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Unione Sportiva Salernitana 1919

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U.S. Salernitana
Calcio
Granata, Bersagliera,[1] Sua Maestà[2]
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Granata
Simboli Ippocampo
Dati societari
Città Salerno
Nazione Bandiera dell'Italia Italia
Confederazione UEFA
Federazione FIGC
Campionato Serie A
Fondazione 1919
Rifondazione1927
Rifondazione2005
Rifondazione2011
Proprietario Bandiera dell'Italia Danilo Iervolino
(attraverso IDI s.r.l.)
Presidente Bandiera dell'Italia Danilo Iervolino
Allenatore Bandiera dell'Italia Stefano Colantuono
Stadio Arechi
(31 000 posti)
Sito web https://www.salernitana.it/
Palmarès
Coppa Italia Lega Pro
Titoli nazionali 2 campionati di Serie B
Trofei nazionali 1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro
1 Supercoppa di Lega di Seconda Divisione
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

L'Unione Sportiva Salernitana 1919, meglio nota come Salernitana, è una società calcistica con sede nella città di Salerno. Milita in Serie A, la massima divisione del campionato italiano.

Fondata il 19 giugno 1919 da una cordata capeggiata da Matteo Schiavone,[3][4][5][6] nel corso della sua storia è stata rifondata per tre volte: nel 1927[7] in seguito alla costituzione di un nuovo sodalizio, nel 2005[8][9] e nel 2011 per motivi finanziari.[10][11] L'attuale società fu, infatti, fondata come Salerno Calcio nel 2011 (aderendo all'art. 52.10 del regolamento federale), e riprese i segni distintivi della Salernitana a partire dal 2012. Il 19 giugno 2019 la squadra campana ha compiuto 100 anni di storia calcistica.

Il colore ufficiale del club è il granata dal 1943[4] (tranne nella stagione 2011-2012, per ragioni giuridiche),[10] il suo simbolo è l'ippocampo dal 1949,[12] e la squadra disputa le proprie gare interne allo stadio Arechi dal 1990.[13]

La Salernitana ha giocato sempre fra i professionisti, eccetto per l'annata 2011-2012, poiché ripartì dalla Serie D.[4] Si tratta della seconda squadra campana in ordine temporale (preceduta solo dal Napoli) ad aver gareggiato nel campionato di Serie A a girone unico, al quale ha preso parte nelle stagioni 1947-1948, 1998-1999 (retrocedendo in entrambe le occasioni per un solo punto), 2021-2022, 2022-2023 e 2023-2024.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia dell'Unione Sportiva Salernitana 1919.
Una formazione della Salernitana nel 1919: allenatore Giordano (a sinistra), portiere Matteo Schiavone (primo socio fondatore, a destra)

Fondata nel 1919 grazie ad alcuni soci capeggiati da Matteo Schiavone, ebbe come primo presidente Adalgiso Onesti.[5][14][15]

Il club esordì in campionato vincendo sul campo il proprio girone e successivamente a tavolino la finale del campionato di Promozione 1919-1920 contro il Brasiliano (squadra napoletana che vinse l'altro girone), in quanto gli incontri terminarono 5-0 in casa sia all'andata sia al ritorno per i rispettivi padroni di casa, sicché occorse una terza finale ma per protesta i partenopei non si presentarono sul neutro di Nocera Inferiore, città situata nel salernitano, conferendo in questo modo la promozione in Prima Categoria alla Salernitana. Gli allora bianco-celesti si ritrovarono quindi nel massimo livello calcistico dell'epoca, ma non andarono mai oltre la fase regionale. Retrocessero nella stagione 1921-1922. Seguì una fusione con lo Sporting Club Audax Salerno.[14][16][17]

Nel 1922 nacque, così, la Salernitanaudax, sodalizio che per divergenze interne e problemi vari fermò l'attività nel 1925.[14][18][19] La Salernitana rinacque nel 1927 attraverso una fusione tra Salernitanaudax, Campania e Libertas, ripartendo dal terzo livello.[7][14][20] Ottenne la prima promozione in Serie B nel 1937-1938, ma vi rimase per una sola stagione.[21][22]

Una formazione della Salernitana che vinse in Serie B 1946-47

Ottenne l'accesso ma fu in seguito esclusa dal girone finale per la promozione in B, a causa di una infrazione nel 1941-1942 (pur se aritmeticamente non decisiva ai fini dell'esito finale del campionato[23]), stagione in cui si mostrò sul campo meritevole della posizione ottenuta vincendo il campionato del proprio girone,[14][24][25] che rivinse anche nella stagione successiva in cui ebbe accesso al girone finale giungendo seconda e ottenendo così la promozione, allenata da Gipo Viani.[14][25][26][27] I campionati, per via della guerra in atto in quegli anni, furono sospesi e sostituiti da alcuni tornei regionali. La Salernitana vinse la Coppa della Liberazione e si classificò seconda al Campionato campano 1945.[14][28][29] Giocò poi nel Campionato misto Serie A/B 1945-1946 come squadra cadetta,[14][30][31] e ottenne sul campo la promozione nella Serie A 1947-1948 sotto la presidenza di Domenico Mattioli e nuovamente allenata da Gipo Viani, in collaborazione con calciatori come Antonio Valese, Elio Onorato, Sebastiano Vaschetto, Carmine Iacovazzo, Vincenzo Margiotta.[14][32][33]

Prima della sfida Salernitana-Triestina di Serie A 1947-48

Sempre con Viani disputò la massima serie, in cui si fece conoscere positivamente attraverso il rivoluzionario schema di gioco del Vianema (ideato da Antonio Valese che lo suggerì all'allenatore facendolo conoscere in tutta Italia e da cui ebbe origine l'odierno catenaccio italiano), con cui ottenne preziosi pareggi e vittorie che soltanto per un punto non le consentirono di salvarsi. Tuttavia la retrocessione di quella Salernitana fu un argomento controverso, giacché alcune fonti sottolineano come la Roma di quegli anni fosse stata favorita dall'arbitro Vittorio Pera nella sfida per la salvezza con la compagine di Salerno.[14][34][35]

Seguirono poi otto anni di militanza in Serie B, fino a quando non retrocesse in Serie C nella stagione 1955-1956.[14][36][37] Il 28 aprile 1963, durante la partita Salernitana-Potenza morì il primo spettatore in uno stadio italiano: Giuseppe Plaitano, colpito accidentalmente da un proiettile sparato in aria da un poliziotto nel tentativo di placare una rissa in campo scaturita anche per questioni legate alla partita, ma anche per l'ira dei tifosi provocata dall'eccessiva vigoria con cui fu placato l'iniziale invasore solitario.[14][38][39][40]

Nella stagione di Serie C 1965-1966 il club campano ottenne nuovamente la promozione in Serie B sotto la direzione di Domenico Rosati, ma la permanenza nel secondo livello nazionale durò nuovamente una sola stagione.[14][41][42] Seguirono poi 23 anni consecutivi di terza serie,[14] e nella Serie C1 1989-1990 infine la squadra granata ottenne la promozione nel campionato cadetto, sotto la presidenza di Giuseppe Soglia, la guida tecnica di Giancarlo Ansaloni e con in campo il capitano Agostino Di Bartolomei.[14][43][44][45]

