Scuola nazionale dell'amministrazione

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Scuola Nazionale dell’Amministrazione
Sede centrale a Roma
SiglaSNA
StatoBandiera dell'Italia Italia
TipoPubblica amministrazione
Istituito1957
PredecessoreScuola superiore della pubblica amministrazione, Scuola Superiore dell'Economia e delle Finanze, Istituto diplomatico "Mario Toscano", Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno (SSAI), Centro di Formazione della Difesa, Scuola Superiore di statistica e di analisi sociali ed economiche
PresidentePaola Severino
Segretario GeneraleRiccardo Sisti
Bilanciobilancio annuale Scuola Nazionale dell'Amministrazione -  Bilanci
SedeRoma
IndirizzoVia dei Robilant, 11 - 00135 Roma
Sito websna.gov.it

La Scuola Nazionale dell’Amministrazione - SNA (fino al 2013 Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione - SSPA) è un'istituzione di selezione, reclutamento e formazione professionale dei dirigenti e funzionari della pubblica amministrazione italiana. Dipende funzionalmente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Ha due sedi, ubicate nelle città di Roma e Caserta.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Venne fondata con una norma del Testo Unico degli impiegati civili dello Stato nel 1957 (D.P.R 10 gennaio 1957, n. 3) , come parte integrante della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’effettiva istituzione avvenne nel 1962, con Decreto del Presidente della Repubblica 29 maggio 1962 n.576; che definì il regolamento di attuazione e la fisionomia della Scuola, con la creazione degli organi direttivi, la nomina del primo direttore, la quantificazione delle risorse, l’individuazione della sede. Nel gennaio dell'anno successivo, veniva erogato il primo corso per funzionari dello Stato nella Reggia di Caserta. Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 576/1962 riconobbe alla Scuola una ulteriore competenza: lo studio per il perfezionamento dei metodi di selezione e formazione del personale.

Il Decreto del Presidente della Repubblica del 30 giugno 1972 n.748, istituì la carriera dirigenziale nell'ambito dell'amministrazione statale, introducendo un nuovo compito per la Scuola superiore della pubblica amministrazione: la formazione dirigenziale. Questo rappresentò un rafforzamento del ruolo della Scuola, destinata a diventare un istituto di formazione per la preparazione delle élite amministrative. Tale nuova funzione si aggiunse a quella individuata dal Decreto del Presidente della Repubblica n.472 dell’aprile dello stesso anno, che riguardava l’accesso alla carriera direttiva: la Scuola avrebbe organizzato il corso di reclutamento per funzionari per i vincitori di concorso, superato il quale si prendeva servizio nelle amministrazioni[1]. Alla Scuola era attribuito il ruolo centrale di coordinamento dell'attività formativa di tutte le amministrazioni statali (scuole e istituti ministeriali compresi) e la funzione di stimolo delle iniziative di aggiornamento e formazione. Nel 1977, il Decreto del Presidente della Repubblica n.701, disciplinò in modo dettagliato il funzionamento della Scuola in rapporto alle nuove attività da svolgere.

Negli anni successivi, le riforme del pubblico impiego portarono alla necessità di ridefinire i compiti della Scuola: ciò avvenne con il Decreto legislativo n. 29 del 1993, in parte modificato dall’art. 9 del Decreto legislativo n. 470 dello stesso anno, interamente dedicato alle attività della Scuola definita come organo della Presidenza del Consiglio, confermando la collocazione dell'istituto nell’organizzazione governativa di vertice.

La novità rilevante della riforma del 1993 risiedeva nella previsione della possibilità di accesso alla dirigenza da parte di esterni, anche solamente neolaureati, tramite un corso concorso selettivo di formazione da attuarsi presso la Scuola. Il completamento dell’ordinamento della Scuola venne attuato con il regolamento del 24 marzo 1995, con cui si stabilivano la composizione e le competenze dei suoi organi secondo quanto prescriveva l'articolo 29 del Decreto n. 29/1993. Successivamente la Legge 127 del 1997 modificava la normativa riguardante la Scuola con la previsione di un’ampia delega per il riordinamento della SSPA e delle altre scuole statali di formazione.

Tuttavia, la riforma della Scuola avvenne poi in base alla delega sull’ordinamento della Presidenza del Consiglio con il Decreto legislativo n.287 del 30 luglio 1999: questo provvedimento ribadiva che la Scuola aveva, nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, autonomia organizzativa e contabile nei limiti delle proprie risorse economico finanziarie e la definiva “istituto di alta cultura e formazione”.

