San Pietro in Casale

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San Pietro in Casale
comune
San Pietro in Casale – Stemma
San Pietro in Casale – Bandiera
San Pietro in Casale – Veduta
San Pietro in Casale – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Città metropolitana Bologna
Amministrazione
SindacoClaudio Pezzoli (lista civica Progetto per San Pietro in Casale-PD) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate44°42′N 11°24′E / 44.7°N 11.4°E44.7; 11.4 (San Pietro in Casale)
Altitudine17 m s.l.m.
Superficie65,86 km²
Abitanti12 931[2] (30-11-2023)
Densità196,34 ab./km²
FrazioniAsia, Cenacchio, Gavaseto, Maccaretolo, Massumatico, Poggetto, Rubizzano, Sant'Alberto, San Benedetto[1]
Comuni confinantiBentivoglio, Castello d'Argile, Galliera, Malalbergo, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano
Altre informazioni
Cod. postale40018
Prefisso051
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT037055
Cod. catastaleI110
TargaBO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 181 GG[4]
Nome abitantisanpierini
Patronosan Pietro e san Paolo
Giorno festivo29 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
San Pietro in Casale
San Pietro in Casale
San Pietro in Casale – Mappa
San Pietro in Casale – Mappa
Posizione del comune di San Pietro in Casale nella città metropolitana di Bologna
Sito istituzionale

San Pietro in Casale (San Pîr in Caṡèl in dialetto bolognese settentrionale[5]) è un comune italiano di 12 931 abitanti della città metropolitana di Bologna in Emilia-Romagna, è una delle sedi amministrative dell'Unione Reno Galliera.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Centro della pianura bolognese compreso tra il canale Navile e il Reno, nella zona in cui il fiume svolta bruscamente verso Sud-Est; si raggiunge da Bologna, percorrendo km 24 della via Galliera; o da Ferrara procedendo verso nord per la medesima distanza.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Pur essendo nel mezzo di una palude insalubre, San Pietro è abitato fin dai tempi romani. Molti sono i rinvenimenti di questo periodo: lapidi sepolcrali, vasi antichi, sarcofaghi e cippi.

È fra i secoli VII e IX che si riparla, in antichi documenti dell'abbazia di Nonantola, della selva di pianura detta Salto Piano, che Teodalto, signore di Modena e Reggio, comandava in questa zona.

Il nome San Pietro in Casale, appare per la prima volta nel 1223, nell'ordinanza con la quale il Comune di Bologna imponeva alle comunità del contado un capoquartiere della città a scopo militare.

A questo punto le vicissitudini sanpierine sono in larga misura dipendenti da quelle di Bologna, e molto spesso, dai suoi nemici che con frequenti rapine e saccheggi ne segnano la storia.

Verrà citato come Villa di San Pietro in Casale nel 1443, forse in riferimento ad un'antica villa fatta risalire agli Antonini (dinastia imperiale romana) e sulle cui rovine Giovanni II Bentivoglio, nel 1490, fece costruire una sua villa che ancora oggi sopravvive, pur molto rimaneggiata, nella frazione di Maccaretolo.

Certamente sino al 1700 quello di San Pietro non fu che un piccolo borgo di poche case raccolte attorno ad una chiesa, anche se un decreto del senato bolognese risalente al 1544 attesta l'origine, da quella data, di un mercato settimanale che diventerà, secoli dopo, fiorente e conosciuto nella vasta zona del circondario.

Le poche cronache del piccolo borgo ricordano due grandi incendi che lo provarono duramente: nel 1637 per mano delle truppe antipapali; nel 1809 per opera dei briganti che infestavano quelle zone.

Il 20 giugno 1796, i proclami del generale Bonaparte abolirono ogni autorità che non fosse il Senato di Bologna e diedero al villaggio e alle varie parrocchie circostanti la configurazione di comune vero e proprio.

Alla restaurazione del governo pontificio San Pietro, che contava 2 984 abitanti, comprese le frazioni di Rubizzano, Maccaretolo e Gavaseto, si vede ben presto annessi altri territori: Asia, Cenacchio, Massumatico, Poggetto, Sant'Alberto, San Benedetto e Gherghenzano, i quali, ad eccezione di quest'ultimo, formano ancora oggi il suo territorio.