Una formazione della vittoriosa stagione 1989-90

Anche questa volta la permanenza in B durò per un solo campionato,[14][46][47] ma con l'arrivo dell'allenatore Delio Rossi i campani tornarono pochi anni dopo in Serie B ottenendo la promozione nel campionato 1993-94 anche grazie ai gol di Giovanni Pisano.[14][48][49] Successivamente, durante la presidenza di Aniello Aliberti fu nuovamente Serie A al termine di un campionato che vide di nuovo Delio Rossi in panchina. Grazie alla coppia-gol composta da Marco Di Vaio[50][51] ed Edoardo Artistico, nonché altri uomini come i difensori Ciro Ferrara e Vittorio Tosto, i fratelli Giacomo e Giovanni Tedesco e il capitano Roberto Breda a centrocampo, capaci di costituire una rosa competitiva, la squadra concluse al primo posto finale[52]. Nella Serie A 1998-1999 retrocesse per un solo punto, e la stagione si concluse tragicamente per alcuni tifosi: Vincenzo Lioi, Ciro Alfieri, Giuseppe Diodato e Simone Vitale che morirono in treno a causa di un incendio durante il viaggio di ritorno dopo aver assistito all'incontro in trasferta dell'ultima gara di campionato.[14][53]

Salernitana-Barletta 2014-2015

La Salernitana tornò in Serie B, e dopo le prime stagioni in cui si propose tra le candidate per la promozione, si piazzò ventesima nel 2002-2003 ma non retrocesse per via del Caso Catania.[54] Nell'estate del 2005 tuttavia il club venne radiato dal professionismo per inadempienze finanziarie,[9][14] anche se il presidente Aliberti e altre figure nel mondo del calcio hanno sostenuto che quella Salernitana sarebbe stata eventualmente in grado di rateizzare il pagamento dei debiti.[55][56] In ogni caso, dopo una breve parentesi in Terza Categoria la società, nel corso del girone di andata venne messa in liquidazione fallimentare. Nel frattempo a Salerno nacque tramite lodo Petrucci una nuova società che ripartì dalla Serie C1[9], e ottenne la promozione in seconda serie nel campionato di Serie C1 2007-2008 anche grazie alle reti di Arturo Di Napoli[57].[58] La società in seguito acquisì i beni immateriali della precedente Salernitana, fra cui il marchio con l'ippocampo, e nella stessa stagione retrocesse nuovamente in terza serie al termine del campionato di Serie B 2009-2010.[59] Dopo aver lottato fino ai play-off, nel 2010-2011 non ottenne la promozione, e fu anzi costretta a scomparire in quanto la società fallì per debiti.[14]

Di Vaio alla Salernitana nel vittorioso campionato di Serie B 1997-1998, in cui conquistò anche il titolo di capocannoniere

Il calcio salernitano ripartì dalla Serie D 2011-2012 attraverso il Salerno Calcio, che venne fondato da Claudio Lotito e Marco Mezzaroma. Il sodalizio, che nella stagione successiva divenne Salernitana attraverso l'acquisizione dei beni immateriali utilizzati dalle società precedenti, ottenne due promozioni consecutive entrambe con Carlo Perrone allenatore. Si aggiudicò, inoltre, la Supercoppa di Lega di Seconda Divisione nel 2012-2013 e, con in panchina Angelo Gregucci la Coppa Italia Lega Pro 2013-2014.[14] Nella stagione 2014-2015, sotto la guida di Leonardo Menichini, ottenne con due giornate d'anticipo l'aritmetica certezza della promozione in Serie B.[60] Lo stesso Menichini subentrò nella stagione seguente, salvando i granata ai playout.[61]

Nel 2018-19, sotto la guida di Menichini (allenatore subentrato verso la fine del torneo) vinse la doppia sfida playout contro il Venezia, salvando la categoria sul campo,[62] anche se il Venezia sarà in seguito ripescato a causa dell'esclusione del Palermo.[63]

Il 19 giugno 2019 il club ha festeggiato i cento anni di attività. Per celebrare l'evento la società ha organizzato un triangolare estivo con il Bari e la Reggina, con le quali i granata sono gemellati[64], vinto dai pugliesi,[65] e modifica lo stemma sulla maglietta per la stagione 2019-20, richiamandosi a un logo utilizzato negli anni quaranta e ad altre peculiarità del suo passato.[66]

Nella stagione 2020-21 la squadra, allenata da Fabrizio Castori, conclude il campionato di Serie B al secondo posto dietro l'Empoli capolista e davanti al Monza terzo. Ottiene di conseguenza l'accesso diretto alla Serie A a 22 anni di distanza dalla precedente esperienza nella massima serie del 1998-99.[67]

Tuttavia, la terza promozione in A dei granata fa emergere una spinosa questione societaria, relativa al ruolo del co-patron Claudio Lotito, contemporaneamente presidente dei campani e della Lazio. Non essendo possibile, ai sensi dell'articolo 16 bis delle N.O.I.F.[68], che uno stesso individuo sia comproprietario di due squadre nella stessa categoria, per iscriversi regolarmente alla Serie A la Salernitana avrebbe dovuto essere obbligatoriamente ceduta a una nuova gestione entro il 31 dicembre 2021. Per ovviare al problema, per tutto il girone di andata della Serie A 2021-2022 la squadra dell'Ippocampo viene inizialmente gestita da un trust, appositamente costituito[69], con al capo l'amministratore unico Ugo Marchetti, salvo poi venire ceduta all'imprenditore Danilo Iervolino, che formalizzando la sua offerta alle ore 23:58 del 31 dicembre[70] ne diviene il nuovo proprietario.[71]. Nella prima parte di stagione la Salernitana stanzia in fondo alla classifica collezionando 3 vittorie, 2 pareggi e 16 sconfitte. Nel girone di ritorno, complice una massiccia campagna d'acquisti invernale compiuta dal neo direttore sportivo Walter Sabatini e dal tecnico Davide Nicola, la squadra conquista un'insperata salvezza all'ultima giornata nonostante una sconfitta casalinga per 0-4 contro l’Udinese, diventando la prima squadra a salvarsi in Serie A con soli 31 punti (mai successo da quando è stata introdotta la vittoria a 3 punti).

Nella stagione successiva (2022-2023), complice una maggiore continuità di risultati, la squadra granata ottiene una salvezza tranquilla e senza essersi mai posizionata tra le ultime tre, con la matematica della permanenza in A giunta alla 36ª giornata. Al termine della stagione, la squadra guidata da Paulo Sousa (subentrato all'esonerato Nicola a stagione in corso) si classifica 15ª con 42 punti, record granata in Serie A nell'epoca dei 3 punti.

Cronistoria[modifica | modifica wikitesto]

Cronistoria dell'Unione Sportiva Salernitana 1919

Secondo turno eliminatorio di Coppa Italia.
Primo turno eliminatorio di Coppa Italia.
Terzo turno eliminatorio di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Secondo turno eliminatorio di Coppa Italia.

Sedicesimi di finale di Coppa Italia.

Secondo turno di Coppa Italia.

Secondo turno di Coppa Italia.

Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Ottavi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1977-1978 - 6ª nel girone C della Serie C. Ammessa nella nuova Serie C1. Il club nel corso della stagione, viene inglobato in una nuova società e diventa Salernitana Sport.
Fase a gironi di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Finalista di Coppa Italia Semiprofessionisti.

Quarti di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Semifinalista di Coppa Italia Serie C.

