Roseto Valfortore

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Roseto Valfortore
comune
Roseto Valfortore – Stemma
Roseto Valfortore – Bandiera
Roseto Valfortore – Veduta
Roseto Valfortore – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Puglia
Provincia Foggia
Amministrazione
SindacoLucilla Parisi (lista civica Uniti per cambiare) dall'11-6-2017
Territorio
Coordinate41°22′00″N 15°06′00″E / 41.366667°N 15.1°E41.366667; 15.1 (Roseto Valfortore)
Altitudine658 m s.l.m.
Superficie50,06 km²
Abitanti969[1] (31-8-2022)
Densità19,36 ab./km²
Comuni confinantiAlberona, Biccari, Castelfranco in Miscano (BN), Faeto, Foiano di Val Fortore (BN), Montefalcone di Val Fortore (BN), San Bartolomeo in Galdo (BN)
Altre informazioni
Cod. postale71039
Prefisso0881
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT071044
Cod. catastaleH568
TargaFG
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 258 GG[3]
Nome abitantirosetani
Patronosan Filippo Neri
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Roseto Valfortore
Roseto Valfortore
Roseto Valfortore – Mappa
Roseto Valfortore – Mappa
Posizione del comune di Roseto Valfortore nella provincia di Foggia
Sito istituzionale

Roseto Valfortore (Rusìtë in dialetto locale, fino al 1862 chiamata Roseto) è un comune italiano di 969 abitanti della provincia di Foggia in Puglia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Roseto Valfortore sorge fra i monti della Daunia, su di un'altura collinare a 658 m s.l.m. in posizione dominante l'alta valle del fiume Fortore. Il territorio comunale, interamente montano (il monte Saraceno raggiunge i 1145 m s.l.m. e diverse altre vette superano quota 1 000), è piuttosto ampio e si spinge a sud fino all'alta valle del Miscano, sul versante tirrenico, ove nel Medioevo era situato il borgo fortificato di Vetrisciello con due monasteri e la chiesa di San Quirico. Tale antico borgo, soggetto alla diocesi di Ariano, risultava distrutto già alla metà del Quattrocento[4], ma da esso ha preso nome il bosco Vetruscelli, il più grande complesso boschivo naturale afferente al sito di importanza comunitaria Monte Cornacchia - Bosco di Faeto.[5]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima di Roseto Valfortore è alquanto umido e freddo e non mancano le nevicate, qualche volta anche intense d'inverno, anche per via della vicinanza al Monte Cornacchia, la vetta più alta della Puglia. Invece le estati sono molto gradevoli e il clima in tale stagione è piuttosto mite.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

In epoca preromana l'alta valle del Fortore e i monti della Daunia erano interamente controllati dai Sanniti e dagli Irpini, i quali vi fondarono l'oppidum Vescellium.

A decorrere dal I secolo d.C. è testimoniata la presenza dei romani nel territorio rosetano.

Il nome "Rosito" compare per la prima volta nel 752: la località è menzionata nel documento con il quale il duca longobardo Liutprando decreta la libertà per la schiava Cunda e il figlio Liupergo.

Nel 1122 Roseto, dopo essere appartenuta alla contea di Ariano, passa a Guglielmo il Guiscardo, duca di Puglia, in seguito a un riuscito assalto.

Nel 1294 Bartolomeo I di Capua s'insedia nel feudo di Roseto al posto del D'Assimal, che l'aveva ricevuto da Carlo d'Angiò dopo la presa di Lucera del 1269.

Nel 1338 il feudo di Roseto con quello di Vetruscelli (presso l'omonimo bosco) è assegnato a Roberto di Capua. Nel 1497 Bartolomeo III, ricevuta la conferma feudale del re Federico d'Aragona, porta il borgo al massimo splendore.

Nel 1640 il feudo passa dai Lombardo ai Brancia, che lo tennero fino al 1655, quando Giuseppe Saggese di Foggia acquista il feudo, che rimane alla sua famiglia fino agli inizi dell'Ottocento.

Nel 1848 Roseto partecipa attivamente ai moti risorgimentali e vive poi l'avventura garibaldina con spargimento di sangue.

Nel 1860 le truppe garibaldine al comando di Liborio Romano, omonimo dell'uomo politico leccese, mettono a ferro e fuoco il paese, fa da tragico epilogo la fucilazione di sei soldati borbonici.

Nel 1882 cominciano i trasferimenti verso gli Stati Uniti d'America: nel 1912 gli emigranti di Roseto in Pennsylvania danno vita a un nuovo paese oltreoceano, chiamato Roseto, entrando nel novero dei comuni statunitensi.[6]

Nel secondo dopoguerra riprende il flusso migratorio, questa volta diretto soprattutto verso il Canada. Roseto progressivamente si spopola: dagli oltre 5000 abitanti del periodo antecedente la seconda guerra mondiale, scende a meno di 1000 nel XXI secolo.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma è stato concesso con decreto del Presidente della Repubblica del 4 maggio 1983[7]:

«d’azzurro, ad un ramoscello di pianta rosacea fiorita di cinque petali. Ornamenti esteriori di Comune.[8]

Il gonfalone, concesso con lo stesso atto, è un drappo di azzurro[8].