Villa Padoa: Municipio

È dall'unità d'Italia che, in un certo senso, inizia la storia vera e propria di San Pietro in Casale, con la formazione di un'identità che cresce con l'affermarsi di una piccola borghesia locale che si affianca ai grandi proprietari terrieri. Crescono i commerci e nascono nuovi servizi: l'illuminazione a petrolio, le fognature, la tranvia a cavallo, a cui si aggiungeranno, negli ultimi decenni del XIX secolo e i primissimi anni del Novecento, la costruzione del macello, di una pesa pubblica, della sede comunale (villa Bonora), di nuove strade. Vennero istituite 15 nuove scuole, un asilo infantile, nove cimiteri, il corpo dei pompieri, l'ufficio postale e telegrafico, tre condotte mediche, un servizio di assistenza e beneficenza.

La storia moderna di San Pietro va, comunque, ricollegata alla sua condizione marcatamente agricola. In particolare a partire dalla fine del Settecento, l'umida zona del comune venne destinata alla risicoltura, oggi totalmente scomparsa.

Durante la seconda guerra mondiale San Pietro in Casale dette un particolare contributo alla Resistenza e alla lotta di liberazione dai nazifascisti. È nella primavera del 1944 che sorse la seconda brigata "Paolo”. Molte eroiche azioni furono compiute dai partigiani di stanza a San Pietro.

Nel 2002 il comune ha superato i 10 000 abitanti. San Pietro in Casale è stato colpito dai terremoti dell'Emilia del 2012 che nel comune hanno provocato una vittima, hanno danneggiato primariamente il patrimonio artistico (chiese) e, in misura piuttosto contenuta, quello privato e produttivo.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«La popolazione di San Pietro in Casale, terra di gente laboriosa, patriottica e di nobili tradizioni democratiche, si oppose alla furia nazifascista, combattendo nelle risaie e nelle paludi un'impari lotta, e, assestando al nemico duri colpi con azioni di sabotaggio e di combattimento, affrontò le tragiche conseguenze di bombardamenti, mitragliamenti e i micidiali effetti dei numerosi campi minati posati dal nemico. Negli ultimi giorni di guerra, con l'aiuto dei paracadutisti del rinato Esercito Italiano e con azioni tattico-militari coordinate ed efficaci, respinse il tedesco invasore, evitando così un bombardamento aereo già pianificato dagli alleati. Il 23 aprile 1945, i partigiani consegnarono agli alleati un grande numero di prigionieri tedeschi che avevano risparmiato dalla vendetta, dimostrando mirabili e rare doti di umanità e onorando così i caduti di tutte le regioni per la liberazione d'Italia. San Pietro in Casale (Bologna), 8 settembre 1943 - 23 aprile 1945.»
— 16 luglio 2018[6]

Frazioni, chiese e palazzi[modifica | modifica wikitesto]

Asìa[modifica | modifica wikitesto]

Un antico borgo citato già nel 1255. Prende il nome dal casato degli Asilia. L'antica chiesa parrocchiale, non più in funzione, è dedicata a S. Giovanni Apostolo. È da segnalare anche la torre di guardia Carandini (secolo XII-XIII, rimaneggiata).

Cenacchio[modifica | modifica wikitesto]

Già comune dal 1223. Il nome deriva probabilmente da cenacolo. La chiesa, molto antica, ma rinnovata nel 1773 è dedicata a S. Michele.

Gavaseto[modifica | modifica wikitesto]

Anch'esso comune dal 1223. Della chiesa di San Giacomo Maggiore, già esistente nel 1349, la facciata è stata rifatta nel 1757, mentre il campanile fu eretto nel 1679. Sono da registrare altre tre ville dei secoli XVIII-XIX. Nei pressi dell'abitato fu ritrovata una stele funeraria di epoca romana, detta dei Cornelii, presumibilmente appartenente ad un monumento funebre imponente, attualmente conservata al Museo civico archeologico (Bologna).

