Sandra Day O'Connor

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Sandra Day O'Connor
Sandra Day O'Connor nel 2002.

Giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America
Durata mandato25 settembre 1981 –
31 gennaio 2006
PredecessorePotter Stewart
SuccessoreSamuel Alito

Giudice della Corte d'Appello dell'Arizona
Durata mandato14 dicembre 1979 –
25 settembre 1981
PredecessoreMary Schroeder
SuccessoreSarah D. Grant

Membro del Senato dell'Arizona
Durata mandato8 gennaio 1973 –
13 gennaio 1975
PredecessoreHoward S. Baldwin
SuccessoreJohn Pritzlaff

Durata mandato11 gennaio 1971 –
8 gennaio 1973

Durata mandato30 ottobre 1969 –
11 gennaio 1971

23° Cancelliere del College of William & Mary
Durata mandato1° ottobre 2005 –
3 febbraio 2012
PresidenteGene Nichol
Taylor Reveley
PredecessoreHenry Kissinger
SuccessoreRobert Gates

Dati generali
Partito politicoRepubblicano
Titolo di studioBachelor of Arts
UniversitàUniversità di Stanford
FirmaFirma di Sandra Day O'Connor

Sandra Day O'Connor (El Paso, 26 marzo 1930Phoenix, 1º dicembre 2023[1]) è stata una magistrata, giurista e politica statunitense, giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti d'America dal 1981 al 2006.[2] È stata la prima donna a far parte della Corte.[3] Conservatrice moderata, nominata dal presidente Ronald Reagan, O'Connor fu nota per le sue opinioni accuratamente ricercate e venne considerata tra le donne più potenti del mondo. Prima del mandato alla Corte, fu membro repubblicano del Senato dell'Arizona dal 1971 al 1975.

Dopo il suo ritiro, subentrò a Henry Kissinger come cancelliere del College of William & Mary. Nel 2009, fu insignita della Medaglia Presidenziale della Libertà dal presidente Barack Obama .

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a El Paso, in Texas, nel marzo 1930, figlia di Harry Alfred Day, un allevatore, e Ada Mae (Wilkey).[4][5][6] Crebbe nel ranch di famiglia vicino a Duncan, in Arizona,[7] e ad El Paso dove frequentò la scuola. La sua casa era a nove miglia dalla strada asfaltata più vicina,[8] non aveva acqua corrente né elettricità finché Sandra non ebbe sette anni.[9] Da giovane possedeva un fucile calibro 22 e sparava a coyote e lepri.[8] Iniziò a guidare molto presto e dovette imparare a cambiare da sola le gomme a terra.[7][8] Sandra aveva una sorella e un fratello, entrambi più giovani rispettivamente di otto e dieci anni.[9] Sua sorella Ann Day è stata membro della legislatura dell'Arizona dal 1990 al 2000.[10] Suo fratello, H. Alan Day, fu un allevatore per tutta la vita; con lui Sandra scrisse Lazy B: Growing up on a Cattle Ranch in the American Southwest (2002), sulle loro esperienze d'infanzia nel ranch.[11] Per la maggior parte dei suoi primi anni di scuola, Day visse a El Paso con la nonna materna,[9] e frequentò una scuola privata, la Radford School for Girls,[12] poiché il ranch di famiglia era molto distante da qualsiasi scuola. Si diplomò sesta nella sua classe alla Austin High School di El Paso nel 1946.[13]

Quando aveva 16 anni, la Day si iscrisse alla Stanford University[14] e si laureò magna cum laude in economia nel 1950.[15] In seguito si laureò alla Stanford Law School in giurisprudenza nel 1952.[15] Lì, collaborò alla Stanford Law Review, il cui direttore era il futuro giudice capo della Corte Suprema William Rehnquist.[16] Day e Rehnquist uscivano snche insieme nel 1950,[17][14] poi la relazione finì con la laurea di Rehnquist e il suo trasferimento a Washington, DC; tuttavia, nel 1951, lui le propose il matrimonio in una lettera,[14] ma la Day non accettò la proposta (che era una delle quattro che ricevette mentre era studentessa a Stanford).[14]

Nel 1965 divenne assistente avvocato generale dell'Arizona. Eletta membro del Senato dello stato dell'Arizona dal 1969 al 1975 per i repubblicani, nello stesso anno fu nominata giudice di contea. Nel 1979 entrò nella corte d'appello.

Fu nominata giudice della Corte Suprema il 19 agosto 1981 dal presidente Ronald Reagan e confermata in settembre dal Senato USA con 99 voti favorevoli e nessuno contrario.

