IPA: [ʃɪˈneɪd oʊˈkɒnə(r)]; Dublino, 8 dicembre 1966Londra, 26 luglio 2023) è stata una cantautrice irlandese. Nel 2017 cambiò il suo nome all'anagrafe in Magda Davitt[1] e, dopo la conversione all'Islam[2] nel 2018, in Shuhada' Sadaqat.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Esordi[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Dublino da famiglia numerosa (suo fratello Joseph O'Connor è uno scrittore di successo), Sinéad impara a suonare la chitarra e inizia a comporre canzoni mentre ancora frequenta la scuola. All'età di 14 anni si unisce al gruppo irlandese In Tua Nua col quale esordisce come autrice nel brano Take My Hand che diventa un successo nel 1984[3] e in seguito collabora con il gruppo dei Ton Ton Macoute.[4] Questa collaborazione le vale un contratto con l'etichetta indipendente Ensign Records.

Il successo[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1985 Sinéad si trasferisce a Londra per lavorare al suo primo album in studio da solista The Lion and the Cobra, da lei stessa scritto e prodotto, che viene pubblicato nel 1987. L'album, un immediato successo di pubblico e critica, ospita anche una giovane Enya che nel brano Never Get Old recita in gaelico alcuni passi della Bibbia. Sull'onda del successo del disco, Sinéad intraprende un tour attraverso l'Europa e gli Stati Uniti. Il concerto tenuto al Dominion Theatre di Londra nel giugno 1988 viene ripreso dal regista John Maybury e l'anno seguente viene pubblicato col titolo The Value of Ignorance. Il 1989 vede inoltre l'esordio di Sinéad come attrice nel film Hush-a-Bye Baby. O'Connor ha citato Bob Dylan,[5] David Bowie,[5] Bob Marley,[5] Siouxsie and the Banshees[5] e The Pretenders[5] come influenze.

In campo musicale il suo successo maggiore rimane legato al singolo Nothing Compares 2 U del 1990, incluso nell'album I Do Not Want What I Haven't Got. Il brano è una struggente ballata romantica e raggiunge i vertici delle classifiche mondiali e viene eletto da Billboard singolo di maggiore successo a livello mondiale dell'anno. Prince l'aveva composto nel 1985 e affidato al gruppo The Family che l'avevano inclusa nel loro unico disco, rivelatosi un totale insuccesso. Senza l'interpretazione di Sinéad O'Connor il brano era perciò destinato a rimanere sconosciuto. L'album ottenne un ragguardevole successo, trainato anche dai singoli successivi The Emperor's New Clothes e Three Babies e vendette sette milioni di copie in tutto il mondo.[6]

Sulla scia della popolarità, Sinéad prende parte al concerto The Wall - Live in Berlin organizzato da Roger Waters a Berlino il 21 luglio 1990, interpretando il brano Mother insieme a The Band. Tra il 1990 e il 1991 ha una relazione con Anthony Kiedis, cantante del gruppo Red Hot Chili Peppers, che le dedica la canzone I Could Have Lied contenuta nell'album Blood Sugar Sex Magik.

Nel 1992 la cantante pubblica il terzo album Am I Not Your Girl?, composto da una serie di omaggi a celebri standard jazz che abbracciano circa sessant'anni di storia della canzone, compreso il singolo Success Has Made a Failure of Our Home da lei parzialmente rivisitato.

Le polemiche, la crisi personale e il ritorno[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1992, dopo che Sinéad ebbe manifestato l'intenzione di non esibirsi in New Jersey qualora fosse stato eseguito l'inno nazionale degli Stati Uniti d'America, Frank Sinatra dichiarò che l'avrebbe volentieri «presa a calci nel sedere»[7]. L'8 ottobre dello stesso anno, cantando il brano War di Bob Marley durante il programma televisivo della NBC Saturday Night Live, Sinéad cambiò alcune frasi dell'ultima strofa, facendo esplicito riferimento alla pedofilia di cui erano stati accusati membri della Chiesa cattolica negli Stati Uniti d'America[8] e al termine dell'esibizione strappò davanti alla telecamera una foto di Papa Giovanni Paolo II dicendo: Fight the real enemy! («Combattete il vero nemico!»).[9] In conseguenza del gesto, pochi giorni dopo – 16 ottobre – quando la cantante salì sul palco del Madison Square Garden in occasione del concerto dedicato ai trent'anni di carriera di Bob Dylan, il pubblico cominciò in parte a fischiarla e insultarla. Sinéad dapprima attese in silenzio che il pubblico si placasse, quindi perse le staffe, fece segno di non avere alcuna intenzione di cantare e incominciò a recitare proprio il testo della canzone di Marley interpretata la settimana prima in televisione.[10] Subito dopo, lasciò il palco davanti a un pubblico ammutolito, accolta da un abbraccio solidale di Kris Kristofferson[10].

