Seminario vescovile di Vicenza

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Seminario vescovile
Il Seminario vescovile, costruito nella prima metà dell'Ottocento
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàVicenza
Indirizzocontrà Santa Lucia 43, Vicenza
Coordinate45°33′15.8″N 11°33′06.98″E / 45.55439°N 11.55194°E45.55439; 11.55194
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1842 - 1854
Inaugurazione4 novembre 1854.
Stileneoclassico
Realizzazione
ArchitettoFrancesco Lazzari
ProprietarioDiocesi di Vicenza

Il Seminario vescovile è l'istituzione della diocesi di Vicenza in cui vengono formati i futuri presbiteri per il servizio della stessa diocesi; con lo stesso nome viene designato anche l'edificio in cui essa ha sede, situato in borgo Santa Lucia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La prima sede[modifica | modifica wikitesto]

Il primo seminario[1] vescovile fu fondato nel 1566 dal vescovo Matteo Priuli, in attuazione delle disposizioni del Concilio di Trento. Per la formazione culturale e disciplinare di 50 giovani di buona famiglia e di chiara attitudine allo stato ecclesiastico, il vescovo assegnò a questa nuova istituzione la chiesa di San Francesco[2] con l'annesso edificio; difficile era però il suo mantenimento, che avrebbe dovuto essere sostenuto da rendite derivanti dal capitolo delle cattedrale e dai monasteri, i quali invece si rifiutavano di corrisponderle[3].

La sede attuale[modifica | modifica wikitesto]

Chiostro del Seminario maggiore

L'attuale sede, in sostituzione della precedente, fu voluta dal vescovo Giovanni Giuseppe Cappellari che, il 4 settembre 1842, presenti l'ingegnere architetto veneziano Francesco Lazzari, i professori e altre personalità, benediceva la prima pietra, sulla quale stava scolpita la seguente iscrizione:

NOVI - ECCL. - VICENTINAE - CLERICORUM - SEMINARII - PRIMUS - HIC - LAPIS - SOLENINIBUS - CEREMONIIS - POSITUS - EST - PRIDIE - NONAS - SEPTEMBRIS A. D. MDCCCXLII - A - JOANNE - JOSEPHO - CAPPELLARI - EPISCOPO - MUNIFICENTISSIMO - QUI - FUNDUM - IPSUM - AERE - SUO - EMPTUM - DONAVIT[4].

Durante la prima guerra di indipendenza, nel 1848 e poi ancora nel 1849, la costruzione subì dei rallentamenti a causa del colera che colpì la città. I lavori ripresero e vennero portati a termine nell'estate del 1854; il nuovo edificio venne inaugurato il 4 novembre di quell'anno. Nel primo decennio di vita fu varie volte utilizzato dalle truppe austriache (nel 1859 e dal 1860 al 1863). Fino al 1864 il rettore fu mons. Antonio Graziani.

Il seminario minore[modifica | modifica wikitesto]

Il Seminario minore, poi Centro "Arnoldo Onisto".

Negli anni sessanta del Novecento, per rispondere all'esigenza di nuovi spazi venne costruito il seminario minore voluto dal vescovo Carlo Zinato, destinato ad accogliere le classi di ragazzi che frequentavano la scuola media (la maggior parte di essi provenivano dai paesi della diocesi, paesi ancora senza scuola al tempo in cui non era ancora stata istituita la scuola media unica). L'edificio ottocentesco ospitò invece il liceo e gli studenti di teologia, oltre al personale amministrativo e docente del seminario.

Negli anni novanta, stante la forte diminuzione degli alunni, una parte dell'edificio del seminario minore venne dapprima affittata a una scuola superiore della città, poi al vicino ospedale San Bortolo, al quale è poi stata venduta. La parte restante è stata utilizzata dal 2013[5] per quasi un decennio come Centro "Arnoldo Onisto", infine ceduta a un istituto di formazione privato; il Centro "Onisto" è stato spostato nel seminario maggiore.

Istituzioni connesse[modifica | modifica wikitesto]

Scuola di teologia[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteca[modifica | modifica wikitesto]

Fondata dal cardinale Antonio Maria Priuli vescovo di Vicenza dal 1738 al 1767, fu accresciuta con le donazioni dei vescovi Alvise Maria Gabrielli e Marco Zaguri.

Sistemata nel 1830 per ordine del vescovo Giuseppe Maria Peruzzi, su scaffali del 1700, appartenuti alla libreria del doge di Venezia Marco Foscarini, fu trasferita nel 1857 nei locali del nuovo edificio appena costruito.

Ha prevalente carattere teologico, storico e letterario. Appartenente al Seminario vescovile, vi possono accedere gli studiosi che lo richiedano, dal 1974 vi è custodita la Biblioteca capitolare di Vicenza. Dal 2004 è in compilazione il catalogo elettronico, il quale conta 140.000 schede consultabili in rete[6].

Nella biblioteca si trovano:

  • 600 manoscritti
  • 180.000 volumi
  • 44 incunaboli
  • 1.621 cinquecentine

Museo[modifica | modifica wikitesto]

Il Museo storico scientifico naturalistico del Seminario vescovile, situato presso il Seminario, è aperto durante l'anno scolastico (gennaio – giugno; settembre – dicembre) su prenotazione.

Si compone di cinque sale di circa 90 m² ciascuna, adibite in origine a laboratori didattici, con scaffalature e vetrine espositive ottocentesche che ospitano strumenti scientifici e reperti zoologici, botanici ed etnologici raccolti dal 1600 al 1900.

Ecclesiastici che hanno frequentato il Seminario di Vicenza[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il Concilio di Trento dispose che presso ogni chiesa cattedrale venisse istituito un perenne seminarium (vivaio) ministrorum Dei: Mantese, 1974/1,  p. 108
  2. ^ In contrà San Francesco Vecchio, vicino al vescovado
  3. ^ Mantese, 1974/1,  pp. 107-109.
  4. ^ (Qui è stata posta la prima pietra del nuovo Seminario dei chierici della Chiesa vicentina, il giorno precedente alle None di settembre del 1842, dal munificentissimo vescovo Giovanni Giuseppe Cappellari, che donò lo stesso terreno acquistato con il proprio denaro)
  5. ^ Il nuovo Centro diocesano "Monsignor Arnoldo Onisto": luogo per l'incontro, la formazione e la comunicazione, su Diocesi di Vicenza, 23 settembre 2013. URL consultato il 1º maggio 2023.
  6. ^ schede consultabili in rete, su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 10 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2008).
  7. ^ Giuseppe Perazzolo, Don Luigi Pedrollo: primo successore di San Giovanni Calabria. Parte 1 1888-1932, Verona, CCSC, 2016, pp. 47-64.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Caliaro L., La biblioteca del Seminario Vescovile di Vicenza, Vicenza 1926
  • Apollonj E e Arcamone G. Le biblioteche d'Italia fuori Roma, tomo I parte II, Roma 1937, p. 177
  • Giovanni Mantese, Memorie storiche della Chiesa vicentina, IV/1, Dal 1563 al 1700, Vicenza, Accademia Olimpica, 1974.
  • Giovanni Mantese, Memorie storiche della Chiesa vicentina, IV/2, Dal 1563 al 1700, Vicenza, Accademia Olimpica, 1974.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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