Sinfonia n. 35 (Mozart)

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Sinfonia n. 35
(Haffner)
CompositoreWolfgang Amadeus Mozart
TonalitàRe maggiore
Tipo di composizioneSinfonia
Numero d'operaK 385, Catalogo Köchel
Epoca di composizioneVienna, fine 1782
Prima esecuzioneBurgtheater, Vienna, 23 marzo 1783
PubblicazioneArtaria, Vienna 1785
Autografoconservato alla Morgan Library & Museum, New York
DedicaSigmund Haffner
Durata media20 minuti
Organico2 oboi, 2 flauti, 2 fagotti, 2 clarinetti, 2 corni, 2 trombe, timpani, archi
Movimenti
  • I Allegro con spirito
  • II Andante
  • III Minuetto
  • IV Finale: Presto

La Sinfonia n. 35 in Re maggiore K 385, nota come Sinfonia Haffner, fu composta da Wolfgang Amadeus Mozart a Vienna nel luglio del 1782. Fu commissionata dagli Haffner, un'importante famiglia di Salisburgo, in occasione del conferimento del titolo nobiliare "von Imbachhausen" a Sigmund Haffner.

La sinfonia non va confusa con la Serenata Haffner, altra composizione di Mozart commissionata dalla stessa famiglia nel 1776.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La sinfonia Haffner non fu inizialmente concepita come sinfonia, ma come serenata, da eseguirsi durante la cerimonia di nobilitazione di Sigmund Haffner. I Mozart conoscevano bene la famiglia Haffner attraverso il padre di Sigmund, chiamato anch'esso Sigmund, che era stato sindaco di Salisburgo e aveva aiutato la famiglia di musicisti ad organizzare i primi tour in Europa. Haffner senior morì nel 1772, ma le famiglie rimasero comunque in contatto tra loro.

Nel 1776 Sigmund Haffner figlio commissionò a Mozart una serenata per il matrimonio di Marie Elizabeth Haffner con Franz Xavier Spath. Questa composizione, conosciuta come Serenata Haffner, ebbe un tale successo che Haffner, sei anni dopo, in occasione della sua nobilitazione, volle commissionare un'ulteriore opera per l'occasione presso il compositore salisburghese. Tale commissione, in realtà, arrivò a Mozart tramite il padre Leopold il 20 luglio 1782, in un periodo di grande lavoro per il compositore.[1] Non solo, infatti, si dedicava all'insegnamento, ma doveva revisionare la sua opera Il ratto dal serraglio prima del 28 luglio. In più, la sua proposta di matrimonio a Constanze Weber aveva portato a una serie di complicazioni aggiuntive tra cui un trasloco in un nuovo appartamento a Hohe Brücke, sempre a Vienna.[2][3]

Nonostante tutti i suoi impegni, Mozart lavorò assiduamente anche a quella commissione, inviandola sezione per sezione al padre. Ciò che aveva composto era però una serenata (completamente diversa da quella del 1776) con una marcia introduttiva e due minuetti. Secondo le prove storiche, Mozart non ce l'avrebbe fatta a completare l'opera entro il termine stabilito, ovvero il giorno della nobilitazione di Sigmund Haffner.

Alla fine del dicembre del 1782, Mozart decise di rappresentare la serenata a un concerto. Dopo aver chiesto al padre Leopold di spedirgli lo spartito da Salisburgo, Mozart si rivelò entusiasta del suo stesso lavoro, considerando anche il poco tempo che aveva impiegato per comporla.[2][4] Lavorò ad una serie di alterazioni all'opera in modo da convertire la serenata in una sinfonia. Tra queste modifiche era inclusa l'eliminazione della marcia introduttiva (ora catalogata col numero d'opera K 385a) e uno dei due minuetti (ora perduto). In più fu rimossa la ripetizione dell'esposizione del primo movimento. Mozart inoltre ampliò l'organico aggiungendo due flauti e due clarinetti nel primo e nell'ultimo movimento. Tali nuove parti per fiati non costituiscono nuovo materiale melodico, ma semplicemente un raddoppio delle già esistenti voci per fiati.[5][6]

Prima esecuzione[modifica | modifica wikitesto]

La Sinfonia Haffner, così come è conosciuta oggi, fu rappresentata per la prima volta il 23 marzo 1783 al Burgtheater di Vienna.[7][8]