La Scuola fu ulteriormente riordinata con Decreto legislativo 29 dicembre 2003 n. 381; successivamente il Decreto legislativo del 1º dicembre 2009 n.178, emanato su delega prevista dall'art. 24 della Legge 18 giugno 2009 n.69, ne definì ulteriormente i compiti.

Nel 2013 il Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 70 dispose la mutazione del nome da Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione - SSPA a Scuola Nazionale dell’Amministrazione - SNA.

Ai sensi del Decreto Legge 24 giugno 2014 n. 90 - convertito con modificazione dalla Legge n. 114 dell’11 agosto 2014, art. 21 - confluirono nella Scuola le funzioni svolte da alcuni istituti formativi centrali allo stesso tempo soppressi: la Scuola Superiore dell'Economia e delle Finanze, l'Istituto diplomatico "Mario Toscano", la Scuola Superiore dell'Amministrazione dell'Interno (SSAI), il Centro di Formazione della Difesa e la Scuola Superiore di statistica e di analisi sociali ed economiche. Anche le sedi collocate sul territorio nazionale ad Acireale, Reggio Calabria e Bologna, furono soppresse e le loro attività furono affidate alle attuali due sedi di Roma e Caserta[2].

A giugno 2021 ai sensi del Decreto Legge 9 giugno 2021 n. 80 [3] convertito con modificazioni dalla L. 6 agosto 2021, n. 113[4], la componente dirigenziale della Scuola viene riordinata con l’inserimento della nuova figura del Segretario Generale e un ulteriore impegno nella formazione delle figure professionali della PA. La Scuola Nazionale dell’Amministrazione affianca all’attività già svolta di qualificazione, riqualificazione e sviluppo dell’aggiornamento professionale del personale che opera negli uffici, anche l’attività di ricerca e di studio per l’individuazione di specifiche tipologie di formazione per il personale delle pubbliche amministrazioni preposto allo sviluppo e all’attuazione delle azioni contenute nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza[5].

Francobollo che raffigura la sede della scuola

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Presidenza e Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il Presidente della Scuola è il vertice dell'istituzione, ne ha la rappresentanza legale e presiede il Comitato di Gestione[6]. È nominato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro per la Pubblica Amministrazione, scelto tra i magistrati ordinari, amministrativi e contabili, tra gli avvocati dello stato o professori universitari o soggetti equiparati, consiglieri parlamentari ed alti dirigenti dello Stato di particolare e comprovata qualificazione professionale che abbiano diretto per almeno un quinquennio istituzioni pubbliche di alta formazione o ricerca, ovvero per almeno dieci anni, anche non continuativamente, istituzioni private di alta formazione riconosciute dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

È responsabile dell'attività didattica e scientifica della Scuola ed elabora le strategie di sviluppo dell’attività di formazione, d’intesa con il Segretario Generale e sentito il Comitato Scientifico, mediante la progettazione, la programmazione e la realizzazione di attività di partenariato con Università e Istituti di alta formazione nazionali e internazionali. Il Presidente, sentito il Segretario Generale, nomina le commissioni esaminatrici per i concorsi e i corsi, secondo le norme in vigore. Il Presidente nomina i docenti della Scuola, esercita tutte le altre attribuzioni previste dalla legge e redige il programma triennale e il programma annuale della Scuola d’intesa con il Segretario Generale, sentito il Comitato Scientifico.

Il Presidente dura in carica quattro anni e può essere riconfermato una sola volta. Presiede il Comitato di gestione e il Comitato scientifico consultivo.

Negli ultimi anni hanno svolto l’incarico di presidente professori universitari ordinari.

Il Segretario Generale è responsabile della gestione amministrativo-contabile della Scuola, coordina gli uffici di livello dirigenziale generale e i servizi; è il datore di lavoro della Scuola ai sensi della normativa sulla sicurezza (D.lgs. n. 81/2008); sovraintende allo svolgimento delle attività di supporto alla funzione didattica e scientifica; coadiuva il Presidente e attua le delibere del Comitato di Gestione. Sovrintende allo svolgimento delle attività di supporto alla funzione didattica e scientifica e:

  • concorre alla definizione del programma triennale e annuale della Scuola;
  • predispone progetti di sviluppo della Scuola attraverso accordi per la formazione manageriale, con Enti e imprese italiani e stranieri;
  • effettua la ricognizione dei fabbisogni e la sua programmazione in attuazione dell’articolo 6, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165 e nomina i dirigenti della Scuola
  • definisce con proprie delibere, sentito il Comitato di gestione, l’organizzazione interna della Scuola e detta le disposizioni per il suo funzionamento.

