Selandiano

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Periodo Epoca Piano Età (Ma)
Neogene Miocene Aquitaniano Più recente
Paleogene Oligocene Chattiano 23,03–28,4
Rupeliano 28,4–33,9
Eocene Priaboniano 33,9–37,2
Bartoniano 37,2–40,4
Luteziano 40,4–48,6
Ypresiano 48,6–55,8
Paleocene Thanetiano 55,8–58,7
Selandiano 58,7–61,7
Daniano 61,7–65,5
Cretacico Cretacico superiore Maastrichtiano Più antico
Suddivisione del Paleogene secondo la Commissione internazionale di stratigrafia dell'IUGS.[1]
Lo stratotipo di riferimento nella spiaggia di Zumaia, in Spagna.

Nella scala dei tempi geologici, il Selandiano (o Paleocene intermedio) è il secondo dei tre piani in cui è suddiviso il Paleocene. È preceduto dal Daniano e seguito dal Thanetiano.

Copre un periodo compreso tra 61,1 milioni di anni fa (Ma) e 58,7 ± 0,2 milioni di anni fa.[1][2]

Definizioni stratigrafiche e GSSP[modifica | modifica wikitesto]

Il piano Selandiano fu introdotto nella letteratura scientifica da Alfred Rosenkrantz nel 1924.[3]
Il suo nome deriva da quello dell'isola danese di Sjaelland.

La base dal Selandiano è prossima al confine tra le biozone NP4 e NP5 nella biostratigrafia marina.
È posizionata subito dopo la prima comparsa di molte nuove specie di nanoplancton calcareo del genere Fasciculithus (F. ulii, F. billii, F. janii, F. involutus, F. tympaniformis e F. pileatus) e in prossimità della prima comparsa del nanoplancton calcareo della specie Neochiastozygus perfectus.

Il limite superiore del Selandiano, nonché base del successivo Thanetiano, si trova alla base della cronozona magnetica C26n.

GSSP[modifica | modifica wikitesto]

Il GSSP,[2] il profilo stratigrafico di riferimento della Commissione Internazionale di Stratigrafia, è stato identificato nelle rocce della spiaggia di Itzurun, presso Zumaia, un villaggio dei Paesi Baschi nel nord della Spagna.[4][5]

Le sue coordinate sono: latitudine 43° 18'N e longiitudine 2° 16'W.[6]

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

In questo piano si ha la presunta presenza dei Plesiadapiformi (intorno ai 60 milioni di anni fa), ordine parallelo ai primati estinto nel tardo Eocene, appartenente al superordine Euarchonta comune ai primati stessi. È sicuramente l'ordine meno distante filogeneticamente dai primati, invece è dubbia la discendenza dei primati stessi da questo ordine di primatoidi estinti.

Si ha inoltre la comparsa dei primi primati conosciuti, ovvero delle protoscimmie del genere Teilhardina, protoprimati classificati nel sottordine Haplorrhini, famiglia Omomyidae, probabili antenate delle Simiiformes (comprendenti tutte le scimmie, platirrine e catarrine, uomo compreso), ma anche dei Tarsi. Nello stesso periodo compaiono le Adapidae, presunte antenate delle proscimmie. È proprio in questo periodo che si differenziano le proscimmie stesse (sottordine Strepsirrhini dell'ordine dei primati, comprendente lemuri, Aye aye e galagoni) dalle scimmie propriamente dette (sottordine Haplorrhini dell'ordine dei primati, comprendente tarsi e scimmie propriamente dette).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Commissione internazionale di stratigrafia, International Chronostratigraphic Chart, su stratigraphy.org, Unione internazionale di scienze geologiche. URL consultato l'8 marzo 2024.
  2. ^ a b Global Boundary Stratotype Section and Point (GSSP) of the International Commission of Stratigraphy, Status on 2009.
  3. ^ Rosenkrantz, A.; 1924: De københavnske Grønsandslag og deres Placering i den danske Lagrække. Meddelelser fra Dansk Geologisk Forening 6, pp. 1–39.
  4. ^ Arenillas, I.; Molina, E.; Ortiz, S. & Schmitz, B.; 2008: Foraminiferal and δ13C isotopic event-stratigraphy across the Danian-Selandian transition at Zumaya (northern Spain): chronostratigraphic implications, Terra Nova 20: pp 38-44.
  5. ^ Bernaola, G., Martín-Rubio, M. & Baceta, J.I., 2009: New high resolution calcareous nannofossil analysis across the Danian-Selandian transition at the Zumaia section: comparisons with South Tethys and Danish sections, Geologica Acta 7(1-2), pp 79-92.
  6. ^ 43.3005555556°N 2.25944444444°W - Google Maps

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Arenillas, I.; Molina, E.; Ortiz, S. & Schmitz, B.; 2008: Foraminiferal and δ13C isotopic event-stratigraphy across the Danian-Selandian transition at Zumaya (northern Spain): chronostratigraphic implications, Terra Nova 20: pp 38–44.
  • Bernaola, G., Martín-Rubio, M. & Baceta, J.I., 2009: New high resolution calcareous nannofossil analysis across the Danian-Selandian transition at the Zumaia section: comparisons with South Tethys and Danish sections, Geologica Acta 7(1-2), pp 79–92.
  • Gradstein, F.M.; Ogg, J.G. & Smith, A.G.; 2004: A Geologic Time Scale 2004, Cambridge University Press.
  • Rosenkrantz, A.; 1920: En ny københavnsk Lokalitet for forsteningsførende Paleocæn, Meddelelser fra Dansk Geologisk Forening 5, pp. 1–10 (published March 1921).
  • Rosenkrantz, A.; 1924: De københavnske Grønsandslag og deres Placering i den danske Lagrække. Meddelelser fra Dansk Geologisk Forening 6, pp. 1–39.
  • Van Valen, L. (1994). “The origin of the plesiadapid primates and the nature of Purgatorius.“ Evolutionary Monographs. Vol. 15:1-79.
  • Van Valen, L. and R. Sloan (1965). “The earliest primates.“ Science. Vol. 150:743-745.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

periodo Paleogene
Paleocene Eocene Oligocene
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