L'album del 1994 Universal Mother non ottiene particolari consensi, e in realtà anche gli album successivi non arriveranno più a toccare il picco di popolarità dei primi album, anche per via del diradarsi delle apparizioni pubbliche della cantante e alla scarsa promozione dei suoi lavori. Alla fine degli anni novanta la cantante è stata ordinata prete da un movimento cattolico indipendente, decidendo di farsi chiamare Madre Bernadette Mary, annunciando nel 2003 di avere intenzione di abbandonare l'industria discografica[11]. Pur continuando a esibirsi dal vivo, nel 2005 dichiara in una intervista concessa a Interview che la sua missione è "salvare Dio dalla religione"[12]. Il 27 dicembre 2011 la cantante divorzia dal marito Barry Herridge, con il quale si era sposata a Las Vegas appena diciotto giorni prima.[13]

Il 5 marzo 2012 pubblica l'album How About I Be Me (And You Be You)?. Il successivo 23 aprile annuncia l'annullamento di tutte le date del suo tour a causa di un disturbo bipolare ma poi ci ripensa.[14] L'album è tra i più lucidi e vibranti di O'Connor e nella versione deluxe include una cover di Song to the Siren di Tim Buckley. Il 2 luglio 2013, in concerto presso Villa Arconati a Castellazzo di Bollate, esegue a cappella la canzone I Am Stretched on Your Grave che dedica ad Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I. Poco prima del concerto aveva ricevuto il direttore del Museo dei Papi di Padova, Ivan Marsura, che le aveva portato in dono un ritaglio dell'abito di quel papa.

Il 26 agosto 2014 viene pubblicato l'album I'm Not Bossy, I'm the Boss, ultimo lavoro della cantante irlandese, che riceve buoni plausi dalla critica e che raccoglie, come nello stile dell'artista, ballate dolenti accanto a pezzi rock.[15] Il mese successivo parte il suo tour mondiale: prima data a Terni il 20 settembre davanti a oltre 5 000 persone[16], a seguire Amsterdam, Bruxelles, Toronto, Chicago e New York.[17] Il 16 marzo 2015 Sinéad O'Connor dichiara sulla sua pagina Facebook che non avrebbe più eseguito Nothing Compares 2 U dal vivo perché non la sente più sua e non riesce a dare emozioni al brano.[18] Il 29 novembre 2015 dalla stessa pagina dichiara:

«Le ultime due notti mi hanno distrutto. Ho preso un'overdose. Non c'è altro modo per ottenere rispetto. Non sono a casa, sono in un hotel da qualche parte in Irlanda, sotto un altro nome. Finalmente vi siete sbarazzati di me.»

La dichiarazione allerta le autorità irlandesi che poi rassicurano il pubblico sulle sue condizioni di salute.[19] L'8 agosto 2017 pubblica un video di 11 minuti nel quale fra l'altro dichiara[20]:

«Sono da sola, tutti mi trattano male e sono malata. Le malattie mentali sono come le droghe. Vivo in un motel Travelodge in New Jersey e sono da sola. E non c'è niente nella mia vita eccetto il mio psichiatra, la persona più dolce al mondo, che mi tiene in vita. Voglio che tutti sappiano cosa significa e perché faccio questo video. Le malattie mentali sono come le droghe, sono uno stigma. All'improvviso, tutte le persone che dovrebbero amarti e prendersi cura di te ti trattano male»

Il 19 ottobre 2018 annuncia pubblicamente di essersi convertita all'Islam adottando il nome di Shuhada' Sadaqat[2] ma mantiene il nome di battesimo per i propri impegni professionali.

