Romkerhall

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Romkerhall
Prospetto dell'albergo Königreich zu Romkerhall
Localizzazione
StatoBandiera della Germania Germania
LandBassa Sassonia
LocalitàRomkerhall
IndirizzoOkertal 24
Coordinate51°51′33.84″N 10°28′17.04″E / 51.8594°N 10.4714°E51.8594; 10.4714
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Costruzione1861-1863
Stilemontano
Usoimpresa ricettiva
Realizzazione
Proprietariofamiglia von Romkerhall
CommittenteRe Giorgio V di Hannover

Romkerhall (in tedesco: Königreich zu Romkerhall) è un sito turistico che si trova presso Goslar, nella Bassa Sassonia (Germania settentrionale), alle pendici nordoccidentali delle colline facenti parte della catena montuosa di Harz.[1]

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

È costituito essenzialmente da un vasto edificio, costruito nella metà dell'Ottocento, con terreno circostante, adibito a impresa ricettiva e posizionato lungo il fiume Romke. I suoi gestori, Erina von Sachsen (deceduta nel 2010) e la congiunta Suzanne, erano imparentati con l'ultimo sovrano di Sassonia Federico Augusto III (1904-1918), cugino, per parte di madre, della regina d'Italia Margherita di Savoia.[2]

La costruzione, all'esterno in stile montano e internamente arredata con elaborati elementi neobarocchi, si affaccia sulla strada federale B 498, mentre il retro dà sul menzionato corso d'acqua che, più avanti, si allarga in un lago con cascata.[3]

Per motivi divulgativi dal 1988 l'albergo ha assunto il nome di Regno di Romkerhall: sono stati emessi francobolli, coniate monete con il ritratto di Erina, stampati "passaporti", corredati di visto e stemma del casato, da offrire ai clienti. Questi scelgono, spesso, l'hotel e il ristorante come basi per escursioni montane e, in occasione di matrimoni, gli sposi possono utilizzare il cocchio e soggiornare in una camera sontuosamente addobbata.[4]

La singolare vicenda ebbe inizio nel 1861 allorché l'ultimo re di Hannover Giorgio V (1851-1866), familiare della regina Vittoria del Regno Unito, e la moglie Maria di Sassonia-Altenburg decisero di far erigere nella zona, che faceva parte del loro regno, un casino di caccia del quale conservarono la proprietà anche dopo la caduta della monarchia e l'annessione al regno di Prussia. Quando, in seguito alla sconfitta nella prima guerra mondiale, venne abbattuta la dinastia Hohenzollern, il padiglione e l'area circostante furono dimenticati; i distretti rurali furono successivamente ridisegnati, ma la casa e il terreno degli Hannover (appartenenti al discendente di Giorgio V, il duca di Brunswick Ernesto Augusto III, padre della futura regina di Grecia Federica) non erano stati assegnati formalmente a nessuno di essi.[5]

Nel 1970, dopo la rideterminazione dei comprensori, l'edificio fu di nuovo lasciato fuori dalle mappe e il barone Lechner von Romkerhall reputò la zona come una "terra libera" e l'acquistò. Concluse un accordo con la duchessa Erina von Sachsen, vedova del nipote dell'ultimo sovrano di Sassonia, che avrebbe fornito l'immagine della regalità, e nel 1988, nonostante le continue controversie con il governo tedesco, proclamò l'autonomia dell'albergo, decisione che fece sicuramente aumentare l'afflusso dei visitatori e degli avventori.[6]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Mappa di localizzazione del sito
  1. ^ Graziani, pag. 37
  2. ^ Chiarle, pag. 10
  3. ^ Bahareth, pag. 81
  4. ^ Ryan-Dunford-Sellars, pag. 94
  5. ^ Ryan-Dunford-Sellars, pag. 95
  6. ^ Ryan-Dunford-Sellars, pag. 96

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Mohammad Bahareth, Micronations, Bloomington, Author Solutions, 2011.
  • Duilio Chiarle, Micronazioni, Leipzig, Amazon Distributions, 2012.
  • Graziano Graziani, Atlante delle micronazioni, Macerata, Quodliblet, 2015.
  • John Ryan-George Dunford-Simon Sellars, Micronations, pp. 94–97, London, Lonely Planet, 2006.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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