Sbirro, la tua legge è lenta... la mia... no!

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Sbirro, la tua legge è lenta... la mia... no!
Titoli di testa del film
Lingua originaleItaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1979
Durata103 min
Generepoliziesco
RegiaStelvio Massi
SoggettoJosé Sanchez, Marino Girolami, Vincenzo Mannino
SceneggiaturaJosé Sanchez, Stelvio Massi
Casa di produzione3C Cooperativa Cinematografica Conero
Distribuzione in italianoSimba Film
FotografiaPier Luigi Santi
MontaggioMauro Bonanni
Effetti specialiGianni D'Andrea
MusicheStelvio Cipriani
ScenografiaFrancesco Calabrese
CostumiLuciana Marinucci
Interpreti e personaggi

Sbirro, la tua legge è lenta... la mia... no!, anche noto con il titolo Il poliziotto ribelle, è un film poliziottesco del 1979 diretto da Stelvio Massi.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Il commissario Paolo Ferro in servizio Interpol a Parigi, viene richiamato in Italia per una serie di omicidi di finanzieri e avvocati di cui si sospetta la matrice mafiosa. Ferro capisce subito che invece si tratta di una serie di assassini su commissione in quanto uno delle vittime, il dottor Guidi, è un personaggio legato all'organizzazione mafiosa.

Le indagini sono ad un punto morto ed allora cerca l'aiuto di un vecchio boss mafioso, Don Alfonso, che gli porta rispetto per come lo ha trattato quando l'aveva arrestato. Anche con questo aiuto non si risolve nulla ed il maggior sospettato, l'ex camorrista Raffaele Acampora, ora proprietario di svariati ristoranti in città, viene coinvolto anche lui in un attentato in cui si salva per miracolo. Come soluzione estrema, il commissario Ferro, ordina l'omicidio per sé, venendo salvato da Don Alfonso.

A tutto ciò si aggiunge il dramma personale per la morte del nipote Stefano, ormai nel giro della droga e deciso a uccidere lo zio commissario; Ferro verrà salvato in extremis proprio mentre il nipote Stefano stava per sparargli, portando lui a termine il contratto per l'eliminazione di Ferro.

Alla fine Ferro capisce che il colpevole di tutti gli omicidi è Acampora e che il suo attentato è stato una messa in scena; non può però provarlo perché i testimoni sono tutti morti. Per la legge, quindi, le prove non ci sono ma ci penseranno le leggi mafiose ad uccidere Acampora.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film si svolge interamente a Milano, salvo alcune scene girate a Bergamo alta e a Pavia. Una scena sulla pista di pattinaggio su ghiaccio teatro dell'incontro tra Matilde Tisano e Maurizio Merli è stata girata al PalAlbani di Varese.

Quinta collaborazione tra Stelvio Massi e Maurizio Merli, è uno dei pochi film in cui l'attore non viene doppiato. L'attrice che recita il ruolo della sorella del commissario ha solo 11 anni in più dell'attore che recita il ruolo del nipote.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Distribuito nei cinema italiani il 27 settembre 1979, il film ha incassato complessivamente 329.000.000 di lire dell'epoca.[1]

Edizioni home video[modifica | modifica wikitesto]

Il film è stato riedito con il titolo Il poliziotto ribelle[2], titolo con il quale è poi stato pubblicato in home video, rispettivamente in VHS dalla Eureka e in DVD da Hobby & Work.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Roberto Curti, Italian Crime Filmography, 1968-1980, McFarland, 2013, ISBN 0786469765.
  2. ^ Il poliziotto ribelle, su Missing Video.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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