Ultimi anni e morte[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2021 pubblica la sua autobiografia Rememberings. Il 7 gennaio 2022 il figlio Shane di soli 17 anni, avuto da una relazione col cantante folk Donal Lunny, viene ritrovato morto. È la stessa cantante a darne annuncio sul suo profilo Twitter. Shane era scomparso da due giorni dopo essere fuggito da un centro psichiatrico dove era ricoverato per aver manifestato tendenze suicide.[21]

Sinéad O'Connor viene trovata senza vita nel suo appartamento londinese di Herne Hill il 26 luglio 2023.[22] È la famiglia a diffondere la notizia affidando un comunicato all'Irish Times, senza specificare le cause del decesso.[23][24][25][26] La polizia di Londra dichiara di non ritenere «sospette» le circostanze[22] e il medico legale che l'esatta data di morte resta da stabilire.[27] Le spoglie vengono restituite alla famiglia il 4 agosto; contestualmente John Thompson, impiegato della corte distrettuale di Inner South London, dichiara che gli esiti dell'autopsia potrebbero richiedere «alcune settimane»[28] e che saranno resi pubblici soltanto in caso di effettiva apertura di un'indagine.[29]

I funerali di Sinéad O'Connor si tengono l'8 agosto a Bray nella Contea di Wicklow, dove la cantante aveva vissuto per quindici anni, alla presenza fra gli altri del presidente irlandese Michael D. Higgins con sua moglie e di Bob Geldof, amico di lunga data di Sinéad; le esequie avvengono in forma privata ma, su espresso invito della famiglia O'Connor, migliaia di persone accorrono a rendere omaggio al corteo funebre mentre attraversa il lungomare della cittadina, diretto al luogo della funzione.[30]

Il 9 gennaio 2024 le autorità britanniche comunicano che la sua morte è avvenuta per cause naturali.[31]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia di Sinéad O'Connor.

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

EP[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

Videografia[modifica | modifica wikitesto]