Il Segretario Generale è scelto tra soggetti di comprovata qualificazione professionale ed esperienza gestionale, almeno quinquennale, maturata nel settore pubblico o privato e nell’organizzazione e gestione di strutture complesse.

È nominato con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri o del Ministro per la pubblica amministrazione delegato. La durata dell’incarico è di quattro anni e può essere confermato[7].

Da queste funzioni apicali dipendono i diversi settori in cui la Scuola è organizzata[8]:

amministrativo-contabile e giuridico, settore suddiviso in due uffici dirigenziali generali e sei servizi di livello dirigenziale;

organi collegiali consultivi e valutativi comprendente il Comitato di gestione; il Comitato direttivo; il Collegio dei docenti; il Comitato scientifico consultivo;

struttura didattico-formativa composta da cinque dipartimenti e cinque aree didattiche

Elenco nominativo dei vertici[modifica | modifica wikitesto]

Presidenti della Scuola Nazionale dell’Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

  • 2021 – Paola Severino (avvocata penalista, accademica)
  • 2017 – 2021 Stefano Battini (professore universitario ordinario)
  • 2010 – 2016 Giovanni Tria (professore universitario ordinario)[9]

Commissari straordinari[modifica | modifica wikitesto]

  • 2016 – 2017 Bruno Oscar Dente (professore ordinario universitario)[10]

Direttori della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

  • 2006 – 2010 Valeria Termini (professore universitario ordinario)
  • 2001 - 2006 Angelo Maria Petroni (professore universitario ordinario)
  • 2001 Nicola Greco (reggente, professore universitario ordinario)
  • 2001 Raffaele Pellegrino (reggente, dirigente generale Presidenza del Consiglio dei Ministri)
  • 1998 – 2001 Francesco Pizzetti (professore universitario ordinario)
  • 1995 – 1996 Giuseppe Contini (reggente, docente della SSPA)
  • 1994 – 1995 Alessandro Taradel (reggente, docente della SSPA)
  • 1994 – 1998 Guglielmo Negri (consigliere di Stato)
  • 1989 – 1994 Enzo Cardi (docente universitario)
  • 1988 – 1989 Giovanni Marongiu (reggente, docente della SSPA)
  • 1977 – 1988 Domenico Macrì (dirigente generale Difesa)
  • 1975 – 1977 Giuseppe Porpora (prefetto)
  • 1972 – 1975 Samuele Dina (dirigente generale Difesa)
  • 1971 - 1972 Elio Gizzi (prefetto di 1ª classe)
  • 1965 – 1969 Luigi Petriccione (prefetto di 1ª classe)
  • 1962 – 1965 Pietro Rizzo (prefetto di 1ª classe)

Struttura didattico-formativa[modifica | modifica wikitesto]

Il coordinamento dell'attività didattica della SNA è affidato - con la delibera organizzativa n. 1/2018 - a cinque Dipartimenti e cinque Aree didattiche e scientifiche che:

• attuano le specifiche direttive del Presidente;

• identificano i fabbisogni formativi delle Amministrazioni per progettarne i percorsi di formazione;

• sovraintendono alla erogazione e alla valutazione delle attività formative;

• collaborano nella progettazione e realizzazione di attività di ricerca scientifica e di progetti europei e internazionali.

I Dipartimenti[modifica | modifica wikitesto]

sono strutture didattico-scientifiche con compiti di programmazione. Nello specifico:[11]