Maccaretolo[modifica | modifica wikitesto]

Forse il più antico degli abitati, Maccaretolo già prima dell'anno 1000 era una contrada, Comune dal 1223. Il nome deriva probabilmente da macerie o macerazione. Inoltre è nei dintorni di Maccaretolo che sono concentrati molti reperti romani (tra cui una statua di uomo togato e alcuni capitelli, conservati presso il Museo archeologico di Bologna). Il villaggio romano, i cui resti rimangono completamente sepolti nella campagna, in località Tombe, sorgeva lungo l'antico corso del fiume Reno e, oltre alla produzione agricola, era dedito alla produzione di frecce per le legioni romane. Con lo spostamento del corso del fiume, il villaggio perse importanza e le fucine si trasferirono presso una nuova colonia più a nord: Ferraia (Ferrara). La chiesa di S. Andrea, trecentesca, fu rifatta nel 1818. in località Tombe, il Palazzo di Giovanni II Bentivoglio venne eretto nel 1490 su un'antecedente dimora degli imperatori Antonini. Ora il palazzo è alquanto manomesso.

Massumatico[modifica | modifica wikitesto]

Comune dal 1223. Fu assai importante dacché vi si ergeva un castello con la rocca dal VI secolo, più volte assediato. Dell'antico castello resta il palazzo vicino alla chiesa di S. Martino. La chiesa è stata rifatta nel 1734, l'attuale alto (il maggiore del territorio) ed elegante campanile è stato costruito nel 1902.

Poggetto[modifica | modifica wikitesto]

In origine Poggio Massumatico fu comune dal 1223, e possedimento del vescovo di Bologna dal VI secolo. La chiesa di San Giacomo Maggiore conserva un'abside di probabile origine romanica.

Rubizzano[modifica | modifica wikitesto]

Comune dal 1223. La chiesa è dedicata ai santi Simone e Giuda. Da segnalare il Palazzo Bonora e quello cinquecentesco Calderini, con torre.

San Benedetto[modifica | modifica wikitesto]

Anticamente la parrocchia fu unita a quella di Gherghenzano, ma la chiesa è tuttora servibile. Conserva numerose ville padronali del XVIII-XIX secolo: Villa Angelelli, Villa Mariani, Villa Tanari.

Sant'Alberto[modifica | modifica wikitesto]

Comune dal 1223. Vi sono stati alcuni ritrovamenti di epoca romana. La chiesa di Sant'Alberto, con cinque altari, fu costruita nel 1777. La stessa è rimasta fortemente danneggiata dal terremoto del 20 maggio 2012 che in questa frazione ha anche causato una vittima.

Capoluogo[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa dei SS. Pietro e Paolo e oratorio della Visitazione

La storia di San Pietro in Casale è relativamente giovane, tuttavia possiamo elencare alcune emergenze architettoniche. Piazza dei Martiri della Liberazione (detta dell'Orologio) è circondata da tre deliziosi palazzi settecenteschi, uno ospita l'antico orologio meccanico, un altro una meridiana solare e un affresco della Sacra Famiglia, l'altro ospita un capitello votivo della Madonna di Piazza (il quadro originale è stato trafugato). A pochi passi, sulla Piazza Giovanni XXIII, s'affaccia la Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, di origine romanica, ricostruita dal 1856, fiancheggiata da un campanile romanico in laterizio del X-XI secolo nella parte inferiore, sopraelevato nei secoli XIII e XIV, e una cella campanaria a bifore rifatta nel XVI. All'interno si trovano numerosi quadri di scuola ferrarese e bolognese. Percorrendo via Matteotti si incontra il parco comunale con la bella Villa Padoa, un edificio assai antico e imponente, databile probabilmente alla metà del secolo XVI, completamente restaurato. Villa Padoa dal 1896 ospita il municipio. Sempre in via Matteotti incontriamo altri importanti edifici: al civico 39 Villa Garani di antica origine, non facilmente databile, fortemente rimaneggiata; la Villa Giulia, del 1880, oggi ospita l'asilo parrocchiale. Villa Rusconi, in via Pescerelli 76, fu costruita intorno alla metà del secolo XVII.

Aree naturali[modifica | modifica wikitesto]

Parte del territorio comunale è compreso nel sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale "Biotopi e Ripristini ambientali di Bentivoglio, S. Pietro in Casale, Malalbergo e Baricella" (IT4050024).

