Shvetsov M-11

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Shvetsov M-11
Una foto del radiale 5 cilindri Shvetsov M-11
(qui nella versione M-11FR)
Descrizione generale
CostruttoreBandiera dell'Unione Sovietica OKB 19 Shvetsov[1]
Tipomotore radiale
Numero di cilindri5
Schema impianto
Cilindrata8,6 L
Alesaggio125,0 mm
Corsa140,0 mm
DistribuzioneOHV, a 2 valvole per cilindro
Combustione
Raffreddamentoad aria
Uscita
Potenza100 hp (75 kW)
Potenza specifica8,7 kW/L
Rapporti di compressione
Rap. di compressione5,00:1
Peso
A vuoto165,0 kg
Prestazioni
Utilizzatorivedi paragrafo
Note
Dati riferiti alla versione M-11 tratti da www.airwar.ru[2].
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Lo Shvetsov M-11[1] era un motore radiale a 5 cilindri, raffreddato ad aria, prodotto in Unione Sovietica tra il 1923 ed il 1952[2]. È noto con il nome del suo progettista capo, l'ingegnere Arkadij Dmitrievič Švecov[N 1].

Storia, sviluppo e descrizione tecnica[modifica | modifica wikitesto]

Il progetto dello Shvetsov M-11 nacque in risposta ad una richiesta di un nuovo motore destinato ad equipaggiare aerei da addestramento e destinato a sostituire il precedente M-2[2].

Si trattava di un motore radiale a 5 cilindri raffreddati ad aria, disposti su unica fila. Era caratterizzato da cilindri con testata in alluminio e, raro per l'epoca[2], da aste e bilancieri comandati da una camma ciascuno anziché da un'unica camma centrale.

La prima versione dello Shvetsov M-11 sviluppava una potenza di 100 hp (pari a 75 kW) e presentava una vita operativa limitata a 50 ore. Nel tempo, con l'innovazione costante e l'introduzione di migliorie nella componentistica, l'ultima versione (la M-11FR, realizzata nel 1946) sviluppava una potenza di 140 hp (che al decollo salivano fino a 160).

Versioni[modifica | modifica wikitesto]

I dati relativi alle versioni sono tratti da www.airwar.ru[2].

  • M-11: versione iniziale di produzione; pesava 165 kg e sviluppava la potenza (al decollo) di 110 hp a 1 650 rpm;
  • M-11G (in cirillico М-11Г): seconda versione produttiva; mantenendo inalterate le altre caratteristiche, il peso venne ridotto a 160 kg;
  • M-11D (М-11Д): l'innalzamento del massimo regime di rotazione (a 1 760 rpm), malgrado il peso ritornato a 165 kg, consentì l'incremento della potenza a 125 hp (sempre in decollo o, per brevi periodi, in caso di necessità);
  • M-11E (М-11Е): la potenza massima salì fino a 150 hp (1 950 rpm e 180 kg);
  • M-11FR (М-11ФР): ultima versione realizzata; con rapporto di compressione salito a 5,5:1 era in grado di sviluppare 160 hp a 1 900 rpm.

Aeromobili utilizzatori[modifica | modifica wikitesto]

Aerei[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera della Cina Cina
Bandiera della Polonia Polonia
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica

Elicotteri[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica

Altri impieghi[modifica | modifica wikitesto]

Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La denominazione del "costruttore" risulta scritta in modo diverso da quella del "progettista" poiché nel secondo caso la traslitterazione del cognome è effettuata secondo il sistema "ISO 9", impiegato come standard convenzionale nelle pagine di Wikipedia in lingua italiana.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Oppure, in base alla traslitterazione secondo lo standard ISO 9, Švecov.
  2. ^ a b c d e (RU) M-11, su Уголок неба, http://www.airwar.ru. URL consultato il 10 ottobre 2010.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Bill Gunston, World Encyclopaedia of Aero Engines, Cambridge, England, Patrick Stephens Limited, 1989, ISBN 1-85260-163-9.
  • (EN) Vladimir Kotelnikov, Russian Piston Aero Engines, Marlborough, Wiltshire, The Crowood Press Ltd, 2005, ISBN 1-86126-702-9.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Alexandre Savine, M-11, A.D.Shvetsov, su ctrl-c.liu.se, Russian Aviation Museum, 11 febbraio 1998. URL consultato il 21 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2012).
  • (RU) M-11, su airwar.ru, Уголок неба. URL consultato il 10 ottobre 2010.