Roberto Villetti (scout)

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Roberto Villetti

Roberto Villetti (1866Roma, 6 aprile 1936) è stato un pubblicista italiano, capo scout del Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Lettera di Baden-Powell a Roberto Villetti, 1922

Villetti conobbe Robert Baden-Powell, il fondatore del movimento scout, durante la guerra anglo-boera in Sudafrica a fine '800. Di ritorno in Italia, nel 1912 assunse la direzione del quotidiano romano Il Messaggero. Fu inviato speciale sul fronte della guerra 1915-18 e assessore al Comune di Roma.

Nel 1922 Villetti fu investito della carica di Commissario Generale del Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani (CNGEI). Al momento della nomina ricevette una lettera di congratulazioni da Baden-Powell:

«Londra, 29 dicembre 1922
Caro Dottor Villetti,
Sono lieto di ritrovare un vecchio camerata del Sud Africa a capo del ramo italiano della nostra fratellanza, anche perché con questo mezzo vi sarà fra noi maggior contatto.
Ho la sincera speranza che noi potremo ricevere qui in Inghilterra, fra non molto, un gran numero di Esploratori italiani e così insieme il piacere di rinnovare la nostra conoscenza.
Vostro sinceramente,
Robert Baden-Powell»

Villetti portò a termine l'opera di riforma lanciata da Vittorio Fiorini. Ne sortì il Regolamento del 1924, che porta il suo nome. Villetti fu in mezzo ai suoi giovani nel maggio del '24, al Grande campo per il Concorso Internazionale di Firenze e, poco più tardi, al secondo Jamboree mondiale di Ermelunden, in Danimarca, prima vivace affermazione del CNGEI nello scautismo internazionale.

Villetti volle e diresse il primo campo per Capi, all'Alpe Cainallo di Esino Lario dal 3 al 14 agosto 1925. Tra i presenti il vicentino Aldo Marzot, più tardi fondatore di Assoraider.[1] Creò iniziative come la Commissione libraria GEI, la Commissione per la Redazione e la Revisione dei Manuali di Scautismo, fece sorgere la Bibliotechina dell'Esploratore, per la quale compilò il prezioso Piccolo manuale del Capogruppo. Sorsero allora le prime Case dell'Esploratore, ovunque vi fu un fervore di opere e Villetti visitò instancabilmente le Sezioni dalla Sicilia a Pola.

L'avvento del fascismo portò ad un clima ostile verso lo scautismo italiano. Dopo aver fatto del suo meglio per essere utile, Villetti il 16 aprile 1927 dava le dimissioni scrivendo polemicamente al presidente generale, principe Pietro Lanza di Scalea, "... sono profondamente convinto di non essere fuori dalla buona strada ...". Dal suo ultimo articolo che porta il titolo "Obbedire":

«Come la raffica che percuote il bosco saggia la resistenza degli alberi e ne vediamo di quelli che dianzi si mostravano imponenti nella loro grandezza, spezzati e caduti assieme ai deboli, perché in essi si nascondeva sotto le scorze la tarlatura delle fibre, così nella nostra giungla cadono solo coloro che della nostra legge conoscono l'esteriorità e non la forza. Ma voi, miei carissimi esploratori e lupetti, che dall'esempio magnifico dei vostri Capi buoni, ne avete penetrato lo spirito reale e le sue alte idealità, voi rigogliosi continuerete a fiorire nel bene.»

Nei quasi dieci anni che seguirono Papà Akela - questo era il suo totem - fu sempre in contatto con i più fedeli membri dello scautismo laico italiano. Morì a Roma il 6 aprile 1936.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ BP1, su www.assoraider-ciromarina.it. URL consultato il 13 aprile 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Antonio Stefani, Fuori dalla Giungla Silente. Soppressione e rinascita dello scautismo a Vicenza (1926-1945), Vicenza, Galla Libreria Editrice, 1995.
  • Antonio Viezzoli, Dieci lustri di vita G.E.I., ristampato ed aggiornato al 1976 a cura del Centro Studi Scout «Eletta e Franco Olivo» del CNGEI, suppl. a «Scautismo», 18 (1977), 4-6.
  • Beatrice Pisa, Crescere per la patria. I giovani esploratori e le giovani esploratrici di Carlo Colombo (1912-1927), Milano, Edizioni Unicopli, 2000.
  • Chiacchierate di bivacco sul C.N.G.E.I. del Senior Scout dr. Alberto Medoro Savini, Quaderni di Studi e Documenti del Centro Studi Scout «Eletta e Franco Olivo» del CNGEI, (1997), 3.
  • Cronaca rievocativa a ricordo ed onore del Prof. Carlo Colombo fondatore del C.N.G.E.I. nel cinquantenario della sua morte 1918-1968, a cura di Antonio Viezzoli, suppl. a «Il Sentiero», 10 (1968), 3.
  • Enrica Corradini Adami, La storia del CNGEI, «Scautismo», 28 (1987), 3, p. 6.
  • Fabrizio Marinelli, I Giovani Esploratori Italiani. Breve storia del C.N.G.E.I. 1912-1976, Roma, Edizioni Scautismo, 1983.
  • Giuseppe dell'Oglio, Alere Flammam. Breve storia dello scautismo in Italia, Milano, Lampi di stampa (collana TuttiAutori), 2010, ISBN 978-88-488-1076-0.
  • Giuseppe dell'Oglio, Breve storia dello scautismo in Italia, in Essere scout... diventare cittadino, a cura di Teddy D'Arienzo e Giuseppe dell'Oglio, Roma, CNGEI-Chil, 2009, pp. 17-34.
  • Mario Sica, Gli scout. Storia di una grande avventura iniziata con 22 ragazzi su un’isola, Bologna, Società editrice il Mulino, 2002, ISBN 978-88-15-08477-4.
  • Mario Sica, Storia dello scautismo in Italia, 4ª ed., Roma, Edizioni scout fiordaliso, 2006, ISBN 978-88-8054-774-7.
  • Mattia Pessina, Obbedire? Lo scautismo italiano di fronte al fascismo, Trieste, Centro Studi Scout «Eletta e Franco Olivo» del CNGEI, 2010.
  • Organi Centrali del C.N.G.E.I. una ricerca a cura di Rossano Fano, Quaderni di Studi e Documenti del Centro Studi Scout «Eletta e Franco Olivo» del CNGEI, (1999), 4.
Predecessore Direttore de Il Messaggero Successore
Italo Carlo Falbo 10 gennaio 1912 - 25 dicembre 1916 Italo Carlo Falbo
Predecessore Direttore de Il Tempo Successore
Mario Missiroli giugno 1919 -
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