Rolf Groven

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Rolf Groven (Romsdal, 11 marzo 1943) è un pittore norvegese, conosciuto per le sue raffigurazioni satiriche in stile figurativo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Groven nacque a Romsdal, vicino Molde, durante la seconda guerra mondiale, e studiò architettura e urbanistica all'università di Manchester e all'Istituto norvegese della tecnologia (NTH, adesso una parte dell'NTNU).[1] In seguito ha studiato arte alla Scuola d'Arte di Trondheim.

In seguito ad una breve parentesi di lavoro come architetto (1972-76) si è dedicato alle arti visive.[1]

Per Groven l'arte è uno strumento politico, tra i suoi temi vi sono spesso fenomeni contemporanei raffigurati in chiave satirica o critica.[1]

Tra i suoi temi vi sono quello dello sviluppo sostenibile, negli anni settanta Groven dipinse alcune opere sulla conservazione della natura e sulla paura della nuova politica economica norvegese che puntava molto all'esportazione del petrolio e la paura del conseguente aumento dell'inquinamento atmosferico. Anche il tema dell'energia nucleare e dei suoi pericoli è presente fra le sue opere. Un altro tema è quello dell'Unione europea: i suoi dipinti divennero infatti dei simboli contro l'adesione nei due referendum per l'ingresso nell'Unione. Altri temi sono il pacifismo, la religione ma anche paesaggi di Romsdal e delle isole Lofoten.

Nell'opera Oljeferden i Hardanger (1975) riprende il paesaggio del quadro di Tidemand e Gude Brudeferd i Hardanger rielaborandolo con elementi contemporanei come provocazione contro l'inquinamento.[2]

Sue opere sono presenti in diversi musei tra i quali la Galleria nazionale a Oslo.[1]

L'arte di Groven è influenzata da pittori quali Rembrandt, Käthe Kollwitz, e da alcuni artisti norvegesi come Adolph Tidemand, Hans Gude, Johan Christian Dahl, Christian Krohg e il caricaturista contemporaneo Finn Graff.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (NO) Tommy Sørbø, Rolf Groven, su snl.no, Store norske leksikon, 3 luglio 2013. URL consultato il 21 giugno 2023.
  2. ^ Oljeferden i Hardanger, su ovaering.no. URL consultato il 21 giugno 2023.

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