Rockpolitik

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Rockpolitik
PaeseItalia
Anno2005
Generevarietà
Puntate4
Durata150 min
Lingua originaleitaliano
Realizzazione
ConduttoreAdriano Celentano
IdeatoreAdriano Celentano
RegiaAdriano Celentano
Casa di produzioneRai
Rete televisivaRai 1

«Attenzione, questo programma va ascoltato ad alto volume»

Rockpolitik è stato un programma televisivo italiano ideato e condotto da Adriano Celentano, in onda in prima serata su Rai 1 per quattro puntate, dal 20 ottobre al 10 novembre 2005.

Il programma[modifica | modifica wikitesto]

Lo spettacolo era incentrato sulla politica ed ha lanciato il tormentone rock/lento. Le 4 puntate hanno ottenuto la media del 48% di ascolto[1], grazie anche alla partecipazione di ospiti di notevole spessore. Ad affiancare il cantautore milanese ci furono l'attrice Luisa Ranieri e i comici Antonio Cornacchione (nelle parodie del ''povero Silvio'') e Maurizio Crozza.

Ospiti[modifica | modifica wikitesto]

Prima puntata[modifica | modifica wikitesto]


Seconda puntata[modifica | modifica wikitesto]


Terza puntata[modifica | modifica wikitesto]


Quarta puntata[modifica | modifica wikitesto]

Ascolti[modifica | modifica wikitesto]

Puntata Messa in onda Telespettatori Share Fonte
1 20 ottobre 2005 11.649.000 47,19% [2]
2 27 ottobre 2005 12.544.000 49,42%
3 3 novembre 2005 10.201.000 43,04%
4 10 novembre 2005 10.504.000 46,40% [3]
Media 11.250.000 46,51%

Il picco di ascolti si è avuto nella seconda puntata, con l'ospitata di Roberto Benigni: 15.625.000 spettatori e il 60,67% di share, alle ore 22:50. Lo share massimo è stato raggiunto durante l'esibizione di Celentano con Eros Ramazzotti sulle note di Il ragazzo della via Gluck, sempre nella seconda puntata, con il 69,67%. Tra le 23:15 e 23:40 della seconda puntata, lo share del programma è sempre stato superiore al 65%, ed anche gli spot pubblicitari hanno ottenuto una media del 40%.[4].

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Ciò che caratterizzò tutta la produzione fu la totale carta bianca che la Rai diede a Celentano. Quest'ultimo non solo non fu sottoposto ad alcun tipo di censura, ma neanche ad alcun tipo di controllo editoriale da parte dell'azienda, quindi nessuno tranne lui e i suoi collaboratori (e, ovviamente, il pubblico presente in studio durante le registrazioni) era a conoscenza del contenuto trasmesso nelle quattro serate. Il clima di attesa e di preoccupazione era tale che l'allora direttore di Rai 1, Fabrizio Del Noce, si autosospese dall'incarico per tutta la durata della trasmissione.[5][6]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

  • Come rivelato dal quotidiano La Repubblica, Celentano è l'ideatore, autore, direttore artistico, regista, conduttore, interprete principale, nonché ideatore e curatore del montaggio della replica su Rai Extra[4]. Per la realizzazione della trasmissione, la Rai avrebbe pagato a Celentano un compenso di 1.400.000 euro complessivi, pari a 350.000 euro per ogni puntata dello show.[7]
  • Celentano invitò Enzo Biagi[8], Beppe Grillo[9] e Daniele Luttazzi[10] a prendere parte alla prima puntata, ma per divergenze con la Rai declinarono l'invito a comparire in trasmissione.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Corriere della Sera - «I gay sono rock. Il Papa è hard rock»
  2. ^ Ascolti tv: Rockpolitik rallenta
  3. ^ Leandro Palestrini, Celentano chiude con il 46%, ma l'ultima puntata non è da record, in La Repubblica, 11 novembre 2005. URL consultato il 10 gennaio 2015.
  4. ^ a b Celentano, numeri da record
  5. ^ Del Noce contro Celentano: mi sospendo, su corriere.it, 12 ottobre 2005. URL consultato il 24 agosto 2019.
  6. ^ Rockpolitik/ Del Noce: "Sono pronto alle dimissioni", su affaritaliani.it, 11 ottobre 2005. URL consultato il 24 agosto 2019.
  7. ^ Libero, 28 ottobre 2005
  8. ^ Corriere della Sera, 16 ottobre 2005
  9. ^ Il Giornale, 6 ottobre 2005
  10. ^ Adnkronos, 17 ottobre 2005

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Sito ufficiale, su rockpolitik.it. URL consultato l'8 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2007).
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