Bovo di Voghera

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San Bovo di Voghera
 

Cavaliere

 
NascitaNoyers-sur-Jabron, 940 circa
MorteVoghera, 22 maggio 986
Venerato daChiesa cattolica
Ricorrenza22 maggio
Patrono diVoghera, Caltignaga e animali domestici

Bovo (in francese Beuvon, in latino Bobo e in latino volgare Bobone; Noyers-sur-Jabron, 940 circa – Voghera, 22 maggio 986) è stato un cavaliere medievale francese, che si dedicò alla penitenza e ai pellegrinaggi. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica come patrono di Voghera e Caltignaga.

Agiografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo un'antica biografia in parte leggendaria, sarebbe stato figlio di Adelfrido e Odelinda, nobili provenzali[1]. Si distinse in numerose battaglie, in particolare contro i Mori che all'epoca compivano numerose incursioni nella Francia meridionale. Viene narrato che il suo eroismo fu fondamentale durante l'assedio della fortezza saracena di Frassineto, organizzata da Guglielmo I, duca di Provenza, nel 973.

Successivamente cambiò vita, dedicandosi alla meditazione, alla penitenza e ai pellegrinaggi. Perdonò l'uccisione del fratello ed ebbe fama di taumaturgo.

Durante uno dei suoi pellegrinaggi verso Roma, si ammalò e il 22 maggio 986 morì a Voghera, città di cui è ora patrono.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Il corpo di Bovo fu sepolto fuori dalle mura di Voghera, nel borgo di San Pietro; la sua tomba, presto dimenticata, fu ritrovata in seguito ad avvenimenti prodigiosi e così intorno a quei sacri resti nacquero una chiesa, un monastero e un ospizio che fu retto dagli Ospitalieri di san Bovo secondo la regola di Guido da Montpellier.

Nel 1212 il suo corpo fu portato a Pavia nel monastero benedettino di Sant'Apollinare fuori Porta Palazzo. Solo nel 1469 fece ritorno a Voghera e rinchiuso in un'arca sull'altare della chiesa di San Bovo in Borgo San Pietro.

La memoria liturgica si celebra il 22 maggio. In Veneto si commemora il 2 gennaio.

Patronati[modifica | modifica wikitesto]

È patrono della Provenza e di alcune località italiane, tra le quali i seguenti comuni:

Inoltre è considerato protettore degli animali domestici, in particolare contro le malattie infettive dei bovini (in passato le sue raffigurazioni erano collocate nelle stalle). A lui sono dedicate fiere e mostre zootecniche (Fiera di San Bovo di Voghera).

Iconografia[modifica | modifica wikitesto]

È sovente raffigurato con armatura da cavaliere, elmo, spada, reggente un drappo raffigurante un bue. Spesso, inoltre, è rappresentato in sella ad un cavallo.

Documentari[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2022, con la collaborazione del Comune e della parrocchia del Duomo di Voghera, è uscito un mediometraggio di docu-fiction dal titolo "Storia di San Bovo" con regia di Michele Canevari, che mescola interviste ad esperti sulla storia del Santo e del suo culto nei secoli e una ricostruzione cinematografica con attori della sua vita, dove il Santo è interpretato da Umberto Baccolo (anche narratore della parte documentaria).

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Potrebbe essere appartenuto alla nobile casata d'Audeffroy o d'Audiffret tuttora esistente nel Morbihan (Dante Clerico, Vita di san Bovo, Voghera 1946)

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dante Clerico, Vita di san Bovo, Tip. Boriotti e Zolla, Voghera 1946 (II ed. Cooperativa editoriale Oltrepò, Voghera 1985).

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