  • 1990-1991 - 17ª in Serie B. Retrocessa in Serie C1 dopo aver perso lo spareggio.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 1993-1994 - 3ª nel girone B della Serie C1. Promossa in Serie B dopo aver vinto i play-off.
Primo turno di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Anglo-Italiana.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
Fase a gironi di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Coppa Italia.
Fase a gironi di Coppa Italia.
Fase a gironi di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
  • 11 agosto 2005 - A seguito dell'esclusione dal professionismo del club per problemi finanziari, viene fondata la Salernitana Calcio 1919 che aderisce all'art. 52.6 NOIF e viene iscritta in Serie C1.
  • 2005-2006 - 5ª nel girone A della Serie C1. Perde la semifinale dei play-off.
  • 2006-2007 - 10ª nel girone B della Serie C1.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia Serie C.
Fase a gironi di Coppa Italia Serie C.
Finalista di Supercoppa di Lega di Serie C1.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
  • 20 luglio 2009 - Il sodalizio acquisisce i beni immateriali della precedente società.
  • 2009-2010 - 22ª in Serie B. Retrocessa in Lega Pro Prima Divisione.
Terzo turno di Coppa Italia.

Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia Lega Pro.
  • 26 luglio 2011 - A seguito del fallimento del club avvenuto al termine della stagione, viene fondato il Salerno Calcio che aderisce all'art. 52.10 NOIF e viene iscritto in Serie D.
  • 2011-2012 - 1º nel girone G della Serie D. Promosso in Lega Pro Seconda Divisione.
Turno preliminare di Coppa Italia Serie D.
Semifinalista della Poule Scudetto.
  • 12 luglio 2012 - Il sodalizio acquisisce i beni immateriali della Salernitana Sport e cambia la ragione sociale in Unione Sportiva Salernitana 1919.
  • 2012-2013 - 1ª nel girone B della Lega Pro Seconda Divisione. Promossa in Lega Pro Prima Divisione.
Vince la Supercoppa di Lega di Seconda Divisione (1º titolo).
Fase a gironi di Coppa Italia Lega Pro.
Vince la Coppa Italia Lega Pro (1º titolo).
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo posto di Supercoppa di Lega Pro.
Quarto turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia.

Terzo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di Coppa Italia.
Trentaduesimi di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.

Colori e simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Colori e simboli dell'Unione Sportiva Salernitana 1919.

Colori[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione storica
Periodo Colori Denominazione
1919-1922 US Salernitana
1922-1925 SS Salernitanaudax
1927-1929 USF Salernitana
1929-1943
1943-1977 US Salernitana
1977-2005 Salernitana Sport
2005-2011 Salernitana Calcio 1919
2011-2012 Salerno Calcio
2012-oggi US Salernitana 1919

La Salernitana nel corso degli anni ha prevalentemente indossato il bianco-celeste a righe verticali (nei periodi 1919-1922,[72] e 1929-1943[73]) e il granata (colore adottato una prima volta dal 1927 al 1929[74]) che contraddistingue il club dal 1943 a oggi. In tal senso, è degna di menzione la particolare stagione 2011-2012, quando il primo sodalizio salernitano appena rifondato si tinse in modo diverso, per questioni legate ai diritti sull'uso dei segni distintivi della Salernitana.

Salernitana 1978-79: la divisa granata con ippocampo racchiuso in un cerchietto bianco

Simboli ufficiali[modifica | modifica wikitesto]

Stemma[modifica | modifica wikitesto]

Il simbolo della Salernitana è l'ippocampo. Venne adottato nel 1949, quando apparve per la prima volta sulle magliette della squadra grazie al pittore Gabriele D'Alma che ne disegnò una prima versione. Lo stemma non sempre è apparso sulle magliette di gioco: nella maggior parte dei casi serviva a rappresentare il logo della società, e non vi è traccia di esso fino alla fine degli anni 1970, quando comparve un cerchietto bianco con un ippocampo intero color granata al suo interno.[12]

L'ippocampo fu stilizzato nel 1986 a Dallas dal grafico americano Jack Lever, bagnato dalle onde marine e sormontato da cinque bastioni rievocanti le fortificazioni longobarde e normanne. Alla destra dell'ippocampo vi è una piccola stella con otto punte: ricorda il Follaro, antica moneta della Zecca di Salerno.[12]

Nel torneo di Serie B 1999-2000 la forma del logo della Salernitana cambiò leggermente: la torre con le onde marine fu sostituita da uno scudetto con sotto l'anno di fondazione 1919. Ancora oggi è adoperato, ma nel corso degli anni per questioni sui diritti fu talvolta sostituito da altri simboli.

Inno[modifica | modifica wikitesto]

La Salernitana, negli anni recenti ha avuto un inno ufficiale dal titolo Il potere deve essere granata, che nacque nel 2007 dal cantante e musicista salernitano Sandro Scuoppo, il quale lo presentò per la prima volta a Salerno in piazza della Concordia nel corso della presentazione ufficiale (aperta al pubblico e stracolma di sostenitori entusiasmati dai nuovi acquisti, come ad esempio Arturo Di Napoli) della nuova rosa della squadra,[75] mentre la nuova società sorta nel 2011 non possiede ancora un inno ufficiale.

Mascotte[modifica | modifica wikitesto]

Ippo e Granatiello sono stati la mascotte della Salernitana in due periodi distinti, sorti per operazioni pubblicitarie e di marketing.

Ippo nacque da un'idea della Salernitana Sport di Aniello Aliberti nella stagione 1999-2000, secondo una precisa strategia di marketing che si sviluppò con l'apertura del primo Salernitana Store. In quel periodo con il nome "Ippo" veniva identificato sia il cavalluccio marino raffigurato sul logo a scudo (che era stato appena realizzato e che aveva sostituito il precedente logo con la "torre" e le onde marine), sia la mascotte presente allo Stadio Arechi, utilizzata anche come pupazzetto in vendita nel primo Salernitana Store.[12]

Nel 2005 nacque la Salernitana Calcio 1919, che nella stagione di Serie B 2007-2008 si forgiò di una nuova mascotte concessa dallo sponsor di quel periodo: Interauto Citroën. Tale sponsor offrì Granatiello, un leone antropomorfo con indosso la maglia della Salernitana n. 10.[76]

Strutture[modifica | modifica wikitesto]

Stadio[modifica | modifica wikitesto]

Lo Stadio Arechi visto dall'interno

L'attuale stadio della Salernitana, sito in via Allende prende il nome da Arechi II, principe longobardo sotto il quale l'antica Salerno visse un periodo di grande fioritura.[77] La Salernitana giocò la sua prima gara all'Arechi nella prima giornata di campionato contro il Padova terminata sul risultato di 0-0. Il nome "Arechi" fu però aggiunto a lavori ultimati, ossia solo nella partita inaugurale Italia-Ungheria 3-1 del 1º maggio 1991: per 15 giornate la Salernitana giocò in uno stadio privo di nome.[77]
Il terreno di gioco misura 105 m di lunghezza per 68 m di larghezza. Una delle particolarità è la mancanza di una pista di atletica, che ha consentito di realizzare lo stadio di forma rettangolare; ciò permette di assistere agli incontri senza l'ostacolo visivo della pista e senza influenzare la capienza.[78]

In precedenza i granata giocavano allo Stadio Donato Vestuti sito in piazza Casalbore, che fu inaugurato il 2 gennaio 1931 con una amichevole Salernitana-Gladiator dopo due anni di lavori e, per volere del regime fascista, con il nome di Stadio Littorio.[79] Terminata la guerra e caduto il fascismo a Salerno, il Littorio venne cambiato in Stadio Comunale dal 1945 al 1952[80], e successivamente "Donato Vestuti" dalla stagione 1952-1953[81] in onore al primo fondatore di una squadra di calcio a Salerno: il Salerno FBC (nel 1913). Nel 1962 lo stadio Vestuti fu protagonista di un film girato a Salerno e a Napoli: "Le quattro giornate di Napoli" del regista Nanni Loy. Nel 1990 la Salernitana traslocò nello stadio di via Allende, e il Vestuti venne utilizzato dai granata nel 2004 per presentare la rosa ufficiale al pubblico, e attualmente è utilizzato da altre rappresentative sportive salernitane, come la Salernitana Femminile.[82] Prima ancora del Vestuti, la Salernitana disputava le proprie gare interne sul campo di Piazza d'Armi.[83]

Centro di allenamento[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Centro sportivo Mary Rosy e Centro sportivo Vincenzo Volpe.

