Samantha Mathis

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Samantha Mathis in Billions nel 2019

Samantha Mathis (New York, 12 maggio 1970) è un'attrice statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata a Brooklyn, New York, è figlia di Donald Mathis e dell'attrice austriaca Bibi Besch[1], a sua volta figlia di Gusti Huber[2]. Dopo il divorzio dei genitori, è andata a vivere a Los Angeles con la madre, dove è cresciuta frequentando teatri e scuole di recitazione. Dopo una gavetta televisiva, il suo primo ruolo di rilievo risale al 1990 in Alza il volume al fianco di Christian Slater; in seguito ha partecipato ai film Super Mario Bros.(nel ruolo della principessa Daisy) e Quella cosa chiamata amore al fianco di River Phoenix, il quale sarebbe poi diventato il suo fidanzato. L'attrice era in compagnia di Phoenix la notte di Halloween in cui l'attore morì per overdose fuori da un locale di Los Angeles.

Gli anni novanta sono stati anni fortunati per l'attrice, recitando in molti film tra cui Piccole donne, Jack & Sarah, Gli anni dei ricordi, Il presidente - Una storia d'amore e Nome in codice: Broken Arrow. Nel 2000 recita in American Psycho, adattamento cinematografico del romanzo di Bret Easton Ellis. Negli ultimi anni si è divisa tra film per la televisione e ospitate in serie tv, come Dr. House - Medical Division e Lost, ma si è fatta notare nel 2004 nel film The Punisher, adattamento cinematografico del fumetto della Marvel Comics, e nella miniserie televisiva Salem's Lot.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attrice[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrice[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Samantha Mathis è stata doppiata da:

Da doppiatrice è sostituita da:

  • Giuppy Izzo in FernGully - Le avventure di Zak e Crysta

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lucia Graves, 'It was too much loss. I fell apart': Samantha Mathis on River Phoenix and her career revival, The Guardian, 24 luglio 2019. URL consultato il 30 luglio 2019.
  2. ^ Samantha Mathis, in TVGuide.com. URL consultato il 15 febbraio 2015.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN59283632 · ISNI (EN0000 0000 5926 1775 · LCCN (ENno96025227 · GND (DE1020661690 · BNE (ESXX1110372 (data) · BNF (FRcb14030621z (data) · J9U (ENHE987007322188305171 · WorldCat Identities (ENlccn-no96025227