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Grazie alla sua posizione favorevole e alle sue comode interconnessioni con le città di Bologna e Ferrara e ad altri distretti di intensa industrializzazione, nell'ultimo decennio si è assistito ad una crescita demografica importante, dovuta in massima parte all'immigrazione interna ed estera, che controbilancia il saldo naturale generalmente negativo (positivo solo negli anni 2006, 2010, 2013).

Nel decennio 2006-16 la crescita media annua è del +1,2% (+12,6% nell'intero periodo), dato superiore alla media della Provincia di Bologna che nel medesimo periodo si è accresciuta del +5,9%.

Gli stranieri alla fine del 2016 rappresentavano l'11,2% della popolazione totale (1 368 residenti). Globalmente, i cittadini stranieri residenti in dieci anni (2006-2016) sono cresciuti del 59%, i cittadini italiani meno del 6%. Tra la popolazione straniera, al 31 dicembre 2016, le nazionalità principali erano: Romania 23,7%; Marocco 14,5%; Pakistan 13,6%; Albania 8,1%; Tunisia 7,1%; Ucraina 6,0%; Nigeria 4,4%; Cina 2,8%; Moldavia 2,3%. Significativi cambiamenti dal 2012 al 2016 sono: l'aumento delle nazionalità rumena e pakistana che scalano di una posizione rispetto a quelle marocchina e albanese; la crescita importante di quella nigeriana a scapito di quella cinese (per altro, quasi dimezzata in numero assoluto).

Per aree geopolitiche (2016): Paesi Arabi e Mediorientali 38,4% (4,3% sulla popolazione residente); Unione Europea e EFTA 26,6% (3,0%); Europa Orientale extra-UE 18,1% (2,0%); Africa sub-sahariana 7,9% (0,9%); Asia Orientale 6,4% (0,7%); Americhe 2,5% (0,3%). Anche qui, parallelamente ai dati per nazionalità, si assiste ad una leggera diminuzione percentuale dei mediorientali/nord-africani e degli europei dell'est non-UE, un calo marcato per gli asiatici; in crescita invece i cittadini UE e, ancor più, quelli dell'Africa sub-sahariana.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Il Comune di San Pietro in Casale conserva un'economia prevalentemente agricola; molte delle industrie nel suo territorio sono legate alla trasformazione, conservazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. Non manca tuttavia un'intensa attività produttiva artigianale e commerciale, attualmente in crescita. Sta assumendo sempre più importanza il Settore terziario con lo sviluppo di attività ricreative, alberghiere, del tempo libero, che si affiancano alle più tradizionali e consolidate presenze della pubblica Amministrazione.

Tuttavia il Comune non riveste un ruolo di grande importanza nella struttura produttiva provinciale, ma è piuttosto un centro attrattivo dei lavoratori delle aree industrializzate circostanti, che cercano in San Pietro un luogo tranquillo dove vivere, sempre in veloce e comoda connessione con i luoghi di lavoro (Bologna, Ferrara, Centergross e Interporto di Bologna).

Nel 2006, causa le direttive restrittive dell'Unione europea riguardo alla produzione dello zucchero, lo zuccherificio di San Pietro in Casale, del Gruppo SFIR (uno della ventina di complessi di raffinazione presenti in tutta Italia) è stato chiuso, provocando una grave perdita produttiva e occupazionale al comune.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Una delle principali attrattive demografiche del comune sono i numerosi collegamenti con le città più vicine.

Il trasporto su rotaia, garantito dalla linea Padova-Bologna, permette di raggiungere Bologna centrale in 16'/28' e Ferrara in 12'/24' (e Venezia Santa Lucia in 1h 45'). Fermano nella Stazione di San Pietro in Casale i treni Regionali (R) e Regionali Veloci (RV), in totale 55 treni al giorno per ciascuna direzione e la Domenica sono circa 30 (dalle 6 alle 23:30 circa).

Il trasporto su gomma si avvale di 3 strade provinciali:

Da quest'ultima si accede all'Autostrada A13 Bologna-Padova (casello Altedo, a 8 km dal centro del paese) e alla SS64 Porrettana. I centri delle città di Bologna e Ferrara si raggiungono in circa 30 minuti utilizzando la viabilità ordinaria.