  • Dipartimento per lo sviluppo delle competenze gestionali – DISCOGE si occupa di formazione manageriale dei dirigenti; formazione dei dirigenti scolastici; innovazione tecnologica; analisi, misura e valutazione delle performance; diritto e organizzazione del lavoro pubblico; attività amministrativa, tutela dei privati e controlli; prevenzione della corruzione e cultura della legalità; salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
  • Dipartimento per gli affari europei e internazionali – DIAEI si occupa di istituzioni europee, internazionali e transnazionali; rapporti inter istituzionali europei; relazioni internazionali; internazionalizzazione delle amministrazioni e cooperazione internazionale; programmi di cooperazione europea e internazionale della SNA: formazione specifica per la carriera diplomatica e dei dirigenti del Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale.
  • Dipartimento per l'economia, la finanza e la statistica – DEFS si occupa di analisi e politica economica interna, europea e internazionale; contabilità, budgeting e analisi della spesa; finanza pubblica e fisco multilivello; regolazione dell’economia, controllo della finanza privata; analisi e valutazione di programmi e progetti di sviluppo pubblici; accesso e gestione delle risorse europee; organizzazione e gestione delle società pubbliche; statistica; formazione specifica per il personale del Ministero dell’Economia e delle Finanze e delle agenzie fiscali; appalti pubblici;
  • Dipartimento per le istituzioni, la sicurezza e le autonomie – DISA si occupa di politiche pubbliche nazionali ed europee; politiche del lavoro; politiche della cultura e del benessere; governo del territorio, infrastrutture e ambiente; autonomie territoriali e rapporti tra Stato, regioni ed enti locali; rapporti istituzionali e attività amministrativa; sistema normativo e analisi d’impatto della regolamentazione; formazione specifica per il personale dell’Amministrazione civile dell’Interno compresa la carriera prefettizia; formazione specifica per il personale militare e civile del Ministero della Difesa.

Le Aree[modifica | modifica wikitesto]

didattiche e scientifiche rappresentano gli ambiti trasversali ai quali fanno riferimento i cinque Dipartimenti e a cui afferiscono i docenti della SNA. Sono:[12]

  • Analisi delle politiche pubbliche
  • Diritto
  • Economia, contabilità e statistica
  • Management e innovazione digitale
  • Metodologie didattiche dell'apprendimento e della comunicazione

Il corpo docente della SNA è composto da esperti provenienti dal mondo accademico, dalla pubblica amministrazione e dalle organizzazioni internazionali.

Le attività di formazione si svolgono sia presso la sede centrale, a Roma, sia presso la sede di Caserta.

Le sedi[modifica | modifica wikitesto]

Attualmente la SNA dispone di due sedi: Roma e Caserta.

La sede di Roma è articolata in due strutture e dispone di moderni servizi di supporto all’attività didattica e scientifica affiancati alle aule didattiche:

• Biblioteca specializzata in materie giuridico-economiche con sala lettura

• Centro di Documentazione Europea

• Due Aula Magna con oltre 100 e 160 posti

• Sala conferenze da 40 posti

• Aule informatiche

La sede di Caserta è articolata in due strutture: una a Palazzo Reale e l'altra in un'ala adiacente, il CRS.

La sede all’interno del Palazzo reale oltre agli uffici amministrativi e aule didattiche, ospita una Biblioteca con un patrimonio librario di oltre 31.400 volumi e 438 testate di periodici, consultabile on line al Catalogo della Biblioteca e il Centro di Documentazione Europea.

Il CRS – Centro residenziale studi svolge attività di accoglienza e ricezione per i partecipanti alle attività formative, ed offre agli allievi la possibilità di soggiornare durante i corsi. Il CRS è situato in uno dei due emicicli ellittici a lato del Palazzo Reale, si estende su una superficie di circa 4.000 m² articolata su quattro livelli.

Funzioni e attività[modifica | modifica wikitesto]

Lo scopo principale della SNA è curare, con il supporto di attività di analisi e di ricerca, la formazione post laurea di eccellenza per i dipendenti pubblici.

Recluta i dirigenti pubblici attraverso il Corso-concorso e provvede alla loro formazione iniziale.

Si occupa della formazione continua grazie a corsi specifici per le pubbliche amministrazioni centrali e territoriali. Può erogare borse di studio per la frequentazione di master universitari in accordo con Istituti e Università pubbliche e private.

La Scuola svolge in particolare attività di formazione, ricerca e iniziative internazionali.

Attività di formazione[modifica | modifica wikitesto]

La Scuola si occupa in primis della formazione dei dirigenti e dei funzionari dello Stato e del reclutamento dei dirigenti delle pubbliche amministrazioni, secondo diverse modalità:

  • attività di formazione specialistica volta a favorire la programmazione strategica e a implementare le riforme: dalla nuova contabilità all'innovazione tecnologica, dalla prevenzione della corruzione alle competenze fondanti di un'amministrazione pubblica;
  • attività di aggiornamento relativa ai processi di riforma ed innovazione, attraverso il rafforzamento e l’innovazione delle metodologie didattiche per la definizione di modelli di long life learning, al fine di assicurare la richiesta formativa delle amministrazioni pubbliche;
  • attività di formazione ed aggiornamento di dipendenti di amministrazioni pubbliche diverse da quelle statali, di soggetti gestori di servizi pubblici e di istituzioni ed imprese private, erogata attraverso la stipula di specifiche convenzioni;
  • selezione e formazione della dirigenza pubblica;
  • organizzazione della formazione degli alti dirigenti delle amministrazioni pubbliche all'estero;
  • attività formative professionalizzanti con enti diversi e privati attraverso la disponibilità di borse di studio e convenzioni. La Scuola organizza ed offre ai suoi allievi percorsi di formazione post lauream con Master di II livello in collaborazione con le migliori università italiane.

