Sesto Campano

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Sesto Campano
comune
Sesto Campano – Stemma
Sesto Campano – Bandiera
Sesto Campano – Veduta
Sesto Campano – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Molise
Provincia Isernia
Amministrazione
SindacoEustachio Macari (Noi ci siamo) dal 21-9-2020
Territorio
Coordinate41°25′N 14°05′E / 41.416667°N 14.083333°E41.416667; 14.083333 (Sesto Campano)
Altitudine323 m s.l.m.
Superficie35,32 km²
Abitanti2 148[1] (31-12-2022)
Densità60,82 ab./km²
FrazioniRoccapipirozzi
Comuni confinantiCiorlano (CE), Mignano Monte Lungo (CE), Pratella (CE), Presenzano (CE), Venafro
Altre informazioni
Cod. postale86078
Prefisso0865
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT094050
Cod. catastaleI682
TargaIS
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona D, 1 701 GG[3]
Nome abitantisestolesi
Patronosant'Eustachio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sesto Campano
Sesto Campano
Sesto Campano – Mappa
Sesto Campano – Mappa
Posizione del comune di Sesto Campano nella provincia di Isernia
Sito istituzionale

Sesto Campano (Siésctë in molisano[4]) è un comune italiano di 2 148 abitanti[1] della provincia di Isernia in Molise.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Fino al 1861 era parte della Terra di Lavoro, da cui l'aggettivo "campano", aggiunto nel 1863 nell'ambito della riforma sabauda che modificò gran parte degli omotoponimi italiani. Nel 1970 il comune passò alla neo-istituita provincia di Isernia.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Nello stemma, adottato dal comune anche se privo di formale decreto presidenziale di concessione, sono rappresentati un compasso — che in passato veniva chiamato "sesto" per la sua capacità di dividere la circonferenza in sei parti — sovrapposto a una squadra.[5] Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa di Sant'Eustachio Placido[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa fu fondata nel XIII secolo. Mantenne la forma di chiesa medievale fino al 1802 quando i restauri la trasformarono in chiesa neoclassica. Ciò si evince nella facciata con colonne laterali a capitelli ionici e iscrizioni latine sull'architrave. Il campanile a torre ha un orologio; il resto della chiesa in ambito esterno è rimasto medievale con materiale in pietra sbozzata, e livello rialzato sul transetto.

L'interno è molto ricco: due altari per il patrono e san Domenico, realizzati in marmo policromo con rappresentazioni di fiori e cerchi di cornice, della scuola abruzzese e napoletana. Infatti un autore è Tommaso Brunetti di Alfedena (XVIII secolo).

L'altare di San Domenico è più ricco, con una rosa dei venti sulla pala di marmo, due fiori laterali e un angelo di cammeo nella cella dove si conservano calice e ostie.

Castello Spinola[modifica | modifica wikitesto]

Di origine longobarda, è citato per la prima volta in un documento nel 1064 in occasione della donazione del conte Paldone di Venafro all'abate Desiderio. Fu acquistato da Filippo Spinola nel 1582. Fu modificato nel XVII secolo. Si sviluppa su tre livelli con ampia corte interna. Vi sono ancora elementi dell'età longobarda per quanto riguarda le torri angolari quadrate e sobrie, e per il fossato colmato.[6].

Oggi il castello è usato come museo e teatro all'aperto.

Fortezza Angioina di Roccapipirozzi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Roccapipirozzi.
Castello di Roccapipirozzi

Fu costruita prima del 1320, e ancora oggi ha mantenuto il suo aspetto originale.

Castello rettangolare con beccatelli di coronamento e merlature varie, è di interesse la grande torre cilindrica con tracce di merlature sulla sommità. Sullo spigolo meridionale vi è una seconda torre a scarpa per protezione di riserva del castello. Fino all'epoca delle guerre del XV secolo il castello servì come roccaforte principale per difendere il Molise da invasioni dalla Campania o dal Lazio.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Roccapipirozzi.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Il comune è interessato dalla strada statale 85 Venafrana ed è servito dalla stazione di Sesto Campano, sulla ferrovia Vairano-Isernia.[8]

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
5 aprile 2005 30 marzo 2010 Antonio Epifanio Lista civica Sindaco
30 marzo 2010 31 maggio 2015 Renata Cicerone Lista civica Sindaco
31 maggio 2015 21 settembre 2020 Luigi Paolone Progetto comune Sindaco
21 settembre 2020 'in carica Eustachio Macari Noi ci siamo Sindaco

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La principale squadra di calcio della città è S.S.D. Sesto Campano che milita nell'Eccellenza Molise. È nata nel 1984. Esisteva anche la Sestese Calcio a 5 che giocava in Serie C2.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 622, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Comune di Sesto Campano, Statuto (PDF), art. 2 Territorio, sede, stemma e gonfalone.
  6. ^ Franco Valente, Sesto Campano, il nucleo antico
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ Lestradeferrate.it - Stazione di Capriati al Volturno (IS), su www.lestradeferrate.it. URL consultato il 15 novembre 2023.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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