  • 1989 – The Value of Ignorance (Dominion Theatre, London 1988) - [VHS/Laserdisc]
  • 1991 – The Year of the Horse (Ahoy Sport Palais, Rotterdam 1990) - [VHS/Laserdisc]
  • 2003 – Goodnight, Thank You, You've Been a Lovely Audience (Vicar Street, Dublin 2002) - [DVD]
  • 2003 – Live! (The Value of Ignorance + The Year of the Horse) - [DVD]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Metro UK. Retrieved 9 November 2017
  2. ^ a b La cantante irlandese Sinead O’Connor si converte all’Islam: “Il mio nome è Shuhada' Davitt”, in La Stampa.it, 26 ottobre 2018. URL consultato il 26 ottobre 2018.
  3. ^ (EN) The Lion And The Cobra, su RollingStone, 28 gennaio 1988. URL consultato il 6 novembre 2018.
  4. ^ (EN) Ton Ton Macoute, su irishrock.org. URL consultato il 6 novembre 2018.
  5. ^ a b c d e Julien Gaisne "Sinead O'Connor Interview". Rolling Stone (edizione francese). numero 42. aprile 2012. "Qui étaient tes artistes préférés quand tu as commencé ? Bob Dylan, il l'est probablement toujours. Il y avait aussi David Bowie, Bob Marley, Siouxsie and the Banshees, The Pretenders. (Chi erano i tuoi artisti preferiti quando hai iniziato? Bob Dylan, probabilmente lo è ancora. C'erano anche David Bowie, Bob Marley, Siouxsie and the Banshees, The Pretenders)."
    Mark Beaumont, Sinéad O’Connor, 1966-2023: an artist of integrity, intensity and honesty, su nme.com, 27 luglio 2023. URL consultato il 29 luglio 2023.
    «Inspired by Dylan, Bowie, Bob Marley, Siouxsie And The Banshees and The Pretenders,»
  6. ^ https://www.telegraph.co.uk/culture/music/11007782/Sinead-OConnor-Live-with-the-devil-and-you-find-theres-a-God.html
  7. ^ (EN) BBC News SHOWBIZ Sinead O'Connor 'to wed'
  8. ^ (EN) Sinead O'Connor Throw Down Your Arms - PopMatters Music Review
  9. ^ Sinéad O'Connor strappa la foto del Papa, su Accadde Oggi, 3 ottobre 1992. URL consultato il 7 novembre 2018.
  10. ^ a b (EN) POP VIEW; Why Sinead O'Connor Hit a Nerve, su The New York Times, 1º novembre 1992. URL consultato il 7 novembre 2018.
  11. ^ Sinead O'Connor To Retire ... Again - News Story | Music, Celebrity, Artist News | MTV News
  12. ^ Burning Spear, Sinead O'Connor: have time off and a dose of Jamaican spirit chilled out the Irish spitfire? Not bloody likely, Interview, 2005-09. URL consultato il 24 ottobre 2006 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2006).
  13. ^ Sinèad O'Connor,divorzio dopo 18 giorni, su Tgcom24 Mediaset, 27 dicembre 2011. URL consultato l'8 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 9 novembre 2018).
  14. ^ Sinéad O'Connor, addio tour: «Sono bipolare, sto male», su Vanity Fair.it, 23 aprile 2012. URL consultato l'8 novembre 2018.
  15. ^ Intervista a Sinéad O'Connor sul nuovo album "I'm Not Bossy,I'm The Boss", su IO donna Corriere della Sera, 5 agosto 2014. URL consultato il 1º novembre 2018.
  16. ^ In migliaia per Sinéad O'Connor a Terni, su ANSA.it, 21 settembre 2014. URL consultato il 6 novembre 2018.
  17. ^ Sinéad O'Connor torna e stupisce, su thetimeinmusic.com, 22 settembre 2014. URL consultato il 6 novembre 2018.
  18. ^ Sinead O'Connor, mai più Nothing Compares 2U, su mentelocale.it, Mentelocale, 19 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
  19. ^ Police rush to Sinead O'Connor's hotel room after she posted 'suicide note' on Facebook, su dailymail.co.uk, Daily Mail on Line, 30 novembre 2015.
  20. ^ Sinead O'Connor: 'sono sola, tutti contro me' - VIDEO - Cultura & Spettacoli, in ANSA.it, 8 agosto 2017. URL consultato l'8 agosto 2017.
  21. ^ Morto il figlio 17enne di Sinead O'Connor, in ANSA.it, 8 gennaio 2022. URL consultato il 9 gennaio 2022.
  22. ^ a b (EN) Rory Carroll, Sinéad O’Connor was found unresponsive in London flat, says Met, in The Guardian, 27 luglio 2023.
  23. ^ Sinéad O Connor, anima tormentata dai problemi di salute mentale: “Sono un disastro dal giorno in cui sono nata”, in ilfattoquotidiano.it, 26 luglio 2023. URL consultato il 27 luglio 2023.
  24. ^ (EN) Sarah Burns, Sinéad O'Connor, acclaimed Dublin singer, dies aged 56, su irishtimes.com, The Irish Times, 26 luglio 2023.
  25. ^ (EN) Singer Sinéad O'Connor dies aged 56, su rte.ie, RTÉ, 26 luglio 2023.
  26. ^ (EN) Sinéad O'Connor: Irish Singer Dies Aged 56, su bbc.com, BBC News, 26 luglio 2023.
  27. ^ (EN) Catherine Fegan, Sinéad O'Connor: UK coroner says ‘date of death is unknown’, su independent.ie, Irish Independent, 28 luglio 2023.
  28. ^ (EN) Sandra Mallon, Sinead O'Connor's body released to family after autopsy, su DublinLive, 4 agosto 2023. URL consultato il 7 agosto 2023.
  29. ^ (EN) Sinéad O’Connor’s remains released to her family following autopsy, su The Irish Times. URL consultato il 15 agosto 2023.
  30. ^ (EN) Rory Carroll, ‘She blazed a trail’: thousands gather for funeral of Sinéad O’Connor in Ireland, in The Guardian, 8 agosto 2023. URL consultato il 9 agosto 2023.
  31. ^ Comunicata ufficialmente la causa del decesso: “Morte naturale”., su quotidiano.net.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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