Attività di ricerca, divulgazione e consulenza[modifica | modifica wikitesto]

La Scuola svolge attività di ricerca e, su richiesta della Presidenza del Consiglio dei ministri, di consulenza e supporto tecnico al governo e alle amministrazioni pubbliche. In particolare, promuove le seguenti attività:

ricerca, analisi e documentazione relativa all'attività di formazione per i processi di riforma ed innovazione della pubblica amministrazione italiana;

divulgazione attraverso l’organizzazione di seminari, convegni e incontri per la discussione di temi di attualità e la presentazione di volumi e saggi;

ricerca, analisi e consulenza sulla metodologia e sui criteri di valutazione della formazione offerta alla pubblica amministrazione da istituzioni pubbliche e private.

Biblioteca e Centri di documentazione[modifica | modifica wikitesto]

Aderiscono alla rete SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) e fanno parte di un unico Polo interbibliotecario, utilizzando il software di catalogazione Sebina Next.

Le biblioteche della SNA, nelle due sedi di Roma e Caserta, sono specializzate nelle tematiche oggetto dell’attività istituzionale e forniscono il supporto documentale alla didattica ed alle attività di studio e ricerca.

I Centri di Documentazione Europea (CDE) intendono fornire un Servizio di informazione, documentazione e di contatto con le Reti informative dell'Unione Europea e Centri di Documentazione in Italia e in Europa.

La Wiki Guida dei CDE italiani

Attività internazionali[modifica | modifica wikitesto]

La SNA contribuisce alla promozione e valorizzazione di iniziative nazionali e internazionali attraverso numerose azioni, volte a promuovere e diffondere la cultura dell’efficacia e dell’efficienza nella Pubblica Amministrazione, anche attraverso lo sviluppo di modelli innovativi di cooperazione e concertazione interistituzionale tra amministrazioni centrali, territoriali, europee e internazionali, sulla base di accordi e intese. Attraverso accordi bilaterali e multilaterali, concentra la propria attività su due aree di intervento:

progettazione ed erogazione di corsi di formazione internazionali per dipendenti pubblici, dirigenti e diplomatici stranieri;

partnership con network di scuole e istituzioni internazionali che operano nel settore della pubblica amministrazione e del public management.

Nella prospettiva di scambio di buone pratiche tra istituzioni internazionali per lo sviluppo di azioni di buon governo in tutto il mondo, è stato creato il Centro di Formazione del Programma di Governance per il Medio Oriente e Nord Africa - MENA-OECD Governance Programme Training Center, istituito in collaborazione con l’OCSE nel 2012.

La sede è a Caserta.

La selezione dei dirigenti[modifica | modifica wikitesto]

Il sistema di reclutamento è disciplinato principalmente dal Testo unico in materia di lavoro nelle Pubbliche Amministrazioni (D.Lgs. 165/2001[13]), il quale prescrive che l’accesso alla qualifica di Dirigente di seconda fascia nelle Amministrazioni statali (anche ad ordinamento autonomo) e negli Enti pubblici non economici avvenga per concorso indetto dalle singole Amministrazioni oppure per corso-concorso selettivo di formazione bandito dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA).

Il Corso-Concorso è la procedura pubblica per il reclutamento dei dirigenti pubblici di seconda fascia. Attraverso prove d’esame concorsuali, formazione iniziale, tirocinio formativo ed esame finale di idoneità, la Scuola seleziona e recluta i dirigenti della pubblica amministrazione centrale italiana.

Per essere ammessi al Corso-concorso di selezione e formazione dirigenziale occorre essere in possesso dei requisiti disciplinati dal D.Lgs. n. 165 del 2001 (articoli 28 e 28-bis, e successive modificazioni) e dai regolamenti di cui al D.P.R. n. 272 del 2004 e al D.P.R. n. 70 del 2013.

Il Decreto legge n. 80 del 2021, convertito con modificazioni dalla 6 agosto 2021 n. 113, ha disposto nuove misure per il reclutamento nel pubblico impiego al fine di dare attuazione al PNRR, introducendo alcune modifiche alla disciplina dell'accesso alla dirigenza pubblica (art. 3, co. 3-6)[14].