Il centro sportivo "Vincenzo Volpe" di Salerno, situato come l'attuale stadio in via Salvador Allende, è diventato dal febbraio 2014 il centro di allenamento della prima squadra e delle rose giovanili granata.[84]

Il complesso fu sede degli allenamenti della Salernitana anche nel corso della gestione di Aniello Aliberti, e per qualche tempo anche sotto la gestione di Antonio Lombardi.[85]

La struttura, prima di divenire l'impianto per gli allenamenti della Salernitana nel 2014, ha subito un profondo cambiamento, come l'ampliamento del terreno di gioco, la ristrutturazione degli spogliatoi e degli altri locali di servizio come la palestra annessa e l'infermeria, e sono stati migliorati gli impianti presenti, come il sistema di illuminazione. Ne è venuto fuori un centro di allenamento moderno e funzionale, grazie a un investimento che supera il milione e mezzo di euro.[86]

Dal 17 febbraio 2016,[87] la Salernitana ha iniziato ad allenarsi anche in un nuovo centro di allenamento, il "Mary Rosy" di Pontecagnano Faiano.

Società[modifica | modifica wikitesto]

La squadra di calcio maschile della Salernitana, fondata il 19 giugno 1919 come associazione con il nome Unione Sportiva Salernitana, è una nuova società a responsabilità limitata,[88] costituita il 26 luglio 2011 con il nome Salerno Calcio, in quanto rifondata a seguito del fallimento della precedente società nello stesso anno, acquisendone il titolo sportivo e assumendo la denominazione ufficiale Unione Sportiva Salernitana 1919 il 12 luglio 2012. La società, avente sede legale in via Salvador Allende s.n.c. a Salerno[88] e iscritta alla Camera di Commercio della stessa città,[88] risulta avere, al 2023, 101 dipendenti e un capitale sociale di 10 000 euro.[88]

Dal 13 gennaio 2022 il club è controllato dall'imprenditore italiano Danilo Iervolino.[89][90] Questo controllo di Iervolino sulla Salernitana è esercitato tramite la società italiana IDI s.r.l., proprietaria del club granata con il 100,00% del capitale, in qualità di socio unico[89] e, a sua volta, di appartenenza per intero a Iervolino.

La società granata non possiede, al 2023, società controllate o collegate.[89]

Il club è membro network dell'European Club Association (ECA),[91] organismo privato che rappresenta le società calcistiche a livello europeo e riconosciuto dall'UEFA.

Organigramma societario[modifica | modifica wikitesto]

Il governo societario dell'Unione Sportiva Salernitana 1919 s.r.l., al 2023, prevede un sistema tradizionale formato dall'assemblea degli azionisti, dal consiglio di amministrazione (CdA) e dal collegio sindacale.[92] Il CdA, rinnovato il 29 novembre 2023,[92] è composto da cinque membri,[92] nominati dall'assemblea degli azionisti e tutti indicati da Danilo Iervolino tramite la società controllante IDI s.r.l.; Danilo Iervolino ricopre la carica di presidente del consiglio di amministrazione, assunta il 13 gennaio 2022 con l'acquisto del club,[89] mentre Maurizio Milan è l'amministratore delegato, nominato il 1° febbraio 2022.[93] Il collegio sindacale, rinnovato il 26 gennaio 2022, è composto da tre membri sempre indicati da IDI, dei quali Fernando Morante assume il ruolo di presidente.[89] La società di revisione, scelta anch'essa dai soci, quale organo esterno di riesame dei conti, è l'azienda Nexia Audirevi S.p.A..[89]

Di seguito è riportato l'organigramma societario del club.[94][95]

Staff dell'area amministrativa
  • Bandiera dell'Italia Danilo Iervolino - Presidente
  • Bandiera dell'Italia Maurizio Milan - Amministratore delegato
  • Bandiera dell'Italia Massimiliano Dibrogni - Segretario generale
  • Bandiera dell'Italia Gabriella Borgia - Segreteria settore agonistico
  • Bandiera dell'Italia Walter Sabatini - Direttore generale

[modifica | modifica wikitesto]

Elenco degli sponsor tecnici della Salernitana[96][97]

Cronologia degli sponsor tecnici

Impegno nel sociale[modifica | modifica wikitesto]

Nel marzo 2015, la società campana ha messo all'asta la possibilità di vivere una intera giornata con il club al migliore offerente, sulla piattaforma benefica "CharityStars". La somma è stata devoluta in beneficenza all'ANGELS, un'associazione che si occupa di curare e salvaguardare i bambini che vivono nelle zone colpite dalla guerra.[101]

Il 30 dicembre 2014, il club granata ha preso parte a un'amichevole disputata allo Stadio Vito Simone Veneziani contro il Monopoli a sostegno di Armandino De Sio, piccolo tifoso granata colpito da cancro.[102]

Settore giovanile[modifica | modifica wikitesto]

Alcuni componenti della Salernitana Juniores che si aggiudica il Campionato Berretti nel 1969

Il settore giovanile della U.S. Salernitana 1919, si compone di: Beretti, Juniores, Allievi Nazionali, Allievi Regionali, Giovanissimi Nazionali, Giovanissimi Regionali, Mini Giovanissimi, Esordienti, Esordienti a 9 e Pulcini.[103]

Tra i titoli conquistati dal settore giovanile della Salernitana sono da citare quello della vittoria del Campionato nazionale Dante Berretti nel 1969 dalla formazione Juniores, guidata da Mario Saracino[4][104][105] e il titolo di Campione della Campania ottenuto nel 2009 dagli Allievi Regionali allenati da Egidio Sironi.[106]

I principali calciatori provenienti dal vivaio granata sono: Carmine Iacovazzo, centrocampista che in seguito, dal 1936 al 1949, conterà anche 275 presenze (record assoluto)[107] con la squadra maggiore; l'ala sinistra Elio Onorato, il quale esordì con la prima squadra nella stagione 1941-1942;[108][109] Luca Fusco, difensore centrale che in seguito divenne capitano della Salernitana maggiore grazie anche alle numerose presenze che il calciatore ottenne con la prima squadra;[110] il portiere di origini napoletane Ciro Polito;[111] i difensori Roberto Cardinale[112], Cristian Molinaro[113] e Giampaolo Parisi.[114]

Nel periodo della gestione di Antonio Lombardi, con il nome di Salernitana Calcio 1919 è stata titolare della scuola calcio Associazione Sportiva Salernitana Piccoli Granata che ogni anno organizzava anche campi estivi per bambini.[115][116] Dal febbraio 2015 la gestione di Lotito e Mezzaroma ha aperto la nuova scuola calcio ufficiale, che svolge tutte le attività al Campo Volpe.[117]

La Salernitana nella cultura di massa[modifica | modifica wikitesto]

