Ryujo (nave da battaglia)

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Ryujo
Corvetta corazza Ryūjō
Descrizione generale
TipoCorazzata a vapore
CantiereAlexander Hall & Company[1], Aberdeen
Impostazione0
Varogennaio 1864[2]
Completamento27 aprile 1869[1]
24 luglio 1869[3][4]
Radiazione2 dicembre 1893[3]
Destino finaleVendita 1908[1][2]
poi smantellata[1]
Caratteristiche generali
Dislocamento2571 t[5] (2530 l.t.[4][6][7])
Lunghezza64 m[7]
64.5 m[5]
65.9[6] m
Larghezza12.5 m[5][7])
12.8[6] m
Pescaggio6[5] m
PropulsioneMotore alternativo a due stadi, 1 elica[5], 800 CV[5][6][7]; Carbone 350 t[senza fonte]
Velocità6[5] nodi (11 km/h)
EquipaggioCapacità di 275 persone a ottobre 1873[8]
Armamento
ArtiglieriaAlla costruzione:
CorazzaturaCintura: 114mm[senza fonte]; batteria 101mm[senza fonte]
fonti citate nel corpo del testo
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La Ryujo (龍驤?, Ryūjō) fu una nave corazzata a vapore della Marina imperiale giapponese, progettata da Thomas Blake Glover (1838–1911) e costruita in Scozia per la marina privata del feudo di Kumamoto, dove venne battezzata Jo Sho Maru.[1] Si arrese alla nuova Marina imperiale giapponese l'8 maggio 1870 e navigò da Nagasaki a Yokohama al comando di un comandante britannico. Fino all'entrata in servizio della Fuso fu l'ammiraglia (e la nave più potente) della Marina Imperiale Giapponese.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Venne onorata dalla visita dell'imperatore Meiji nel 1871[4][9] e fece parte della scorta del principe della corona russo (e futuro Zar di Russia) Nicola II, quando questi visitò il Giappone nel 1872

Partecipò alle prime battaglie della restaurazione Meiji, incluse la ribellione di Saga, la ribellione di Satsuma e la prima spedizione di Taiwan del 1874

Il 26 ottobre 1877 forti venti la fecero arenare al largo di Kagoshima, ma venne rimessa a galla l'anno seguente e portata a Yokosuka per essere riparata.

Dal febbraio al luglio 1881 visitò Sydney e Melbourne in Australia e compì una circumnavigazione della Tasmania. L'anno seguente fece un viaggio nel Pacifico del Sud fino a Honolulu nelle Hawaii.

Il 15 settembre 1873, 169 marinai (su un equipaggio di 378) furono colpiti da un avvelenamento da cibo, che ne uccise 23. Questo incidente portò all'uso del pane come cibo principale della marina giapponese.

Dal febbraio fino al settembre 1872 compì una crociera partendo da Shinagawa e toccando Singapore, Batavia, Melbourne, Sydney e Auckland.

Sebbene formalmente radiata il 2 dicembre 1893 i suoi cannoni furono rimpiazzati con l'ultimo modello Krupp e continuò a essere usata come un vascello di addestramento per gli artiglieri navali, con base a Yokosuka fino al 1908.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e (EN) JHO SHO MARU, su aberdeenships.com, Aberdeen Built Ships Project. URL consultato il 20 giugno 2015.
  2. ^ a b (JA) Kaigun Rekishi Hozon Kai (a cura di), Nihon Kaigun Shi, vol. 7, Daiichi Hōki Shuppan, 30 novembre 1995, pp. 464-465, ISBN 4-474-10058-1.
  3. ^ a b (JA) Kaigun Rekishi Hozon Kai (a cura di), Nihon Kaigun Shi, vol. 7, Daiichi Hōki Shuppan, 30 novembre 1995, pp. 224-225, 464-465, ISBN 4-474-10058-1.
  4. ^ a b c d (JA) Daiji Katagiri, Rengō Kantai Gunkan Meimei Den, Usho Shobō Kōjin Sha, 8 aprile 2014 [Settembre 1993], p. 188, ISBN 978-4-7698-1565-5.
  5. ^ a b c d e f g h (JA) 世界の艦船 [Navi del mondo. No. 500 Extra No. 44 "Nihon Gunkan Shi"], Kaijin Sha, 1995, ISBN 4-905551-53-6.
  6. ^ a b c d (JA) Kaigun Rekishi Hozon Kai (a cura di), Nihon Kaigun Shi, vol. 7, Daiichi Hōki Shuppan, 30 novembre 1995, pp. 224-225, ISBN 4-474-10058-1.
  7. ^ a b c d (JA) Zōsen Kyōkai (a cura di), Nihon Kinsei Zōsen Shi, Kōdōkan, 5 gennaio 1911, p. 188.
  8. ^ (JA) Ministero della Marina del Giappone (a cura di), Kaigun Seido Enkaku Vol.10-1, Meiji Hyaku Nen Shi Sōsho Vol.182, Hara Shobō, Aprile 1972 [1940].
  9. ^ (JA) Shizuo Fujii, Shashin Nihon Kaigun Zen Kantei Shi, KK Bestsellers, 1994, p. 1244, ISBN 4-584-17054-1.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alexander McKay. Scottish Samurai: The Life of Thomas Blake Glover. Canongate Books, 1993. ISBN 0-86241-455-5
  • Roger Chesneau, Eugene M. Kolesnik (a cura di). Conway's All the World Fighting's Ships 1860-1905. Londra, Conway Maritime Press Ltd, 1979

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