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[9]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Accanto alla lingua italiana, nel territorio comunale di Roseto Valfortore si parla il rosetano[10], una varietà del dialetto dauno-irpino con sensibili influssi di area sannitica, quali la morfologia del passato remoto ("magnàttë", 'mangiai; "magnàstë", 'mangiasti'; "magnàsë", 'mangiò') e la metafonia di tipo sabino ("róssë", 'grosso'; "ròssë", 'grossa').

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio di Roseto Valfortore fece parte dalla diocesi di Ariano fino al 1914, quando passò a quella di Lucera.[11]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Uno scorcio del borgo

Nel grande bosco Vetruscelli e nelle altre aree boschive si rinviene il tartufo nero e si producono il miele d'acacia e il miele tartufato[12].

Storicamente notevoli erano anche l'attività molitoria (il più antico mulino ad acqua risale al 1338)[12] e il settore dell'estrazione e della lavorazione della pietra naturale, che veniva anche esportata: la facciata quattrocentesca della basilica cattedrale di Ariano Irpino è costituita interamente di pietra arenaria di Roseto[13].

Il paese è associato al club "I borghi più belli d'Italia"[14].

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Due strade provinciali, una per Alberona, l'altra per Biccari, agevolano le relazioni con il capoluogo provinciale e con il resto della Puglia.

Una terza strada provinciale, diretta a Castelfranco in Miscano con proseguimento verso la SS 90 bis, consente invece i collegamenti con la confinante Campania.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
15 giugno 1985 23 giugno 1990 Antonio Lorenzo D'Avanzo Democrazia Cristiana Sindaco [15]
23 giugno 1990 18 maggio 1992 Antonio Lorenzo D'Avanzo Democrazia Cristiana Sindaco [15]
18 maggio 1992 17 novembre 1992 Giacomo Varanelli Comm. pref. [15]
7 giugno 1993 31 luglio 1995 Enrico Mario Monaco Democrazia Cristiana Sindaco [15]
20 novembre 1995 17 aprile 2000 Antonio Lorenzo D'Avanzo lista civica Sindaco [15]
17 aprile 2000 5 aprile 2005 Lucilla Parisi lista civica Sindaco [15]
5 aprile 2005 13 aprile 2010 Lucilla Parisi centro-sinistra Sindaco [15]
13 aprile 2010 18 settembre 2012 Nicola Apicella lista civica Sindaco [15]
18 settembre 2012 27 maggio 2013 Sergio Mazzia Comm. straordinario [15]
27 maggio 2013 in carica Lucia Maria Luisi lista civica Rinascita Roseto Sindaco [15]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Orientamento[modifica | modifica wikitesto]

Il centro storico del paese costituisce un campo di gioco per lo sport dell'orientamento, e vi si svolgono gare di ogni livello. Il campo sportivo si trova in una zona a valle del paese chiamata i "Paduli" dove è presente anche un'area verde attrezzata per i bambini, campi da tennis e bocce.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Tommaso Vitale, Storia della Regia città di Ariano e sua Diocesi, Roma, Salomoni, 1794, pp. 364-365.
  5. ^ PIANO DI GESTIONE del Sito di Importanza Comunitaria "MONTE CORNACCHIA - BOSCO FAETO" (IT9110003) (PDF), su Comunità montana dei Monti Dauni Meridionali (archiviato il 10 ottobre 2022).
  6. ^ Roseto Valfortore - La storia, su Provincia di Foggia. URL consultato il 25 dicembre 2018 (archiviato il 26 dicembre 2018).
  7. ^ Roseto Valforte, su Ufficio araldico - Fascicoli comunali, Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 6 dicembre 2022.
  8. ^ a b Comune di Roseto Valfortore – (FG), su Araldicacivica. URL consultato il 6 dicembre 2022.
  9. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 30-6-2023.
  10. ^ Mappa delle lingue e dei dialetti parlati in Campania, su Napoli Today. URL consultato il 1º novembre 2018 (archiviato il 1º novembre 2018).
  11. ^ Acta Apostolicae Sedis n. 6 (1914), p. 188.
  12. ^ a b Roseto Valfortore, su La provincia di Foggia. URL consultato il 25 dicembre 2018 (archiviato il 20 agosto 2016).
  13. ^ Basilica di Santa Maria Assunta, su Ariano Sacra. URL consultato il 19 dicembre 2017 (archiviato il 27 febbraio 2017).
  14. ^ Roseto Valfortore, su I borghi più belli d'Italia. URL consultato il 19 dicembre 2017 (archiviato il 12 dicembre 2017).
  15. ^ a b c d e f g h i j Copia archiviata, su amministratori.interno.it. URL consultato il 22 novembre 2015 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2017).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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