"Da quando non ci sei... non è più domenica!" fu la scritta di uno striscione del 2012 esposto nel centro di Salerno che riprese alcune parole di una canzone di Cesare Cremonini il quale qualche giorno dopo dichiarerà sul social network di Twitter: "Mi è sempre stata simpatica la Salernitana e la sua storica tifoseria".[118] La scritta era dovuta al fatto che l'identità dell'allora Salerno Calcio non era quella della Salernitana. Il 19 giugno 2012, in occasione del 93º anniversario della nascita del club, nella città di Salerno si assistette a un corteo stracolmo di sostenitori della squadra che chiedevano a gran voce il ritorno in campo della Salernitana in un clima (con bandiere e vessilli granata agganciati ai balconi delle case di Salerno e dintorni) che spinse l'allora sindaco Vincenzo De Luca a incitare i dirigenti del Salerno affinché la storia della Salernitana (coi suoi segni distintivi) venisse recuperata quanto prima.[119]

In un concerto estivo del 2014 -per la "Festa dell'Amicizia"- a Bellizzi (SA) il noto cantante Nino D'Angelo si presenta sul palco con due sciarpe: una del Napoli e l'altra della Salernitana, rilasciando in seguito una dichiarazione dove afferma che da tifoso azzurro « [...] mi auguro che la Salernitana salga in categorie che più la competono, per poter giocare un bel derby all'insegna della sportività che deve contraddistinguere la nostra terra».[120] Lo stesso Nino D'Angelo menziona la Salernitana nel film Tifosi del 1999: la squadra di cui fa il tifo la guardia che deve scarcerare Gennaro Scognamiglio (interpretato da Nino D'Angelo), quest'ultimo tifoso azzurro.

La Salernitana è anche accennata nel film Al bar dello sport, realizzato durante la stagione sportiva 1983-1984, con protagonista Lino Banfi il quale nella finzione scenica, anche grazie ai suggerimenti di un amico del "Bar dello Sport" interpretato da Jerry Calà e alla vittoria per 1-3 dei campani a Reggio Calabria (l'ultima delle gare presenti in schedina, come affermato dallo speaker radiofonico) fa "13" al Totocalcio. Nella realtà tale partita non si è mai giocata, dato che la squadra di Reggio più prossima ai salernitani militanti in Serie C1 era la Reggina, che in quella stagione militava in Serie C2.[121]

Allenatori e presidenti[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportati gli elenchi degli allenatori e presidenti della Salernitana.[122]

Allenatori
Presidenti
  • 1919-1921 Bandiera dell'Italia Adalgiso Onesti
  • 1921-1922 Bandiera dell'Italia Renato De Crescenzo
  • 1923-1924 Bandiera dell'Italia Raffaele Schiavone
    Bandiera dell'Italia Adalgiso Onesti
    Bandiera dell'Italia Settimio Mobilio
  • 1924-1925 Bandiera dell'Italia Carmine Caiafa
  • 1927-1928 Bandiera dell'Italia Antonio Conforti - Bandiera dell'Italia Vittorio La Rocca - Bandiera dell'Italia Camillo De Felice
  • 1928-1929 Bandiera dell'Italia Pasquale Pinto
  • 1929-1930 Bandiera dell'Italia Luigi Conforti
    Bandiera dell'Italia Pasquale Pinto
  • 1930-1931 Bandiera dell'Italia Pasquale Pinto
    Bandiera dell'Italia Giovanni Negri
  • 1931-1933 Bandiera dell'Italia Enrico Chiari
  • 1933-1934 Bandiera dell'Italia Enrico Chiari
    Bandiera dell'Italia Riccardo Gambrosie
    Bandiera dell'Italia Mioni Savino
    Bandiera dell'Italia Enrico Chiari
  • 1934-1935 Bandiera dell'Italia Enrico Chiari
  • 1936-1937 Bandiera dell'Italia Enrico Chiari
    Bandiera dell'Italia Savino Mioni
  • 1937-1939 Bandiera dell'Italia Giuseppe Carpinelli
  • 1939-1940 Bandiera dell'Italia Giuseppe Carpinelli
    Bandiera dell'Italia Eugenio Saligeri-Zucchi
  • 1940-1943 Bandiera dell'Italia Matteo Scaramella
  • 1944-1945 Bandiera dell'Italia Felice Del Galdo
  • 1945-1948 Bandiera dell'Italia Domenico Mattioli
  • 1948-1949 carica vacante[129]
    Bandiera dell'Italia Marcantonio Ferro
  • 1949-1954 Bandiera dell'Italia Marcantonio Ferro
  • 1954-1955 Bandiera dell'Italia Roberto Spirito (CS)[130]
  • 1955-1956 Bandiera dell'Italia Roberto Spirito
    Bandiera dell'Italia Michele Scaramella
  • 1956-1957 Bandiera dell'Italia Carmine De Martino
  • 1957-1958 Bandiera dell'Italia Giuseppe Tortorella
  • 1958-1959 Bandiera dell'Italia Matteo Guariglia
  • 1959-1960 Bandiera dell'Italia Matteo Guariglia
    Bandiera dell'Italia Leopoldo Fulgione
  • 1960-1963 Bandiera dell'Italia Pasquale Gagliardi (CS)
  • 1963-1964 Bandiera dell'Italia Antonio D'Amico (CS)
    Bandiera dell'Italia Osvaldo Di Giuseppe (CS)
    Bandiera dell'Italia Michele Scozia (CS)
  • 1964-1965 Bandiera dell'Italia Michele Scozia (CS)
    Bandiera dell'Italia Michele Gagliardi (CS)
  • 1965-1967 Bandiera dell'Italia Michele Gagliardi (CS)
  • 1967-1968 Bandiera dell'Italia Giuseppe Tedesco (CS)
  • 1968-1972 Bandiera dell'Italia Giuseppe Tedesco
    Bandiera dell'Italia Americo Vessa
  • 1972-1975 Bandiera dell'Italia Americo Vessa
    Bandiera dell'Italia Americo Vessa - Bandiera dell'Italia Giovanni Benvenuto - Bandiera dell'Italia Cesare Trucillo
  • 1975-1976 Bandiera dell'Italia Americo Vessa
    Bandiera dell'Italia Pietro Esposito
  • 1976-1977 Bandiera dell'Italia Pietro Esposito
    Bandiera dell'Italia Aldo Matera
  • 1977-1978 Bandiera dell'Italia Vincenzo Paolillo
    Bandiera dell'Italia Enzo Grieco
  • 1978-1979 Bandiera dell'Italia Giovanni Benvenuto
    Bandiera dell'Italia Vincenzo Paolillo
  • 1979-1980 Bandiera dell'Italia Antonio Ventura
    Bandiera dell'Italia Federico De Piano
    Bandiera dell'Italia Enzo Grieco
  • 1980-1981 Bandiera dell'Italia Enzo Grieco
    Bandiera dell'Italia Filippo Troisi
  • 1981-1983 Bandiera dell'Italia Filippo Troisi
    Bandiera dell'Italia Antonio Scermino
  • 1983-1985 Bandiera dell'Italia Arcangelo Japicca
  • 1985-1987 Bandiera dell'Italia Augusto Strianese
  • 1987-1991 Bandiera dell'Italia Giuseppe Soglia
    Bandiera dell'Italia Claudio Virno Lamberti
  • 1991-1992 Bandiera dell'Italia Pasquale Casillo
  • 1992-1994 carica vacante[131]
  • 1994-1995 carica vacante[132]
  • 1995-2005 Bandiera dell'Italia Aniello Aliberti[133]
  • 2005-2011 Bandiera dell'Italia Antonio Lombardi[133]
  • 2011-2021 carica vacante[134]
  • 2021-2022 Bandiera dell'Italia Ugo Marchetti (Amministratore unico)[135][136]
  • 2022- Bandiera dell'Italia Danilo Iervolino

Calciatori[modifica | modifica wikitesto]

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Calciatori dell'U.S. Salernitana 1919.

