Salvatore Castagna

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Salvatore Castagna
NascitaCaltagirone, 14 gennaio 1897
MorteRoma, 3 febbraio 1977
Dati militari
Paese servito Regno d'Italia
Bandiera dell'Italia Repubblica Italiana
Forza armata Regio Esercito
Esercito Italiano
Anni di servizio1915 - 1977
GradoGenerale di divisione
GuerrePrima guerra mondiale
Riconquista della Tripolitania
Seconda guerra mondiale
CampagneFronte italiano (1915-1918)
Campagna del Nordafrica
BattaglieBattaglia di Giarabub
fonti nel corpo del testo
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Salvatore Castagna (Caltagirone, 14 gennaio 1897Roma, 3 febbraio 1977) è stato un generale italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Salvatore Castagna nasce a Caltagirone, in provincia di Catania, il 14 gennaio 1897. Allo scoppio della prima guerra mondiale nel maggio del 1915, si arruola giovanissimo come volontario. Dopo un breve corso di allievo ufficiale, nel novembre ha il battesimo del fuoco sul Monte Civaron, dove grazie all'ardimento mostrato viene promosso tenente. Nel 1917, combattendo sul Carso, gli fu conferita la medaglia d´argento al valor militare. Pochi giorni prima della fine del conflitto il 26 ottobre 1918, fu ferito alla testa combattendo sul Monte Grappa.

Terminato il primo conflitto mondiale, Castagna rimane nel Regio esercito, prendendo parte alla riconquista della Tripolitania negli anni venti nel corpo dei Cacciatori d'Africa. Nel 1937, col grado di maggiore, vi ritornò come comandante prima del presidio dì Iefren, poi di Bardia e infine di Giarabub, dove lo sorprese l'inizio della seconda guerra mondiale.

L'eroe di Giarabub[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Battaglia di Giarabub.

Giarabub è un'oasi circondata da dune, a 50 chilometri dal confine egiziano e a 300 dal mare. Fu l'ultimo caposaldo italiano a cadere dopo la perdita di tutta la Cirenaica, al termine di un assedio durato ben quattro mesi.

Foto aerea di Giarabub nel 1941

Da quell'episodio nacque la "saga di Giarabub" assai sfruttata dal regime fascista, saga che celebrava l'eroico maggiore Castagna al quale i suoi soldati non chiedevano pane, ma "piombo per i moschetti", come intonava la canzone la sagra di Giarabub, assai famosa all'epoca.

Verso la fine di marzo del 1941 il piccolo presidio italiano di Giarabub, al comando del tenente colonnello Castagna, si arrese. Castagna (era stato promosso sul campo qualche giorno prima per merito di guerra), ferito al capo, fu prima portato in un ospedale inglese in Palestina e, dopo la guarigione, in un campo di prigionia in India, presso Bombay, dove passò quasi sei anni prima di essere rimpatriato.

Il dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Tornato in Italia, il 23 novembre 1946 apprese che entrambi i genitori erano deceduti, ansiosi sino alla fine di sue notizie. Apprese pure che in tutti quegli anni la sua eroica vicenda aveva avuto risonanze enormi nella propaganda fascista che partorì persino un noto film con lo stesso nome dell'oasi, diretto da Goffredo Alessandrini nel 1942 e con la presenza nel cast di un giovanissimo Alberto Sordi.

Intanto Castagna, promosso generale, venne nominato comandante militare della zona di Catania, poi si stabilì definitivamente a Roma e continuò la sua carriera nell'Esercito italiano fino al grado di generale di divisione. Morì ottantenne all'Ospedale militare del Celio il 3 febbraio 1977, al capezzale il nipote Riccardo Castagna e una copia del suo libro sul comodino La difesa di Giarabub edito da Longanesi. Le spoglie riposano presso la cappella della famiglia Castagna, da lui voluta, a Caltagirone.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine Coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Croce al merito di guerra (2 concessioni) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra italo-austriaca 1915 – 18 (4 anni di campagna) - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa italiana della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria
Promozione per merito di guerra (2 volte) - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Salvatore Castagna, La difesa di Giarabub; Longanesi, Milano 1950 (ristampa: pocket 84; Longanesi, Milano 1967)
  • Fabio Fattore, Dai nostri inviati a Giarabub; Mursia, Milano 2006.
  • Denis Mack Smith, L'Italia del XX secolo volume III tomo I 1935-1942, edizioni Rizzoli 1977.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN38418007 · ISNI (EN0000 0000 3105 6331 · BAV 495/335124 · LCCN (ENn86861421 · BNF (FRcb16611278z (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n86861421