Al concerto Mozart eseguì i primi tre movimenti della sinfonia, un'aria dall'opera Idomeneo, re di Creta, un concerto per pianoforte, una scena (genere simile all'aria di un concerto), il movimento concertante di una delle sue ultime serenate, il suo Concerto per pianoforte e orchestra n. 5, K 175 (con un nuovo finale) e un'altra scena (da una sua opera composta a Milano); arrivati a quel punto, improvvisò una fuga "perché l'imperatore era presente" (Giuseppe II d'Asburgo-Lorena) e due serie di variazioni (K 398 su un'aria di Giovanni Paisiello e K 455 su un'aria di Christoph Willibald Gluck). Dopo tutto ciò, il soprano Aloysia Weber cantò un rondò (forse K 416) e infine, per terminare il concerto, fu suonato l'ultimo movimento della sinfonia Haffner.[3][4][9]

Durante il concerto, la sinfonia riscosse un grande successo tra il pubblico. La Sinfonia Haffner, la Linz (n. 36) e la Praga (n. 38) sono considerate opere che trascendono dal resto del repertorio sinfonico di Mozart.[10]

La partitura autografa è attualmente conservata alla Pierpont Morgan Library a New York.[11]

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

Organico[modifica | modifica wikitesto]

La strumentazione prevista è costituita da due oboi, due flauti, due fagotti, due clarinetti, due corni, due trombe in Do, timpani e archi.[12]

Tonalità[modifica | modifica wikitesto]

La tonalità scelta da Mozart per questa sinfonia è Re maggiore, che dà particolare gaiezza al suono dei fiati, e che fu la più utilizzata da Mozart nelle sue sinfonie.[13] La tonalità è anche indicativa della provenienza della sinfonia da una serenata, dato che tutte le serenate per orchestra sono state scritte dal compositore salisburghese in Re maggiore.

Movimenti[modifica | modifica wikitesto]

Sono presenti quattro movimenti, coerentemente con i canoni della sinfonia del Classicismo.

  1. Allegro con spirito, 4/4
  2. Andante, 2/4
  3. Minuetto, 3/4
  4. Presto, 2/2

Allegro con spirito[modifica | modifica wikitesto]

Nelle lettere che Mozart scambiava con il padre Leopold, Mozart dichiarava che il primo movimento andava suonato con fuoco.[14] Il movimento è in forma-sonata con un breve sviluppo. L'esposizione inizia senza introduzione e con tutti gli strumenti all'unisono; il motivo d'apertura risulta piuttosto energico - risultato di un attento uso di ritmi staccati con l'intento di fermare l'attenzione dell'ascoltatore.[15] Il secondo tema è simile al primo in quanto a ritmo e materiale melodico, e richiama i movimenti monotematici in forma-sonata di Joseph Haydn.

È interessante notare che non è presente alcuna ripetizione alla fine dell'esposizione. Ciò viola le convenzioni della forma-sonata, ma tale artificio è presente anche nelle tre sinfonie che precedono la Haffner ovvero la n. 31, n. 33 e la n. 34.[7]

Lo sviluppo inizia con un La all'unisono come transizione dalla tonalità di La maggiore a quella di Re minore (battute 95-104). Dopo tre battiti di silenzio, Mozart passa dalla dominante di Re minore a un accordo di Fa diesis 7, dopodiché inizia una serie di rapidi accordi: Fa diesis 7 (battuta 106), Si (battuta 109), Si minore (battuta 110), Do diesis 7 (battuta 110). Infine, mediante l'uso del Do diesis 7 come dominante per il Fa diesis minore, Mozart approfondisce brevemente questa chiave (battute 111-120) prima di adoperare una serie di settime di dominante (battute 120-129) per riportare la linea melodica indietro alla settima dominante di Re maggiore in vista della ripresa. La ripresa è simile all'esposizione, con l'eccezione di qualche differenza nella transizione. Il movimento si chiude con una breve coda di quattro battute.