Capitani[modifica | modifica wikitesto]

Lista dei capitani della Salernitana[137]

Agostino Di Bartolomei

Maglie ritirate[modifica | modifica wikitesto]

Nella stagione calcistica di Serie B 2004-2005 la Salernitana dell'allora presidente Aniello Aliberti, subito dopo aver battuto per 6-1 il Cesena in campionato, decise di ritirare la maglia numero 4 in onore dell'allora capitano nonché "bandiera" Roberto Breda che si avviava a terminare la sua carriera da calciatore.[138] Nella stagione seguente però la società della Salernitana fallì, e la maglia numero 4 venne ripristinata dalla Salernitana Calcio 1919 di Lombardi che la consegnò a Geōrgios Kyriazīs nel suo primo anno di Serie B.[138]

La Salernitana e le Nazionali di calcio[modifica | modifica wikitesto]

Nazionale italiana

Pasquale Mazzocchi è stato il primo calciatore italiano della Salernitana a essere convocato nella Nazionale maggiore, il 16 settembre 2022 [139][140][141]. Il 26 settembre successivo, ha fatto il suo esordio in azzurro, subentrando a Giovanni Di Lorenzo al novantesimo minuto dell'ultimo match di Nations League contro l'Ungheria, divenendo il primo calciatore del club campano a vestire la maglia della nazionale italiana [142].

Alcuni giocatori appartenuti alla Salernitana possono vantare presenze nella Nazionale maggiore quando hanno fatto parte di altri club; è il caso di Gennaro Gattuso, Walter Zenga, Antonio Candreva, Mark Iuliano, Alessio Cerci, Marco Di Vaio, Pierino Prati, Danilo D'Ambrosio, David Di Michele, Simone Verdi, Pasquale Foggia, Luigi Moltrasio, Raffaele Palladino, Alberto Piccinini, Franco Semioli, Francesco Caputo, Franco Cordova, Cristian Molinaro, Stefano Bettarini, Celestino Celio, Luiz Felipe Ramos Marchi, Alessandro Rosina, Giuseppe Mascara.

Nazionale italiana Under-21[modifica | modifica wikitesto]

Raffaele Palladino, arrivò a Salerno in prestito dalla Juventus, e con la Salernitana conquistò una presenza in Under-21

L'elenco che segue indica tutti i giocatori che contano almeno una presenza nella Nazionale Italiana Under-21 quando sono appartenuti alla Salernitana. Alcuni di essi possano vantare presenze nella Nazionale maggiore quando hanno fatto parte di altri club.[143] Accanto ai nomi, tra parentesi è indicato il numero di presenze con gli azzurrini e le reti segnate, mentre erano in forza alla Salernitana.

Altre nazionali[modifica | modifica wikitesto]

Willy Kargus, nella stagione 1922-23, è stato in assoluto il primo calciatore straniero ingaggiato dalla Salernitana; ma non ha mai disputato partite con la Nazionale tedesca. Il primo calciatore granata convocato nella propria Nazionale è stato il turco Bülent Eken[144].

Boulaye Dia, il 21 novembre 2022, in Qatar, è stato il primo calciatore granata a disputare una partita dei Campionati mondiali di calcio; in seguito, nella medesima competizione mondiale, ha anche realizzato una rete, il 26 novembre 2022, nella partita Qatar-Senegal[145]. Il 22 novembre 2022 anche il difensore Dylan Bronn è sceso in campo per la Tunisia, contro la Danimarca, divenendo così il secondo calciatore in forza alla Salernitana a prendere parte a un Mondiale di calcio. Infine, il 26 novembre 2022 un terzo calciatore granata, l'attaccante Krzysztof Piątek ha preso parte ai Mondiali in Qatar, disputando il secondo tempo della partita Polonia-Arabia Saudita.

Il 16 luglio 2023, il portiere messicano Guillermo Ochoa è stato il primo calciatore della Salernitana a vincere una competizione ufficiale con la propria Nazionale maggiore, sollevando al cielo, da capitano, la Gold Cup Concacaf [146].

Molti calciatori che hanno vestito la maglia granata possono vantare anche numerose presenze in nazionale, quando hanno fatto parte di altri club; è il caso di Franck Ribéry e Benoît Costil per la Francia, Diego Perotti e Federico Fazio per l'Argentina, Joel Obi, Simeon Nwankwo e William Troost-Ekong per la Nigeria, Ivan Radovanović e Aleksandar Kristić per la Serbia, Domagoj Bradarić per la Croazia, Tonny Vilhena per i Paesi Bassi, Mihály Kincses per l'Ungheria, Ruslan Nigmatullin per la Russia, Václav Koloušek per la Repubblica Ceca, Karl Corneliusson, Martin John Allan Åslund e Riccardo Gagliolo per la Svezia, Enrico Pepe per Malta, Álvaro Ampuero per il Perù, Andrei Cristea per la Romania, Luiz Felipe per il Brasile, Alfred Gomis per il Senegal, Franco Signorelli per il Venezuela, Patrick Kojo Asmah per il Ghana, Hysen Memolla per l'Albania, Jean-Claude Billong per il Camerun, Oliviero Icardi e Walter Alberto López Gasco per l'Uruguay, Riza Durmisi per la Danimarca, Tomasz Kupisz e Mateusz Łęgowski per la Polonia, Domen Črnigoj per la Slovenia, Jovane Cabral per Capo Verde e Trivante Stewart per la Giamaica.

L'elenco che segue indica tutti i giocatori stranieri che contano almeno una presenza nelle proprie rispettive nazionali quando sono appartenuti alla Salernitana.

Rigobert Song e Danny Tiatto

Note: * In grassetto i giocatori attualmente in forza alla Salernitana.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Gipo Viani portato in trionfo dai giocatori dopo la promozione in Serie A della Salernitana

Essendo stata rifondata per tre volte (nel 1927, nel 2005 e nel 2011), la Salernitana pur potendo annoverare la vittoria di diversi campionati e titoli dalla fondazione del 1919 a oggi, presenta sulla propria bacheca solo le coppe conquistate a partire dalla rifondazione del 2011, peraltro le uniche pienamente ufficiali vinte a livello di prima squadra.

Se nel periodo compreso tra il 2005 e il 2011 non risultano significative vittorie di trofei, tutti i riconoscimenti conquistati dalla Salernitana fino al 2005 vennero vinti all'asta fallimentare da Vincenzo Aliberti, nipote dell'ex presidente Aniello, e attualmente ne risulta detentore, con l'eccezione del Trofeo Dante Berretti del 1969, che venne regalato nel 2012 da Aniello Aliberti alla famiglia dell'avv. Peppino Tedesco, allora presidente della società la cui formazione giovanile, Juniores, lo vinse.[158]

Il primo trofeo ufficiale conquistato dalla prima squadra, la Supercoppa di Lega di Seconda Divisione del 2013, si trova invece nella bacheca della società granata, insieme alla Coppa Italia Lega Pro vinta nel 2014.