Il servizio autobus, garantito da TPER, si compone di 5 linee.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Le iniziative di carattere culturale sono molto care ai sanpierini (sanpirén in dialetto). Nell'anno 2005 è stato completato il "Parco culturale" che comprende: il Museo Casa Frabboni (donazione del pittore autoctono Natale Guido Frabboni) dove sono esposte opere del pittore e organizzate periodiche mostre, nonché le opere donate da Raimondo Rimondi pittore e scultore nato a San Pietro; la nuova Biblioteca Mario Luzi (intitolata, prima in Italia, l'11 marzo 2006), dall'elegante design moderno e attrezzata con numerosi computer, comprende anche emeroteca e cineteca.

Come rilevato da vari enti, San Pietro in Casale è uno dei comuni italiani con più alta spesa pubblica per l'infanzia, questo si traduce in un notevole impegno anche nel campo educativo. Sono infatti presenti a San Pietro numerosi enti di istruzione ed educazione: due Nido Comunali; due Scuole Materne Comunali; una Scuola Materna Statale (Poggetto) ed una Parrocchiale; tre plessi di Scuola Elementare (San Pietro, Maccaretolo e Poggetto); un plesso di Scuole Medie; un Centro di Formazione Professionale, mentre è stata chiusa l'unica scuola media superiore (istituto professionale).

Scuola Elementare De Amicis

Oltre il 4% della popolazione sanpierina è di religione islamica. Una delle "correnti" moderate dell'Islam, Ahmadiyya in Italia, ha istituito un centro culturale della comunità a fine 2008 che si trova in via Morgobbo, in località Gavaseto; esso costituisce la sede nazionale italiana dell'associazione.

Salute[modifica | modifica wikitesto]

A San Pietro, nel 1994, è nato il primo progetto pilota in Italia di Centro di Medicina generale: una struttura pubblica dove esercitano tutti i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta presenti nel comune, così da rendere più accessibile il servizio e assicurare la continuità assistenziale.

Nel medesimo complesso (ex-ospedale "Anacleto Bonora") sono presenti molti altri servizi ambulatoriali specialistici compresa la radiologia.

Folclore e feste[modifica | modifica wikitesto]

Ricopre notevole importanza la festività dei Santi patroni, che dall'anno 2005, oltre alle tradizionali funzioni religiose, viene corredata dalla Sagra "Aemiliana" che dura per tutto il mese di giugno, con i suoi numerosi caratteri: musicale, culinario, artistico.

Durante l'estate nell'ambito della rassegna "Frazioni in Musica" (organizzata ormai da molti anni assieme ad altri Comuni dell'Associazione Reno-Galliera) si svolgono numerosi concerti all'interno delle corti delle ville storiche o delle pittoresche chiese di campagna, coniugati ad "appendici" eno-gastronomiche. Sono inoltre organizzate altre Stagioni concertistiche.

Altra festività molto sentita è la "Madonna di Piazza", i cui festeggiamenti si svolgono attorno alla seconda domenica di settembre.

Ma forse il più importante momento di festa per la cittadinanza sanpierina è il Carnevale[8], molto rinomato anche nei dintorni, con numerosi carri allegorici. La maschera simbolo della città è "Sandron Spaviron", una maschera di origine modenese.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Primo cittadino Partito Mandato Elezione
Inizio Fine
Drago Biafore PCI 18 giugno 1985 26 giugno 1990 Elezione 1985
PDS 26 giugno 1990 29 novembre 1993 Elezione 1990
Giuliano Barigazzi PDS 6 dicembre 1993 24 aprile 1995
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Elezione 1995
lista civica 14 giugno 1999 14 giugno 2004 Elezione 1999
Alessandro Valenti lista civica 14 giugno 2004 8 giugno 2009 Elezione 2004
Roberto Brunelli lista civica 8 giugno 2009 26 maggio 2014 Elezione 2009
Claudio Pezzoli PD, lista civica 26 maggio 2014 27 maggio 2019 Elezione 2014
27 maggio 2019 in carica Elezione 2019

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Organizzazioni sovracomunali[modifica | modifica wikitesto]

Il Comune di San Pietro in Casale fa parte dal 2001 – insieme ai Comuni di: Argelato, Bentivoglio, Castello d'Argile, Castel Maggiore, Galliera, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano – dell'Associazione intercomunale Reno Galliera. Dal 2008 l'Associazione è diventata Unione Reno-Galliera, con compiti più ampi, organi politici collegiali e personalità giuridica.