Andante[modifica | modifica wikitesto]

Il secondo movimento, in Sol maggiore presenta lente e graziose melodie annunciate dai fiati. Il movimento è scritto in una forma-sonata ridotta. Al posto dello sviluppo, i fiati suonano un breve passaggio simile a un corale. Le strutture ritmiche del primo e del secondo tema creano un contrasto fine ma efficace. Nonostante i due temi si assomiglino molto, il primo possiede un lento accompagnamento basate su due ottave, mentre il secondo ha un accompagnamento più impegnato e basato su quattro ottave. Il passaggio simile un corale, è scandito dai violini e dalle viole tramite un accompagnamento sincopato. Riassumendo, l'Andante si presenta come un movimento delicato ed elaborato, nonché rilassante.[7][9]

Minuetto[modifica | modifica wikitesto]

Il minuetto, in Re maggiore, porta a un brillante cambio di atmosfera rispetto al lento e serio Andante. Durante il terzo movimento vi è un costante alternarsi di due accordi diversi - la tonica e la dominante. Solo per tre volte sono presenti accordi che non siano in tonica o dominante.

Il "trio" porta a compimento il carattere del "minuetto". Come indicato da Mozart nello spartito autografo, il "trio" segue il "minuetto" senza pause. Vi è quindi un repentino salto nella tonalità di La maggiore, e diventa subito chiaro che il trio sia in forma ternaria, come il minuetto. Il trio presenta una dinamica piano, con l'eccezione delle battute 33 - 36 e 43 - 44, dove Mozart ha indicato un leggero crescendo. Nel trio sono inoltre disseminati degli sforzando.

Nel "trio" come nel "minuetto" è presente lo stesso tipo di suspense. Infatti, Mozart fa un passo avanti nel trio aggiungendo un pedale in dominante. Tale dominante subito si riversa nella tonica per mezzo di un Si diesis cromatico. Nel comparare il carattere del minuetto con quello del trio. Per riassumere, il minuetto presenta un carattere più luminoso, mentre il trio crea un'atmosfera più fluente.

Presto[modifica | modifica wikitesto]

L'ultimo movimento, in forma-sonata e con indicazione agogica Presto, riprende i concitati ritmi del primo, nonché la stessa tonalità (Re maggiore). Secondo Steinberg[7] e Ledbetter,[9] non solo condivide la stessa atmosfera dell'ouverture dell'opera Le nozze di Figaro, ma rimanda anche all'aria di Osmin "O wie will ich triumphieren" da Il ratto dal serraglio. È interessante notare che quest'ultima opera fu terminata solo due settimane prima della composizione di questo finale.

In una lettera al padre Leopold, contenente istruzioni sulle modalità di esecuzione del finale, Mozart asserì che il modo migliore di suonarlo era "il più velocemente possibile".[16] Nonostante il Presto inizi con un ritmo tranquillo e serrato, seguono tre spiazzanti battute di silenzio, seguite da un forte alla battuta 9 eseguito dall'intera orchestra. "Sorprese" musicali di questo tipo sono frequenti durante l'intero movimento.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Steinberg, p. 386.
  2. ^ a b Boerner.
  3. ^ a b Boynick.
  4. ^ a b Landon.
  5. ^ Wilson.
  6. ^ J.A.W.
  7. ^ a b c d Steinberg.
  8. ^ Sadie.
  9. ^ a b c Ledbetter.
  10. ^ Cuyler.
  11. ^ Si veda la sezione "Collegamenti esterni" per il sito ufficiale.
  12. ^ "Later Symphonies" by Wolfgang Amadeus Mozart, pubblicato da Dover Publications, ISBN 0-486-23052-X
  13. ^ Cuyler, p. 37.
  14. ^ Zaslaw.
  15. ^ Downs.
  16. ^ Zaslaw, p. 378.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Steve Boerner, The Mozart Project, K 385, [online], 1997.
  • Matt Boynick, Wolfgang Amadeus Mozart - Symphony 35, [online], 1996.
  • Louis Cuyler, The Symphony, 2ª ed., Michigan, Harmonie Park Press, 1995.
  • Philip G. Downs, Classical Music, New York, WW Norton, 1992.
  • Howard Chandler Robbins Landon, The Mozart Compendium, Londra, Thames & Hudson, 1996.
  • Steven Ledbetter, Pro Arte: Mozart; Symphony No. 35 in D, Haffner, [online], 1997.
  • Stanley Sadie, The Cambridge music guide, Cambridge, Cambridge University Press, 1985.
  • Michael Steinberg, The Symphony - A Listener's Guide, Oxford, Oxford University Press, 1995.
  • R.E. Wilson, Note, volume 26, n. 2, p. 350-351, in "Haffner Symphony; Facsimile of the Original Manuscript Owned by the National Orchestral Association, New York".
  • Neal Zaslaw, Mozart's symphonies: context, performance, practice, reception, Oxford, Oxford University Press, 1989.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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