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Ai sensi dell'art. 63 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, sono devolute al giudice ordinario, in funzione di giudice del lavoro, tutte le controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni, ad esclusione delle controversie relative alle procedure concorsuali per l'assunzione dei dipendenti, che restano di competenza del giudice amministrativo. Questa duplice giurisdizione ha creato notevoli problemi interpretativi che sono stati solo in parte risolti dalla giurisprudenza.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il D.P.R. n.472/1972 si occupò espressamente del “riordinamento e potenziamento della Scuola superiore della pubblica amministrazione” che individuava per la Scuola tre tipi di compiti: corsi di preparazione per il reclutamento degli impiegati direttivi, corsi di formazione dirigenziale, attività di sovrintendenza su istituti e scuole per il personale dello Stato. Un successivo intervento con la legge 10 luglio 1984, n. 301 stabilì quello che era definito come “regime transitorio di accesso” ai posti di primo dirigente. L’articolo 3 della Legge istituiva il corso-concorso di formazione dirigenziale cui destinava il 40% dei posti disponibili ogni anno. Si trattava di un corso “ad indirizzo spiccatamente professionale e basato essenzialmente sulle tecniche dirette ad assicurare la più razionale organizzazione dell’amministrazione e l’economicità, oltre che l’efficienza e l’efficacia della sua azione, in un quadro di approfondimento della cultura giuridico-amministrativa, socio-economica e tecnico-scientifica, indispensabili per l’esercizio delle funzioni dirigenziali”. Compariva così, nella legislazione, il concetto di Corso-concorso, che fu poi messo a punto dal Decreto legislativo 3 febbraio 1993, n.29. Il D.lgs 30 marzo 2001, n.165, Art. 28 ha abrogato i precedenti riferimenti normativi ed è attualmente in vigore.
  2. ^ All’adeguamento dell’ordinamento interno della Scuola si è successivamente provveduto con delibera del Presidente n. 2 del 23 febbraio 2015, approvata con D.P.C.M. 9 marzo 2015. Infatti, mentre il funzionamento e le norme fondamentali della SNA sono disciplinate dal citato D.Lgs. 178/2009 e, in parte, dal D.P.R. 70/2013, l’organizzazione interna è definita da delibere del Presidente, ai sensi dell’articolo 15, co. 1, del D.Lgs. 178/1999)
  3. ^ Decreto Legge 9 giugno 2021 n.80, su normattiva.it.
  4. ^ Legge 6 agosto 2021 n. 113
  5. ^ PNRR Decreto Legge 31 maggio 2021, n. 77 Governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure. Rif. Gazzetta Ufficiale Documento del Piano nazionale di ripresa e resilienza
  6. ^ Comitato di Gestione SNA
  7. ^ Attualmente il Dirigente Amministrativo della Scuola Nazionale dell'Amministrazione permane in carica per l'ordinaria amministrazione fino alla nomina del Segretario Generale della Scuola.
  8. ^ Organigramma SNA – Scuola Nazionale dell’Amministrazione
  9. ^ Giovanni Tria (PDF), su sna.gov.it.
  10. ^ Bruno Oscar Dente (PDF), su sna.gov.it.
  11. ^ sna.gov.it, http://sna.gov.it/chi-siamo/chi-siamo/organizzazione/dipartimenti/.
  12. ^ Aree didattiche e scientifiche, su sna.gov.it, Scuola Nazionale dell'Amministrazione. URL consultato l'8 gennaio 2023.
  13. ^ D.Lgs. 165/2001
  14. ^ https://www.camera.it/temiap/documentazione/temi/pdf/1104811.pdf

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

"La Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Quarant’anni di attività al servizio dello Stato", in collana Momenti - Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Presidenza del Consiglio dei ministri

"2010-2015 Formare per cambiare", catalogo Scuola Nazionale dell’Amministrazione - Presidenza del Consiglio dei ministri

"La pseudo-riforma della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione" A. Mari, in Giornale di diritto amministrativo, n.1/2000

"La Scuola superiore della P.A. e il sistema unitario di formazione dei pubblici dipendenti" A. Mari, in Giornale di diritto amministrativo, n.5/2010

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN167558808 · ISNI (EN0000 0004 1760 9031 · LCCN (ENn80107481 · J9U (ENHE987007358132805171 · WorldCat Identities (ENlccn-n80107481