Sedum album

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Borracina bianca
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Core Eudicots
Ordine Saxifragales
Famiglia Crassulaceae
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Rosidae
Ordine Rosales
Famiglia Crassulaceae
Genere Sedum
Specie S. album
Nomenclatura binomiale
Sedum album
L.
Sinonimi

Sedum balticum Hartman fil.
Sedum paniculatum Kit. ex Jáv. (1936) Sedum vermiculare Gaterau (1789)

Nomi comuni

Pinocchiella
Erba pignola

La Borracina bianca (nome scientifico Sedum album L.) è una piccola pianta grassa di aspetto erbaceo, strisciante e perenne, sempreverde, appartenente alla famiglia delle Crassulaceae.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

La sistemazione del genere Sedum non è concorde in tutti gli autori. Infatti il Sistema Cronquist assegna la famiglia delle Crassulaceae all'ordine Rosales mentre la moderna classificazione APG la colloca nell'ordine Saxifragales. E rimane controversa anche la sistemazione dello stesso genere nella classe delle Crassulaceae. Il numero di specie del genere Sedum è abbastanza ampio: circa 140 elementi, sparsi per tutto l'emisfero boreale. In Italia se ne contano 34 le specie spontanee di questo genere.

Varietà[modifica | modifica wikitesto]

La nostra pianta è soggetta ad una certa variabilità (come altre specie dello stesso genere), questo porta ad alcune note di incertezza nella definizione delle varianti e sottospecie. Infatti alcune di queste sottospecie da altri autori sono considerati sinonimi della nostra pianta (vedi box a destra) o addirittura specie diverse ( S. clusianum e S. micranthum).
Di seguito si elencano alcune sottospecie e/o varianti:

  • Sedum album L. subsp. micranthum (Bast ex DC.) Syme: di misure più ridotte, con foglie obovate (larghezza 3 mm; lunghezza 6 mm), petali di 3 mm e più intensamente arrossati. Si trova più facilmente nel Meridione.
  • Sedum album L. subsp. clusianum Guss con densa pelosità ghiandolosa soprattutto nel fusto.
  • Sedum album L. subsp. pentandrum (DC.) Boreau (1849) (sinonimo = S. album L. subsp paniculatum Kit. ex Jáv. (1936))
  • Sedum album L. var. balticum Hartman fil.

Etimologia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome del genere (“Sedum”) definito come molti altri da Linneo potrebbe derivare dal verbo di radice latina “sedeo” = “io mi siedo” per il tipo di fusto prostrato oppure anche (secondo altre dizioni) da “sedare”, “calmare” in riferimento ad alcune proprietà della pianta.
Il nome della specie deriva chiaramente dal colore del suo fiore.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Fiore pentamero, attinomorfo e dialipetalo

La forma biologica è camefita succulenta (Ch succ): sono piante che frequentano ambienti piuttosto aridi, con gemme perennanti radenti il suolo (disposte ad una altezza non maggiore di 20 cm) e con organi (fusti, foglie e fiori) adatti a conservare l'acqua.

Radici[modifica | modifica wikitesto]

Le radici sono superficiali e sottili prodotte da stoloni.

Fusto[modifica | modifica wikitesto]

I fusti sono grassi ma fragili e contorti, di colore rossastro.
Si dividono in due tipi:

  • sterili: sono abbondantemente fogliosi, ma piuttosto prostrati;
  • fioriferi: sono più ascendenti e più alti (lievemente incurvati prima dell'infiorescenza) con poche foglie.

Dimensioni medie dei fusti: 8 – 20 cm.

Foglie[modifica | modifica wikitesto]

Foglie carnose, alterne, cilindriche, oblunghe e sessili

Le foglie sono oblunghe, alterne, glabre, ottuse, sessili, senza sperone come in altre specie, eretto – patenti, cilindriche – carnose (nella faccia superiore sono un po' appiattite). Il colore è verde chiaro; sfumano verso il rosso a fine stagione. Dimensioni: diametro 1 – 1,5 mm; lunghezza 5 – 9 mm.

Infiorescenza[modifica | modifica wikitesto]

Infiorescenza corimbosa e ramificata

I fiori sono peduncolati, disposti in cime multiflore corimbose. I petali sono 5, di colore bianco, a volte con screziature rosa. Gli stami sono 10 e gli stili 5. La fioritura avviene tra la tarda primavera e l'estate.

Fiori[modifica | modifica wikitesto]

Calice con piccoli sepali carnosi, gamosepali e rossastri

I fiori sono brevemente peduncolati (il colore del peduncolo è rossastro; lunghezza del peduncolo: 2 mm), ermafroditi, attinomorfi, dialipetali, pentameri e di colore bianco o rosato con screziature rossastre. Dimensioni: diametro 1 – 1,5 cm.

  • Calice: i sepali, piuttosto carnosi e rossastri, sono saldati alla base (gamosepali). Dimensione: 1 mm.
  • Corolla: la corolla è composta da 5 petali oblunghi. Dimensione: 5 mm.
  • Androceo: gli stami sono 10 (di norma due per ogni petalo).
  • Fioritura: giugno – luglio.
  • Impollinazione: tramite api e mosche.

Frutti[modifica | modifica wikitesto]

Il frutto è un follicolo allungato e stretto in posizione eretta. Ogni fiore ne produce 5 a disposizione stellata.

Distribuzione e habitat[modifica | modifica wikitesto]

Il geoelemento è “Euri-mediterraneo” (Euri-Medit.). Si trova nelle zone montane dei paesi temperati – caldi dell'Europa, Asia, Africa del Nord e Nord America. In Italia è comune su tutto il territorio e si trova sui terreni aridi e poveri in genere, rupi e muri soleggiati. Altitudine: 0 – 2000 m s.l.m..

Usi[modifica | modifica wikitesto]

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.

Farmacia[modifica | modifica wikitesto]

Anticamente si usava per curare le ferite e scottature. In genere le foglie hanno proprietà antinfiammatoria.

Cucina[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni composti della pianta sono leggermente tossici per cui non deve essere usata come alimento.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Maria Teresa della Beffa, Fiori di campo, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 2002.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume terzo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 684.
  • Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume primo, Bologna, Edagricole, 1982, p. 500, ISBN 88-506-2449-2.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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