Rolando Martín

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Rolando Martín
Dati biografici
Paese Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza 189 cm
Peso 99 kg
Rugby a 15
Union Bandiera dell'Argentina Argentina
Ruolo Terza linea
Ritirato 2003
Carriera
Attività di club[1]
1989-1997San Isidro
1997-1998Richmond13 (5)
1999-2003San Isidro
Attività da giocatore internazionale
1994-2003Bandiera dell'Argentina Argentina86 (90)
Attività da allenatore
2004-2008San Isidro
2009-Bandiera dell'Argentina Argentina U-19

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate al 30 gennaio 2012

Rolando Abel Martín (Maryland, 23 settembre 1968) è un ex rugbista a 15, allenatore di rugby a 15 e imprenditore argentino, al 2009 detentore del secondo maggior numero di presenze nei Pumas (86).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in Maryland da genitori argentini (suo padre si trovava negli Stati Uniti per completare un Master universitario in economia[1]), al ritorno in patria visse a General Roca (Rio Negro); dopo gli studi superiori Martín si spostò a Buenos Aires per studiare a sua volta economia[1]. A 18 anni entrò nel San Isidro Club[1] nella cui prima squadra esordì nel 1989, a 21 anni[1]. Con il club nerazzurro visse tutta la sua carriera rugbistica da giocatore, eccezion fatta per una stagione professionistica tra gli inglesi del Richmond RFC, in Premiership, con i quali disputò anche diversi incontri in Challenge Cup.

Con il San Isidro Rolando Martín vanta la vittoria in 6 campionati provinciali dell'URBA e in 2 Nacional de Clubes in 14 stagioni di militanza fino al 2003, anno del suo ritiro[2].

Esordì in Nazionale argentina nel 1994 a Long Beach, in un incontro di qualificazione alla Coppa del Mondo di rugby 1995 contro gli Stati Uniti; prese parte al tour in Sudafrica dello stesso anno e nel 1995 fece parte della rosa che partecipò alla rassegna mondiale, con 3 incontri totali. Fu presente anche alla Coppa del Mondo di rugby 1999, in cui l'Argentina giunse sino ai quarti di finale e nel corso della quale disputò tutti i cinque incontri in cui la squadra fu impegnata; quattro anni più tardi si compì l'ultimo atto della sua carriera nel corso della Coppa del Mondo di rugby 2003 in Australia, al termine della quale si ritirò[2] dopo 86 incontri internazionali, solo uno in meno del recordman argentino, Lisandro Arbizu.

A giudizio degli osservatori dell'International Rugby Board è considerato una delle migliori terze linee a livello internazionale[3]; ne fu messa in luce soprattutto la costanza, in quanto a tutto il 30 aprile 2003 Martín era sceso in campo in 79 degli 88 test match che l'Argentina aveva disputato dal giorno del suo debutto contro gli Stati Uniti[3]. Al suo attivo anche la presenza nel prestigioso club britannico a inviti dei Barbarians[4].

In carriera si guadagnò il soprannome di Yanki (Yankee), per via della sua nascita negli Stati Uniti[5].

Dopo il ritiro ha curato la sua impresa di promozione di articoli sportivi[2] e allenato a vari livelli nel San Isidro Club; dal 2009 dirige la Nazionale argentina Under-19[6].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (ES) El jugador de Los Pumas Rolando Martín se une a la fiesta [collegamento interrotto], in Rugby Time, 9 gennaio 2002. URL consultato il 20 ottobre 2009.
  2. ^ a b c (EN) Puma Rolando Martín to retire after World Cup, in ABC, 7 ottobre 2003. URL consultato il 20 ottobre 2009.
  3. ^ a b (EN) Luis Ubilla e Steve Kaless, The great back row combinations, in IRB 2003 World Cup, 20 settembre 2003 (archiviato dall'url originale il 6 settembre 2008).
  4. ^ (EN) Chris Hewett, Baa-Baas justify place in the rugby calender, in The Independent, 26 febbraio 1997. URL consultato il 2 novembre 2009.
  5. ^ (ES) Rolando Martin sería el entrenador de Los Pumitas, su scrumcincorugby.blogspot.com. URL consultato il 20 ottobre 2009.
  6. ^ (ES) Triunfo pumita, in CanchAllena, 23 settembre 2009. URL consultato il 20 ottobre 2009.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]