SMY Hohenzollern

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SMY Hohenzollern
Il panfilo imperiale Hohenzollern
Descrizione generale
TipoAvviso (nave)
CantiereAG Vulcan, Stettino
Varo27 giugno 1892
Entrata in servizio8 aprile 1893
Radiazione27 dicembre 1920
Destino finaledemolita nel 1923 presso i cantieri di Wilhelmshaven
Caratteristiche generali
Dislocamento4.180 t, a pieno carico 4.460 t
Lunghezza122 m
Larghezza14 m
Pescaggio6,14 m
Propulsione8 caldaie,2 motori alternativi a vapore a tripla espansione, due eliche da 4,5 m di diametro, 9.588 PS (7.052 kW) complessivi
Armamento velicotipo Scuna, tre alberi per 436 m2 complessivi.
Velocità21,5 nodi (39,82 km/h)
Autonomia2.520 miglia a 14 nodi
Equipaggio12 ufficiali, 301-342 marinai.
Armamento
ArmamentoAl varo: 8 cannoni da 50 mm (5 cm SK L/40)

dal 1907: 2 cannoni da 52 mm (5,2 cm SK L/55) dal 1914: 3 cannoni da 105 mm (10,5 cm SK L/35) 12 cannoni da 50 mm (5 cm SK L/40)

Erich Groöner, Die deutschen Kriegsschiffe 1815-1945, II, Monaco, Lehmanns, 1968, p. 601.
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Lo SMY Hohenzollern fu il secondo panfilo imperiale tedesco (SMY:Seiner Majestät Yacht, Yacht di Sua Maestà), svolse questo servizio tra il 1893 ed il 1918.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Per le nuove necessità di rappresentanza derivanti dall'espansione coloniale tedesca e per la passione del Kaiser Guglielmo II per la marina venne approvata, nel 1891, dalla Dieta tedesca la costruzione di uno yacht oceanico che garantisse la sicurezza per i suoi passeggeri e potesse, in tempo di guerra, essere convertito in nave comando per la Hochseeflotte.

La nave fu varata a Stettino alla presenza dell'Imperatore e madrina della nave fu sua nonna la regina Vittoria. Svolse numerose crociere diplomatiche, con a bordo lo stesso Guglielmo II, fino allo scoppio della prima guerra mondiale. Trasformata in nave comando della Hochseeflotte, con un armamento potenziato, non fu però utilizzata e rimase , in disarmo, nel porto di Kiel fino alla fine della guerra. Con l'abdicazione di Guglielmo II, la nave fu trasferita sotto la giurisdizione della Repubblica di Weimar, fino al 1923, quando fu demolita.

Altri panfili imperiali[modifica | modifica wikitesto]

  • SMY Hohenzollern (1878–1912), ribattezzato SMY Kaiseradler nel 1892.
  • SMY Hohenzollern III (iniziato nel 1914 e mai terminato).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Erich Groöner, Die deutschen Kriegsschiffe 1815-1945, vol. II, Monaco, Lehmanns, 1968, p. 601.

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