L'associazione è stata costituita per gestire in forma associata i servizi per il territorio e l'impresa come lo sportello unico delle attività produttive, il corpo unico di polizia municipale, la pianificazione territoriale. Gestisce inoltre per conto dei singoli Comuni il servizio del personale e i sistemi informatici. I suoi uffici servono un bacino di utenza di più di 70 000 residenti.

  • Unione Reno-Galliera: via dell'Artigiano 4/4 40016 San Giorgio di Piano tel. 051/89.04.711; sito internet www.renogalliera.it

Il Comune di San Pietro in Casale fa parte dal 2001 – insieme ad altri 133 comuni italiani (di variabile grandezza: dalle metropoli Roma, Milano, Torino a piccoli paesi) – dell'Associazione Rete Italiana Città Sane - OMS.

Questa associazione promuove le politiche e i programmi di salute pubblica locale, e attraverso il Piano per la salute (PPS) e la Valutazione di Impatto di Salute (VIS), sviluppa e monitora i sistemi locali e sviluppa metodiche per armonizzare lo sviluppo della città con la salute dei suoi cittadini.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Pallacanestro[modifica | modifica wikitesto]

La principale realtà sportiva di San Pietro in Casale è la Veni Basket che, dal 1954, rappresenta l’identità del paese, ed è tra le più longeve Società d’Italia.

È proprio dall’iniziativa di un gruppo di amici accomunati dalla passione per la palla a spicchi che nasce la Veni, il cui nome deriva appunto dal luogo di ritrovo dei primi giocatori che, giocando in via Vinicio Pescerelli, presero come nome “Veni”, diminutivo del dialettale “Venicio”.

Erano gli anni cinquanta e si giocava all’aperto, i soldi non abbondavano e per procurarsi le prime magliette fu deciso di allevare conigli da rivendere in seguito: l’attività permise di acquistare così le prime canotte da gara che avevano come colori sociali il nero e il bianco, colori che all’epoca nessuna delle squadre delle zone limitrofe utilizzava. Una delle prime partite ufficiali fu il 19 settembre del 1954 contro l’Andreia Bologna, gara che mise in evidenza tutti i limiti di una squadra di autodidatti; in aiuto dei ragazzi di San Pietro arrivò Mauro Serrazanetti che ne divenne l’allenatore.

Giocare soltanto amichevoli non bastava più e così si decise di iscriversi ad un campionato ma la vendita dei conigli non fruttava abbastanza e per questo furono allevati maiali, da qui l’origine del marchio societario. Nel giugno del 1955 venne richiesta l’affiliazione alla FIP e la Veni ottenne il numero 497, che la porta ad essere la sesta squadra affiliata in attività a livello provinciale. Dopo la stagione 55/56 che si conclude con il 3º posto nella classifica della Ia Divisione, la Veni viene promossa in Promozione ed ha inizio un’avventura che a fasi alterne vedrà la squadra ottenere sempre ottimi risultati.

Quel gruppo di ragazzi avevano dato vita alla loro passione, creando una realtà che a distanza di più di sessant’anni è ancora viva, in salute e in continua crescita: la prima squadra milita stabilmente nel campionato di Serie D, dal 2022 in Serie C silver, ma è solo il culmine di un progetto che parte dal minibasket, per poi passare alle giovanili fino ad arrivare alla squadra amatori.

A guidare gli atleti, uno staff che mette al servizio della Veni le proprie conoscenze, il proprio tempo ma soprattutto la propria passione, sempre all’insegna dei valori che la pallacanestro incarna ma soprattutto di quelli che la Veni rappresenta: una squadra, un paese.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di San Pietro in Casale - Statuto.
  2. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Luigi Lepri, Daniele Vitali (a cura di), Dizionario Bolognese Italiano / Italiano-Bolognese, Bologna, Pendragon, 2007, pp. 348-354, ISBN 978-88-8342-594-3.
  6. ^ Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.187 del 10-08-2019
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ carnevale di San Pietro, su carnevaledisanpietroincasale.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN158412502 · LCCN (ENn91080535 · J9U (ENHE987007567776705171 · WorldCat Identities (ENlccn-n91080535
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