Oltre a tutti i campionati e trofei ufficiali e semi-ufficiali sotto elencati, i granata hanno vinto anche alcune coppe a carattere amichevole: la Coppa AG Nocerina nel 1924,[159] la Coppa Amicizia nel 1979,[160][161] il Trofeo Parmacotto nel 1991-92,[162][163] il Trofeo Uhlsport - Città di Vipiteno nel 1997,[164] e il Trofeo Kenon nel 2020.[165]

Statistiche e record[modifica | modifica wikitesto]

Partecipazioni ai campionati[modifica | modifica wikitesto]

Livello Categoria Partecipazioni Esordio Ultima stagione Totale
Serie A 5 1947-1948 2023-2024 5
Serie B 30 1938-1939 2020-2021 31
Serie A-B[169] 1 1945-1946
Seconda Divisione 1 1927-1928 57
Prima Divisione 7 1928-1929 1934-1935
Serie C 28 1935-1936 1977-1978
Serie C1 18 1978-1979 2007-2008
Lega Pro Prima Divisione 2 2010-2011 2013-2014
Lega Pro 1 2014-2015
Lega Pro Seconda Divisione 1 2012-2013 1
Serie D 1 2011-2012 1

La tabella tiene conto dei 91 campionati disputati a livello nazionale (inclusa la stagione in corso). Dal conteggio sono dunque esclusi il torneo vinto del campionato di secondo livello 1919-1920 perché giocato su base regionale e i campionati di primo livello delle stagioni 1920-1921, 1921-1922, 1923-1924, 1924-1925 dove la squadra non accede alle fasi successive del girone regionale.

Statistiche di squadra[modifica | modifica wikitesto]

Nella classifica della tradizione sportiva, che tiene conto di tutte le 65 squadre di calcio che hanno militato almeno una volta nella massima serie nazionale, la Salernitana si colloca al 36º posto, mentre nella classifica perpetua si piazza al 53º posto con 145 punti.[170]

Serie A

  • Stagioni disputate: 4
  • Miglior piazzamento: 15º posto (1998-99) (2022-23)

Serie B

  • Campionati vinti: 2
  • Promozioni in Serie A: 3

Serie C / Serie C1 / Lega Pro 1ª Divisione/Lega Pro

  • Campionati vinti: 5
  • Promozioni in Serie B: 7

Lega Pro 2ª Divisione

  • Campionati vinti: 1
  • Promozioni in Lega Pro 1ª Divisione: 1

Serie D

  • Campionati vinti: 1
  • Promozioni in Lega Pro 2ª Divisione: 1

Coppa Italia

Coppa Italia Lega Pro

Supercoppa di Serie C1 / Supercoppa di Serie C

Supercoppa di Lega Pro 2ª Divisione

Poule Scudetto Serie D

  • Miglior piazzamento: Semifinale (2011-12)

Coppa Italia Serie D

  • Miglior piazzamento: Primo Turno (2011-12)

Coppa Anglo-Italiana

  • Miglior piazzamento: Semifinale Nazionale (1995-96)

Risultati record

Sequenze di risultati

Record di punti

Statistiche individuali[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito sono riportati i record individuali di gol e presenze nei tornei ufficiali giocati dalla Salernitana.[178]

In grassetto i calciatori ancora in attività con la maglia della Salernitana.

Dati aggiornati al 22 febbraio 2022.

Record di presenze
Record di reti
Giovanni Pisano, primatista di reti con la Salernitana

Tifoseria[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Tifoseria dell'Unione Sportiva Salernitana 1919.

Secondo un'indagine condotta e pubblicata annualmente da due società specializzate in sondaggi e ricerche di mercato, la StageUp e la Ipsos, al 2023 la squadra poteva contare in Italia su un seguito stimato in circa 186 000 tifosi,[179] un dato in forte crescita rispetto alle rilevazioni degli anni precedenti.[180][181]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Coreografia del 27 aprile 2008 in Salernitana-Pescara

La Salernitana ha da anni una delle tifoserie più calorose dell'Italia meridionale, come dimostrato dai numeri relativi alla presenza di pubblico allo stadio nel corso degli anni. Anche le tante suggestive coreografie proposte dalla Curva Sud "Siberiano" (chiamata così in nome del deceduto Capo Ultras Carmine Rinaldi, soprannominato appunto "Il Siberiano") nel corso dei decenni contribuiscono a evidenziare il forte attaccamento dei tifosi alla propria squadra.[182][183][184][185] Il noto giornalista sportivo Federico Buffa parlava così del tifo salernitano: "Reputo che sia la sezione distaccata del San Lorenzo. Nettamente la curva più creativa d’Italia. Le curve sono più o meno omologate, loro hanno proprio un'altra sezione ritmica: sono originali"[186].

Gemellaggi e rivalità[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Derby calcistici in Campania.

I tifosi della Salernitana sono gemellati con i sostenitori di Bari (dal 1983-84) e Reggina (dal 1986-87).[187][188]

Sono gemellati anche con il Brescia[189] per manifestazioni, da parte dei salernitani, di solidarietà, vicinanza e aiuto alla famiglia di Roberto Bani, tifoso bresciano morto allo stadio Arechi nel 1997 durante una partita di fine campionato tra la Salernitana e il Brescia[188][190] e sono stati inoltre gemellati con i tifosi del Monopoli.[191] In anni più recenti risultano gemellati anche con i tifosi dello Schalke 04[192][193] e sono in ottimi rapporti anche con la tifoseria del Liverpool: sia i tedeschi sia gli inglesi hanno assistito alle gare dei granata dal vivo, ospiti in curva a Salerno, esprimendo ammirazione.[194]

I granata intrattengono buoni rapporti anche con i sostenitori di Spezia, Venezia,[195] Arezzo e Ravenna, mentre buone relazioni sorte in anni più remoti, alcune ormai sopite, riguardano le tifoserie di Barletta, Andria, Latina, Matera ed Ebolitana(le società sono storicamente collegate nella persone di Donato Vestuti, il cui comune di Salerno ha deciso di dedicare poi il suo impianto cittadino)[196][197]. Esistono inoltre rapporti di rispetto reciproco con sampdoriani, Aversa Normanna e Benevento (la tifoseria granata e quella giallorossa sono spesso anche accomunate da iniziative benefiche e dall'impegno per il sociale).[198][199][200][201][202]

Dal punto di vista delle inimicizie, tra le tifoserie maggiormente rivali dei granata, vi sono quelle di Napoli[203], Avellino, Cavese, Casertana, Cosenza e Nocerina[204][205][206]. Le rivalità regionali e storiche si sommano a quelle con i tifosi di Verona, Atalanta, Genoa, Perugia (in precedenza gemellati), Foggia, Messina, Catania, Lecce, Ternana, Taranto, Brindisi, Potenza, Fiorentina, Lazio, Frosinone, Cagliari e Pescara[188][190]. A queste vanno aggiunte anche altre rivalità regionali con i tifosi di Juve Stabia[188].

Organico[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Unione Sportiva Salernitana 1919 2023-2024.

Rosa 2023-2024[modifica | modifica wikitesto]

Rosa e numerazione aggiornate al 15 febbraio 2024.

