Sennariolo

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Sennariolo
comune
(IT) Sennarìolo
(SC) Sinnarìolo
Sennariolo – Stemma
Sennariolo – Veduta
Sennariolo – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sardegna
Provincia Oristano
Amministrazione
SindacoGianbattista Ledda (lista civica) dal 31-5-2015 (2º mandato dal 26-10-2020)
Territorio
Coordinate40°12′44.08″N 8°33′23.1″E / 40.212244°N 8.556418°E40.212244; 8.556418
Altitudine274 m s.l.m.
Superficie15,61 km²
Abitanti154[1] (31-1-2024)
Densità9,87 ab./km²
Comuni confinantiCuglieri, Flussio, Scano di Montiferro, Tresnuraghes
Altre informazioni
Cod. postale09078
Prefisso0785
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT095055
Cod. catastaleI613
TargaOR
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[2]
Nome abitanti(IT) sennariolesi
(SC) sinnariolesos
Patronosant'Andrea
Giorno festivo30 novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Sennariolo
Sennariolo
Sennariolo – Mappa
Sennariolo – Mappa
Posizione del comune di Sennariolo all'interno della provincia di Oristano
Sito istituzionale

Sennariolo è un comune italiano di 154 abitanti della provincia di Oristano in Sardegna.

È uno dei comuni più piccoli della Sardegna in assoluto e si trova nel versante occidentale del Montiferru al confine con la zona storico-geografica della Planargia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La felice posizione geografica del piccolo centro, tra due fiumi (Riu Mannu e Riu di Marale o Marafè, in sardo Malafau) e pianeggiante, ne ha favorito il popolamento fin dai tempi più remoti, come testimoniano la presenza di alcune domus de janas.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il nome " Sennariolo " deriverebbe dal toponimo s'ena de su riu che significa letteralmente " vena del fiume " (rivo) , a testimonianza di un'antica sorgiva all'interno dell'attuale centro abitato che faceva da affluente su un rio principale. All'interno del territorio comunale si può inoltre ammirare la "Funtana Ezza" (fontana vecchia in italiano), antica sorgente del comune.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'area fu abitata già in epoca prenuragica e nuragica, per la presenza sul territorio di alcune domus de janas e di alcuni nuraghi.

Nel medioevo appartenne al Giudicato di Torres e fece parte della curatoria di Montiferru. Alla caduta del giudicato (1259) passò sotto il dominio del Giudicato di Arborea, finché intorno al 1350, nel corso della guerra sardo-catalana, passò sotto il dominio aragonese, dove divenne un feudo. Nel 1417 venne incorporato nella baronia del Montiferru, feudo inizialmente dei Zatrillas. Nel 1839, con la soppressione del sistema feudale, venne riscattato agli Amat di San Filippo, ultimi feudatari.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone del comune di Sennariolo sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 14 febbraio 2008.[3]

«Stemma partito semitroncato: il primo, di azzurro, all'olivo di verde, fustato e sradicato, al naturale, fruttato di nero, accompagnato da due bisanti d'oro, uno in capo, l'altro in punta; il secondo, di argento, alle due fasce ondate di azzurro; il terzo, di verde, alle cinque spighe di grano d'oro, impugnate, legate di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di giallo.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa parrocchiale di Sant'Andrea Apostolo.
  • Nei dintorni, a circa 5 km in direzione ovest si trova la chiesa di Santa Vittoria, in cima alla collina omonima. La chiesa è stata edificata in tempi antichi e dedicata a Santa Vittoria proprio per la vittoria degli abitanti locali sui mori invasori.
  • Chiesa di San Quirico (Santu Chirigheddu).

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Nell'area del comune si trovano numerosi nuraghi: Fròmigas, Murgu, S'Ena e Tìana, e soprattutto Liortìnas, davvero imponente, a guardia della confluenza tra il Rio Piraura e il Rio Mannu; non mancano inoltre delle tombe dei giganti.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[4]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati ISTAT[5] al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 5 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

La variante del sardo parlata a Sennariolo è quella logudorese centrale o comune.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Il centro è rinomato per la produzione di olio d'oliva e miele di qualità.

Sennariolo visto da Cuglieri

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
31 maggio 2015 26 ottobre 2020 Gianbattista Ledda Lista civica "De Sinnariolo po Sinnariolo" Sindaco
26 ottobre 2020 in carica Gianbattista Ledda Lista civica "De Sinnariolo po Sinnariolo" Sindaco

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 gennaio 2024.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Sennariolo (Oristano) D.P.R. 14.02.2008 concessione di stemma e gonfalone, su presidenza.governo.it. URL consultato il 19 ottobre 2021.
  4. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  5. ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato l'11 gennaio 2012 (archiviato il 22 giugno 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giovanni Mele, Montiferru, Cagliari, Casa editrice EdiSar, 1993.
  • Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2021).
  • Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
  • Mario Antioco Sanna, Sennariolo: storia del paese e del territorio, Ortacesus, Sandhi Editore - Nuove Grafiche Puddu, 2015.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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