Sinagoga di Mondovì

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La Sinagoga di Mondovì fu realizzata nella seconda metà del XVIII secolo.

Dopo la confinazione degli ebrei decretata nei primi decenni del Settecento da Vittorio Amedeo II, non avrebbe dovuto avere elementi architettonici visibili dall'esterno. Venne perciò allestita ristrutturando un alloggio al secondo piano.

Essa è composta da quattro differenti camere: la sala delle celebrazioni, l'aula scolastica, la terrazza a veranda ed il matroneo. Piccola e riccamente arredata, conserva tuttora gli originali arredi barocchi in legno dorato e laccato. Pregevoli sono le cornici, i pannelli e le colonne tortili, intagliate a mano. L'Arca Santa, contenente le tavole della legge, ed il Menorah (candelabro con sette braccia), era posta nella parete rivolta verso Gerusalemme. Erano custoditi i quattordici rotoli delle Sacre Scritture ed i cinque libri della Torah, scritti in caratteri ebraici. I lampadari sono di cristallo. Piacevole a vedersi è anche il pulpito ottagonale (Bimah), scolpito in legno dorato. Lungo le pareti sono disposti alcuni banchi. Pregevoli sono le sei finte finestre dipinte riportanti passi della Bibbia e la finta trabeazione floreale del soffitto.

Nei primi anni trenta la sinagoga di Mondovì divenne parte della comunità israelitica di Torino, dove venne traslato quasi tutto il materiale di archivio ed i rotoli della legge. Attualmente ne rimane uno soltanto. Nel 1924 venne celebrato l'ultimo matrimonio.

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