Il 1º luglio 2005 annunciò la sua intenzione di ritirarsi. Nella sua lettera al presidente Bush, dichiarò che il suo ritiro dal servizio attivo sarebbe stato effettivo al momento della conferma del suo successore. Il suo ritiro divenne effettivo dal 2006.

È morta a Phoenix il 1º dicembre 2023, all'età di 93 anni, a causa di uno stato avanzato di demenza e per una malattia respiratoria[18].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze statunitensi[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia Presidenziale della Libertà - nastrino per uniforme ordinaria
Ellis Island Medal of Honor - nastrino per uniforme ordinaria
Philadelphia Liberty Medal - nastrino per uniforme ordinaria
— 4 luglio 2003

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Usa, morta a 93 anni Sandra Day O’Connor, prima donna alla Corte Suprema, su La Stampa, 1º dicembre 2023.
  2. ^ (EN) Members of the Supreme Court of United States, su supremecourt.gov, Supreme Court of the United States. URL consultato il 28 agosto 2014.
  3. ^ (EN) Steven R. Weisman, Reagan Nominating Woman, an Arizona Appeals Judge, to Serve on Supreme Court, in The New York Times, 7 luglio 1981. URL consultato il 28 agosto 2014.
  4. ^ (EN) Ashley Murray, Sandra Day O'Connor, who made history as the first woman on the Supreme Court, dies at 93, in Oregon Capital Chronicle, dicembre 2023.
  5. ^ (EN) Sandra Day O'Connor Fast Facts, in =CNN, 1° dicembre 2023. URL consultato il 1° dicembre 2023.
  6. ^ (EN) Sandra Day O'Connor, su Oyez. URL consultato il 27 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 17 marzo 2007).
  7. ^ a b " (EN) Linda Hirshman, Sisters in Law, in BookTV, Washington, 3 settembre 2015. URL consultato il 12 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  8. ^ a b c (EN) John Heilpern, Sandra Day O'Connor on Growing Up with Guns and Her Views on Assault Weapons, in Vanity Fair, aprile 2013. URL consultato il 24 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2016).
  9. ^ a b c (EN) Al Kamen e Marjorie Williams, How Sandra Day O'Connor became the most powerful woman in 1980s America, in The Washington Post, 11 giugno 1989. URL consultato il 29 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2016).
  10. ^ (EN) Former Pima County Supervisor Ann Day dies at the age of 77, su kvoa.com. URL consultato l'8 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2016).
  11. ^ (EN) LAZY B: Growing Up on a Cattle Ranch in the American Southwest, in Publishers Weekly, 10 dicembre 2001. URL consultato il 1° dicembre 2023.
  12. ^ (EN) Michael Scanlon, Radford's most famous alumna drops in for a talk, in El Paso Times, 13 maggio 1987. URL consultato l'8 gennaio 2020 (archiviato dall'url originale l'8 novembre 2021).
  13. ^ (EN) Diana Washington Valdez, Hometown stars – Sandra Day O'Connor, in El Paso Times, 2 luglio 2005. URL consultato il 19 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2010).
  14. ^ a b c d (EN) Evan Thomas, First: Sandra Day O'Connor, New York, Random House, 2019, ISBN 978-0399589287.
  15. ^ a b (EN) Kevin Cool, Front and Center, in Alumni magazine, Stanford University, 1° gennaio 2006. URL consultato il 4 giugno 2018 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2013).
  16. ^ (EN) O'Connor on Fox, in Fox News Channel, 1° luglio 2005. URL consultato il 18 dicembre 2006 (archiviato dall'url originale il 23 maggio 2007).
  17. ^ (EN) Joan Biskupic, Sandra Day O'Connor: How the First Woman on the Supreme Court became its most influential justice, New York, Harper Collins, 2005.
  18. ^ (EN) Sandra Day O’Connor, the first female Supreme Court justice, dead at 93, su NBC News, 1º dicembre 2023. URL consultato il 1º dicembre 2023.
  19. ^ Pr News Wire

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dennis Abrams, Sandra Day O'Connor: U.s. Supreme Court Justice (Women of Achievment) [1 ed.], 1604133376, 9781604133370, Chelsea House Pub (T) 2009

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Brian P. Smentkowski, Sandra Day O’Connor, in Encyclopedia Britannica. URL consultato il 28 agosto 2014.
Controllo di autoritàVIAF (EN118097205 · ISNI (EN0000 0001 0939 098X · LCCN (ENn81123693 · GND (DE119502976 · BNF (FRcb12432801s (data) · J9U (ENHE987007457642705171 · CONOR.SI (SL151309923 · WorldCat Identities (ENlccn-n81123693