Scuola di Staggia

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La Scuola di Staggia prende il nome da una località sulle colline senesi e indica un gruppo di pittori ottocenteschi che dipingevano en plein air.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

A Staggia Senese, attorno al 1855, si formò un piccolo gruppo di pittori dal vero, chiamato Scuola di Staggia - questa denominazione fu usata informalmente nel 1873 da Telemaco Signorini[1]) - attorno al pittore ungherese Károly Markó il Giovane (1822-1891), lì presente fin dal 1853.[2] Nel Catalogo dell'Esposizione della Società Promotrice di Belle Arti di Firenze, del 1854, compaiono quattro opere di Karoly Markó il Giovane, aventi per soggetto luoghi staggesi.[1]

András Markó, Paesaggio italiano con trasporto del carbone, 1861, Palazzo Pitti

Al gruppo, formatosi sul modello della Scuola di Barbizon, parteciparono Andreas Markó (o András, 1824-1895) fratello di Karoly, e pittori già attivi in ambito fiorentino, come Carlo Ademollo (1825-1911)[3], Lorenzo Gelati (1824-1893)[4], Francesco Saverio Altamura (1822 o 1826-1897)[5], Alessandro La Volpe (1820-1893)[6], e Serafino De Tivoli (1826-1892) che nel gruppo ebbe un ruolo di spicco.[7]

La Scuola di Staggia dette impulso a un genere - la pittura di paesaggio o della natura, ripresa dal vivo - privo dei toni solenni ed immobili delle vedute classiche, fino ad allora perlopiù ignorato nell'arte ottocentesca italiana; si trattò di una comunità aperta al dibattito, nella quale gli artisti si ritrovavano all'aperto, rappresentando sovente uno stesso soggetto, progettando composizioni dai particolari accorgimenti luministici, andando a costituire un precedente del quale risentirono i Macchiaioli pochi anni più tardi e, a Napoli, la Scuola di Resìna.

Esposizioni e mostre[modifica | modifica wikitesto]

Le opere nate durante questa esperienza sono perlopiù disperse o difficilmente attribuibili, tuttavia la sala numero 14 della Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti, a Firenze è dedicata ad alcuni dei pittori che fecero parte della Scuola di Staggia.[8]

Nel Palazzo Mediceo di Seravezza, dal 5 luglio al 7 settembre 2014, ha avuto luogo una mostra, intitolata Le vie del sole. La scuola di Staggia ed il paesaggio in Toscana fra Barbizon e la macchia.[1] [2]

Note[modifica | modifica wikitesto]