N. Ruolo Calciatore
1 Bandiera dell'Italia P Vincenzo Fiorillo
3 Bandiera della Croazia D Domagoj Bradarić
4 Bandiera della Grecia C Triantafyllos Pasaridīs
5 Bandiera della Germania D Jérôme Boateng
6 Bandiera della Francia C Junior Sambia
7 Bandiera dell'Argentina C Agustín Martegani
9 Bandiera della Nigeria A Simy
10 Bandiera del Senegal A Boulaye Dia
11 Bandiera della Francia C Iron Gomis
13 Bandiera del Messico P Guillermo Ochoa
14 Bandiera d'Israele A Shon Weissman
17 Bandiera dell'Argentina D Federico Fazio (capitano)
18 Bandiera del Mali C Lassana Coulibaly
20 Bandiera di Cipro C Grīgorīs Kastanos
22 Bandiera della Nigeria A Chukwubuikem Ikwuemesi
N. Ruolo Calciatore
23 Bandiera della Slovacchia D Norbert Gyömbér (vice capitano)
24 Bandiera dell'Argentina D Marco Pellegrino
25 Bandiera dell'Italia C Giulio Maggiore
26 Bandiera della Croazia C Toma Bašić
27 Bandiera dell'Italia D Niccolò Pierozzi
33 Bandiera della Francia C Loum Tchaouna
40 Bandiera dell'Italia D Emanuele Elia
44 Bandiera della Grecia D Kōstas Manōlas
55 Bandiera dell'Italia C Emanuel Vignato
56 Bandiera della Francia P Benoît Costil
59 Bandiera dell'Italia D Alessandro Zanoli
87 Bandiera dell'Italia C Antonio Candreva
98 Bandiera dell'Italia D Lorenzo Pirola
99 Bandiera della Polonia C Mateusz Łęgowski

Staff tecnico[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è riportato lo staff tecnico della Salernitana.[207]

Staff dell'area tecnica
  • Bandiera dell'Italia Stefano Colantuono - Allenatore
  • Bandiera dell'Italia Andrea Bovo - Allenatore in seconda
  • Bandiera dell'Italia Mauro Lamberti - Preparatore dei portieri
  • Bandiera dell'Italia Federico Fabellini - Collaboratore tecnico
  • Bandiera dell'Italia Manolo Pestrin - Collaboratore tecnico
  • Bandiera della Francia Franck Ribéry - Collaboratore tecnico
  • Bandiera dell'Italia Maurizio Cantarelli - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Vincenzo Laurino - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Marco Celia - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Daniele Tozzi - Preparatore atletico
  • Bandiera dell'Italia Sandro Antonini - Match Analyst
  • Bandiera dell'Italia Salvatore Avallone - Team manager

Polisportiva[modifica | modifica wikitesto]

La Salernitana nacque come società polisportiva, includendo tra i propri ambiti varie attività come atletica, ciclismo, nuoto, canottaggio, lotta, pugilato, podismo e ovviamente calcio. L'obiettivo di Matteo Schiavone, il principale socio fondatore della società nel 1919 era quello di racchiudere tutti questi sport in un unico sodalizio. L'esperienza, tuttavia, durò solo per pochi anni, anche dopo la fusione con lo S.C. Audax Salerno del 1922 che diede vita alla temporanea Salernitanaudax,[208] ma l'attenzione si focalizzò via via sempre più verso la sola sezione calcistica.[209]

Tra le prime attività della Salernitana sono da menzionare sia l'atletica leggera[5] sia la corsa, quest'ultima una prima volta nel luglio 1919 dato che la società organizzò l'evento della "Popolarissima", il doppio giro podistico di Salerno, a cui presero parte non soltanto gli atleti iscritti nella società organizzatrice, ma provenienti da tutta la Campania.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Salernitana, 98 anni di passione in marcia, su lacittadisalerno.it, La Città di Salerno. URL consultato il 10 agosto 2018.
  2. ^ Centenario Salernitana: la città si fa bella per "Sua Maestà", su salernotoday.it, Salerno Today.
  3. ^ Salernitana, 95 anni di passione, su freelancenews.it. URL consultato il 6 ottobre 2014.
  4. ^ a b c d Carella.
  5. ^ a b c Vitale, pp. 14-15.
  6. ^ Stefano Battaglia, L'almanacco dello Sport: oggi, 1° aprile, nasceva il Fondatore, su SalernoSport24, 1º aprile 2024. URL consultato il 16 aprile 2024.
  7. ^ a b Vitale, p. 37.
  8. ^ Fallimento Salernitana Sport, in aula anche Aniello Aliberti [collegamento interrotto], su solosalerno.it. URL consultato il 29 agosto 2012.
  9. ^ a b c Vitale, pp. 368-371.
  10. ^ a b Salerno Calcio, questo il nome della “Nuova Salernitana” affidata a Perrone, su telecolore.it. URL consultato il 29 agosto 2012.
  11. ^ De Luca ha scelto: Salernitana a Mezzaroma, su repubblica.it. URL consultato il 29 agosto 2012.
  12. ^ a b c d Il cavalluccio: un simbolo, mille emozioni, su salernomania.it. URL consultato il 5 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2015).
  13. ^ Serie B 1990-91, su salernitanastory.it. URL consultato il 29 agosto 2012.
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  127. ^ Nei fatti continuò ad essere allenatore in seconda, dato che l'attaccante Lucio Mujesan che non disponeva del tesserino per allenare, fu in realtà allenatore/giocatore della Salernitana. Fonte: Vitale, p. 247
  128. ^ Nei fatti continuò ad essere allenatore in seconda, dato che l'attaccante Lucio Mujesan che non disponeva del tesserino per allenare, fu in realtà allenatore/giocatore della Salernitana. Fonte: Vitale, p. 252
  129. ^ La società è gestita da Tommaso Prudenza fino al 10 ottobre 1948
  130. ^ Commissario straordinario fino al 16 novembre 1955, poi presidente.
  131. ^ Le mansioni di presidente sono state svolte da Franco Del Mese come amministratore delegato.
  132. ^ Le mansioni di presidente sono state svolte da Antonio Loschiavo come amministratore delegato.
  133. ^ a b Nei suoi anni di proprietà la carica di presidente è stata lasciata formalmente scoperta per uno o più periodi.
  134. ^ La societá è gestita da Marco Mezzaroma e dal consulente Claudio Lotito attraverso la Morgenstern s.r.l e la Omnia Service One. Fonte: Bilancio Salernitana: 1,2 milioni di euro di perdite, gli incassi l’unica entrata corposa, su salernonotizie.it, 4 dicembre 2014. URL consultato il 9 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2015).
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  194. ^ All’Arechi in scena la festa d’Europa, su lacittadisalerno.gelocal.it. URL consultato il 2 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2016).
  195. ^ Salernitana e Venezia: i rapporti tra le tifoserie, su salernosport24.it, SalernoSport24. URL consultato il 5 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2018).
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  198. ^ Salernitana vs. Aversa Normanna: quando il calcio vince sugli spalti, su sevensalerno.it, sevensalerno (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2016).
  199. ^ Aversa ricorda il Siberiano. Spezzaferri: “Tifoserie pensano a gemellaggio”, su solosalerno.it. URL consultato il 7 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 agosto 2016).
  200. ^ Curva Sud: "Con Salerno rispetto reciproco. Ecco le novità", su ottopagine.it.
  201. ^ Salernitana – Benevento Perché è un derby diverso dagli altri?, su salernogranata.it. URL consultato il 3 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2016).
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  203. ^ Antonio Lucignano, Verso Napoli-Salernitana, derby o testacoda?, su Gol del Napoli, 21 gennaio 2022. URL consultato il 28 gennaio 2022.
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  208. ^ Dal 1922 al 1924: nasce la Salernitanaudax e si fonda la Pro Salerno, su salernogranata.it. URL consultato il 29 novembre 2012 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2013).
  209. ^ Le origini della nostra fede. La figura di Donato Vestuti, su salernogranata.it. URL consultato il 29 novembre 2012 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2013).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alfonso Carella, Storia della Salernitana dai pionieri (1910) al mancato ritorno in A (1995), Boccia Editore, 1995.
  • Giovanni Vitale, Salernitana -Storia di gol, sorrisi e affanni, International Printing Editore, 2010, ISBN 978-88-7868-094-4.
  • Stefano Pozzoni, Dove sono gli ultrà? Squadre, stadi, curve e cori, Milano, Zelig Edizioni, 2005, ISBN 88-6018-083-X.
  • Diego Mariottini, Ultraviolenza - Storie di sangue del tifo italiano, Bradipolibri, ISBN 978-88-88329-26-0.

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