Sindrome del babbuino

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Sindrome del babbuino
La regione glutea dei babbuini, naturalmente rossa, ha dato il nome alla sindrome dell'uomo.
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-10L24.4 e L25.1

La sindrome del babbuino è una forma di dermatite da contatto, un'eruzione cutanea che tende a localizzarsi al deretano, facendo assumere alle natiche un aspetto ed una colorazione che richiama quello tipico dei rossi glutei del babbuino.[1][2] L'acronimo SDRIFE è stato coniato ad indicare alcuni casi particolari associati alla reazione da sindrome del babbuino. L'acronimo, in lingua inglese, sta per Symmetrical Drug-Related Intertriginous and Flexural Erythemas, ovvero eritema (arrossamento cutaneo) delle zone e pieghe sottoposte a flessione, con intertrigine (delle natiche e pieghe inguinali) correlata all'assunzione di farmaci.

Epidemiologia[modifica | modifica wikitesto]

La sindrome del babbuino colpisce in egual misura il sesso maschile e quello femminile, e si può verificare a qualsiasi età, anche se sembra più comune nell'infanzia.[3]

Eziologia[modifica | modifica wikitesto]

La sindrome si manifesta dopo esposizione sistemica, in genere per ingestione, per inalazione oppure per via iniettiva, di una sostanza alla quale il soggetto era già stato sensibilizzato tramite un contatto cutaneo. Tra le sostanze più frequentemente coinvolte il mercurio, (generalmente inalato a seguito delle rottura di un termometro), il nichel, e molti farmaci quali idroxizina,[4] penicillina,[5] ampicillina, amoxicillina,[6] mezzi di contrasto iodati[7] ed altri ancora.

Clinica[modifica | modifica wikitesto]

Il rash cutaneo tipico appare sulle natiche. Questa localizzazione richiama l'aspetto dei glutei del babbuino, e da qui il nome della sindrome. Anche altre aree possono essere interessate dall'eruzione, in particolare la parte supero-interna della coscia, la regione sacrale, le ascelle e la piega interna dei gomiti. Il rash tende ad essere ben definito. In genere l'eruzione è simmetrica e pressoché mai associata a sintomi sistemici.[8] Alcuni pazienti comunque riferiscono in corrispondenza della cute arrossata una fastidiosa sensazione di prurito e di irritazione. Questa sensazione non è costante e non viene sperimentata da tutti i soggetti colpiti.

Trattamento[modifica | modifica wikitesto]

È fondamentale la sospensione del farmaco allergizzante, sia applicato per via locale che assunto per via generale. La reazione cutanea tenderà a risolversi in diversi giorni. I cortisonici per via locale o per os possono alleviare i sintomi in attesa della guarigione spontanea. È meglio prendere nota che si è allergici a quel dato

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Rapini, Ronald P., Bolognia, Jean L.; Jorizzo, Joseph L., Dermatology: 2-Volume Set, St. Louis, Mosby, 2007, ISBN 1-4160-2999-0.
  2. ^ C. Goossens, U. Sass; M. Song, Baboon syndrome., in Dermatology, vol. 194, n. 4, 1997, pp. 421-2, PMID 9252782.
  3. ^ D. Moreno-Ramírez, B. García-Bravo; AR. Pichardo; FP. Rubio; FC. Martínez, Baboon syndrome in childhood: easy to avoid, easy to diagnose, but the problem continues., in Pediatr Dermatol, vol. 21, n. 3, pp. 250-3, DOI:10.1111/j.0736-8046.2004.21313.x, PMID 15165206.
  4. ^ H. Akkari, H. Belhadjali; M. Youssef; S. Mokni; J. Zili, Baboon syndrome induced by hydroxyzine., in Indian J Dermatol, vol. 58, n. 3, Mag 2013, pp. 244, DOI:10.4103/0019-5154.110871, PMID 23723506.
  5. ^ A. Handisurya, G. Stingl; S. Wöhrl, SDRIFE (baboon syndrome) induced by penicillin., in Clin Exp Dermatol, vol. 34, n. 3, Apr 2009, pp. 355-7, DOI:10.1111/j.1365-2230.2008.02911.x, PMID 18699835.
  6. ^ C. Strub, AJ. Bircher, [Exanthema with emphasis of body flexure points 10 hours after administration of amoxicillin, baboon syndrome]., in Praxis (Bern 1994), vol. 91, n. 6, Feb 2002, pp. 232-4, PMID 11875845.
  7. ^ AW. Arnold, P. Hausermann; S. Bach; AJ. Bircher, Recurrent flexural exanthema (SDRIFE or baboon syndrome) after administration of two different iodinated radio contrast media., in Dermatology, vol. 214, n. 1, 2007, pp. 89-93, DOI:10.1159/000096920, PMID 17191055.
  8. ^ S. Utaş, A. Ferahbaş, Baboon syndrome and segmental vitiligo coexistence., in Turk J Pediatr, vol. 51, n. 4, pp. 392-4, PMID 19950853.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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